Oggi, come ogni 5 giugno dal 1972, è la Giornata mondiale dell’Ambiente. Questa festività, proclamata a suo tempo dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, vuole sensibilizzare i cittadini di tutto il mondo su un tema specifico. Quello di questo 2015? L’uso efficiente delle risorse e dei modelli sostenibili di consumo e di produzione.
Le celebrazioni ufficiali della Giornata quest’anno si terranno in Italia, e più precisamente a Expo. Oggi vorrei però evitare di dire che Expo 2015 è solo un baraccone inutile, e non voglio neanche pensare a cosa rimarrà dei terreni agricoli perennemente cementificati per l’“esposizione universale”, quando questa sarà finita.
Voglio solo ricordare l’importanza dei temi trattati, il peso che ha la nostra alimentazione insostenibile sull’ambiente, la necessità di capire che siamo su un pianeta limitato, dalle risorse limitate, gestito da governanti nella maggior parte dei casi limitati.
Il vice-segretario generale delle Nazioni Unite e Direttore esecutivo dell’UNEP Achim Steiner, annunciando che la Giornata dell’Ambiente 2015 si sarebbe celebrata in quel di Milano, ha spiegato che “mentre i paesi industrializzati incidono in modo preponderante sul consumo delle risorse mondiali, i modelli di consumo insostenibili stanno diventando sempre più diffusi, con tre miliardi di nuovi consumatori della classe media che presumibilmente andranno ad accrescere la popolazione globale nel 2030”.
Molti di questi nuovi consumatori globali provengono dalle cosiddette “economie emergenti”, quelle in cui oltre al boom economico si sta vivendo anche quello demografico. E con 140 nuovi nati al minuto, al mondo, bisogna iniziare seriamente a incamminarci verso un nuovo modello di sviluppo, e verso nuovi regimi alimentari.
“La produzione alimentare è uno degli esempi più evidenti di produzione insostenibile”, ha dichiarato Steiner: “La Giornata mondiale dell’Ambiente ci offre la grande opportunità di trovare soluzioni innovative in grado di reinventare la nostra cultura del consumo e orientarla verso un modello di società più sostenibile”.
Non solo, secondo Steiner è anche “arrivato il momento di interrogarci seriamente su quanto il nostro appetito insaziabile stia costando al pianeta, alla nostra salute, al nostro futuro e al futuro dei nostri bambini”.
Che lo si faccia all’interno di Expo 2015, ospitati dal governo italiano, fa passare un po’ la poesia. Ma è comunque positivo che se ne parli. Del resto, il World Environment Day si celebra in oltre 100 Paesi da più di 40 anni proprio per accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica sulle tematiche ambientali.
L’importante è che ai visitatori di Expo, oggi, vengano presentati i dati relativi ai consumi, agli sprechi e a ciò che ci aspetta nei prossimi decenni se continuiamo come fatto in quelli appena trascorsi. Il tutto senza far parlare i nostri politici.
Come il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, per cui “dobbiamo pensare all’ambiente sempre più come strumento dinamico di crescita economica mondiale”.
Ovvio, no? Abbiamo ereditato inquinamento, estinzioni di massa e disparità dalla smodata crescita economica del secondo dopoguerra, e Galletti propone di pensare all’ambiente non per difendere la vita sulla Terra, ma per far crescere l’economia.
Ma come dicevo, oggi voglio stare tranquillo, pensare solo a cose buone (ce ne sono molte, al mondo), e augurarvi una buona Giornata dell’Ambiente!