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Come sapete, da tempo mi batto contro la vivisezione. Una civiltà che possa definirsi davvero tale, infatti, non ha bisogno di testare nulla sugli animali. Anche perché, nel 2015, il progresso tecnologico e scientifico permette di utilizzare altri metodi, negli esperimenti di laboratorio.

Negli scorsi giorni, a Bruxelles, è successo qualcosa di molto importante. I cittadini promotori dell’Iniziativa dei Cittadini Europei (ECI) “STOP VIVISECTION” hanno fatto un passo da gigante: sono riusciti a raccogliere 1.200.000 firme, aprendo un importante dialogo con l’Ue per la revisione/riforma della sperimentazione sugli animali. E lunedì 11 maggio, finalmente, una prima Audizione presso le Istituzioni europee si è svolta (a porte chiuse) presso la Commissione.

I risvolti di questo incontro, una volta tanto, hanno positivamente colpito anche me. “La Commissione UE – nelle persone del vice presidente Jyrki Katainen, del Direttore Generale della DG Ambiente Karl Falkenberg e di svariati altri alti dirigenti, in particolare della DG Ambiente – ha espresso un significativo consenso sulle finalità di STOP VIVISECTION (ovvero sulla fine della sperimentazione animale) esposte dai suoi promotori, rappresentati da Gianni Tamino, André Ménache, Adriano Varrica, Vanna Brocca, Fabrizia Pratesi e Flavien Deltort”, scrive con una giusta soddisfazione la stessa STOP VIVISECTION in un comunicato: “Nonostante i punti di divergenza sull’impegno attualmente in corso per raggiungere questo fine, un clima di buona volontà e un proposito di collaborazione hanno caratterizzato l’importante evento, che per la prima volta nella storia porta il tema della sperimentazione animale ai più alti livelli politici”.

I promotori di STOP VIVISECTION, in particolare, hanno proposto che venga messo un termine di 5 anni al periodo di transizione verso una totale scomparsa della sperimentazione su animali per le ricerche finalizzate all’uomo, con una particolare attenzione, nel frattempo, a istituire l’obbligatorietà per i metodi di sperimentazione senza animali in ogni ambito in cui essi siano disponibili, come pure il loro finanziamento, il loro riconoscimento ovunque essi possano essere validati. Chiedono inoltre la correzione della loro procedura di validazione, che non può basarsi sul confronto con il modello animale (peraltro mai validato!), ma sul confronto con i risultati ottenuti sulla specie umana.

La Commissione ha espresso il suo apprezzamento per coloro che hanno portato a termine una ECI e il suo desiderio che tale strumento di democrazia venga via via sempre più spesso utilizzato.

La seconda audizione (a porte aperte) si è svolta al Parlamento europeo, sempre lunedì 11 maggio, nel pomeriggio. L’audizione, organizzata da ben 4 commissioni parlamentari (AGRI, agricoltura-benessere animali; ENVI, ambiente-salute umana; ITRE, industria-commercio; e PETI, petizioni), ha visto una enorme partecipazione. Ma soprattutto, dopo che hanno parlato gli scienziati designati a descrivere l’iniziativa, Gianni Tamino, Claude Reiss e André Ménache, è stato tangibile il peso del successo che STOP VIVISECTION ha riscosso in Parlamento: di 29 interventi di deputati, 16 sono stati a favore, 10 contrari e 3 neutrali.

Come è stato chiesto alla Commissione alla fine di questo lungo lunedì, serve che vengano date quanto prima risposte certe sulla possibilità di mettere fine a queste inutili torture. Ma anche che vengano eliminate le forti contraddizioni attualmente esistenti nella direttiva 2010/63, principale oggetto delle accuse di STOP VIVISECTION.

Come spiega la Campagna: “Se vi è la consapevolezza che – sia per ragioni etiche, sia per ragioni scientifiche – il superamento dei test su animali è a grandissima maggioranza voluto dai cittadini europei, se globalmente vi è ormai la certezza che i diritti della scienza e quelli degli animali vanno nella stessa direzione, è importante che la frase “La sperimentazione animale continua ad essere necessaria per la protezione della salute umana” venga cancellata dalla 2010/63 e da qualsiasi altra legge europea”.

Speriamo solo che ciò possa avvenire al più presto!
Per continuare ad essere informati nei prossimi mesi su STOP VIVISECTION, seguite il sito www.stopvivisection.eu

 

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