Dopo l’articolo pubblicato su Repubblica qualche giorno fa – Genova, bimba di due anni in rianimazione per la dieta vegana, è salva – su media e social si è scatenata la solita battaglia tra bande: uno scontro tra opposte fazioni che troppo spesso non lascia spazio al dialogo, né alle spiegazioni. Purtroppo. Perché il tema dell’alimentazione dei bambini è un tema di fondamentale importanza che meriterebbe un confronto serio e costruttivo. In gioco c’è il futuro delle prossime generazioni e la salute di tutti noi e parlarne con modi e toni diversi sarebbe il miglior punto di partenza.
Per questo ho pensato di approfondire la questione con esperti del settore. Di seguito vi propongo una mia intervista al Dottor Mario Berveglieri, pediatra, medico-Chirurgo, specialista in: Pediatria, Scienza dell’Alimentazione, Biochimica e Chimica Clinica, Idrologia Medica, Igiene e Medicina Preventiva. Perfezionamento in Dietetica e Dietoterapia. Master in Nutrizione Vegetariana.
Dottor Berveglieri le diete vegetariane e vegane sono salutari? A questa domanda la Medicina basata sull’evidenza risponde affermativamente: da tempo l’American Academy of Pediatrics, una delle più autorevoli associazioni scientifiche di pediatria, sostiene (e continua a ribadire) che le diete vegetariane, comprese le vegane, quando sono ben pianificate, non solo sono salutari, ma offrono benefici significativi di salute (per esempio minor incidenza di sovrappeso) e sono adatte a tutti gli stadi della vita (compresi gravidanza, allattamento e svezzamento). Una posizione del tutto analoga a quella dell’Academy of Nutrition and Dietetics , una delle maggiori associazioni di nutrizionisti.
Che cosa significa dieta vegetariana ben pianificata? L’alimentazione vegetariana si definisce ben pianificata quando è composta quotidianamente, in modo armonico, da alimenti appartenenti a 6 gruppi fondamentali che sono, in particolare: cereali integrali, cibi proteici vegetali (legumi e derivati), verdura, frutta, grassi (olio extravergine di oliva) e, infine, semi oleaginosi e frutta secca. I latto-ovo-vegetariani utilizzano i legumi come alimento proteico di riferimento, ma li alternano, con frequenza ridotta, a latticini e/o uova. Inoltre, una dieta vegetariana ben pianificata prevede necessariamente una corretta integrazione con vitamina B12 perché questa vitamina è assente nei cibi di origine vegetale e la sua carenza può determinare conseguenze cliniche gravi. Da sottolineare che questa integrazione è particolarmente importante in alcuni periodi della vita, come la gravidanza e l’allattamento, dato che il bambino dipende totalmente dall’apporto materno.
Perché continuano ad accadere episodi legati alla carenza di vitamina B12? I motivi sono diversi, a volte uniti fra loro. Innanzitutto non tutti i vegetariani sono correttamente informati della necessità dell’integrazione con vitamina B12 e a volte raccolgono indicazioni sbagliate da fonti non affidabili. A volte invece il personale sanitario (l’ostetrico, il pediatra) non vengono informati del tipo di dieta seguita dalla famiglia. A volte ancora, per la presenza di un pregiudizio antiscientifico verso queste diete, i vegetariani hanno difficoltà a trovare accoglienza per la loro scelta alimentare; addirittura può capitare che vengano respinti o si tenti di dissuaderli dalla loro scelta alimentare considerata ingiustamente non salutare. In queste situazioni possono purtroppo realizzarsi situazioni di autogestione che a volte sfociano in conseguenze che sarebbero perfettamente prevenibili mediante una corretta integrazione con vitamina B12.
Le diete vegetariane sono restrittive e difficili da pianificare? In effetti leggendo l’articolo citato si ha l’impressione che le diete vegane costituiscano un regime dietetico molto rigido, che un bambino può seguire solo a condizione che sia accudito, con check continui, da un pediatra pronto a intervenire quando le carenze di vitamine o altri elementi siano pericolose per la salute del piccolo. In realtà le diete vegetariane, per chi ne ha esperienza e ne conosce i principi fondamentali, si pianificano e realizzano con facilità e, quasi paradossalmente, offrono un significativo ampliamento della varietà alimentare rispetto alla comune dieta occidentale. Inoltre, se valutiamo la dieta vegetariana alla luce delle indicazioni nutrizionali degli Enti scientifici più autorevoli, notiamo che queste raccomandazioni sono concordi, quasi “monotone” e, per usare le parole del prestigioso WCRF, invitano a “…basare l’alimentazione quotidiana prevalentemente su un’ampia varietà di cibi di provenienza vegetale: cereali non raffinati, legumi, verdure e frutta …omissis… mangiare cereali integrali e/o legumi ad ogni pasto …omissis… limitare consumo carni rosse ed evitare le carni conservate …omissis… limitare i cibi ad alta densità calorica ed evitare bevande e cibi zuccherati…” La scelta vegetariana ben pianificata attua perfettamente tutte le raccomandazioni appena riportate con una scelta ampiamente (non restrittivamente!) orientata verso i prodotti vegetali. E’ invece molto restrittiva proprio la diffusa dieta onnivora occidentale seguita dalla quasi totalità della popolazione: basata sull’uso di pochi cereali raffinati, ricca di cibi contenenti zuccheri semplici e soprattutto caratterizzata da quantità elevate di cibi di origine animale, essa è un importante fattore di rischio per il sovrappeso (una condizione che arriva ad interessare il 30% dei bambini ) e, successivamente, per le malattie croniche .
Le diete vegetariane sono dannose per bambini e neonati? Tutte le diete non correttamente pianificate (onnivore o vegetariane che siano) sono potenzialmente dannose. Ma una dieta vegetariana ben pianificata (e correttamente integrata con vitamina B12) è del tutto salutare e permette una crescita fisiologica dei bambini. Le Società scientifiche prima ricordare si sono espresse favorevolmente sulle diete vegetariane ben pianificate e integrate proprio perché sono salutari. Inoltre se davvero esponessero a continue carenze pericolose e alla necessità di check continui ci saremmo già estinti da tempo dato che prima della Rivoluzione Industriale, tutti i popoli dell’antichità, ad eccezione degli esquimesi, hanno sempre avuto una dieta basata su alimenti vegetali e integrali e tuttora, presso in diverse Nazioni (si pensi per esempio all’India meridionale) centinaia di milioni di persone seguono una dieta vegetariana;
Quale consiglio per i genitori? Prima di tutto informarsi da fonti attendibili (per esempio in Italia è disponibile il sito della Società Scientifica di nutrizione Vegetariana). Secondariamente parlare sempre apertamente con il proprio curante delle proprie scelte. Infine, se il proprio medico non dovesse avere esperienza di questo tipo di dieta, rivolgersi a professionisti competenti. Per esempio in Italia è presente la ReteFamigliaVeg, organizzata dalla Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, che mette a disposizione della popolazione vegetariana una rete di professionisti formati su linee guida basate sulla più recente letteratura scientifica in materia.