0Shares
0 0 0

Le immagini dei macelli sono una cosa rara da vedere in televisione. Ancor più quelli che mostrano l’uccisione dei cuccioli.
Il servizio de La Gabbia ha mostrato invece la realtà, nuda e cruda, di migliaia di agnelli, dando una possibilità di scelta consapevole a migliaia di italiani.

Il filmato choc, tratto dalle investigazioni di Animal Equality, mostra la quotidiana realtà dei macelli italiani. In particolare, nella puntata in questione, il focus è su agnelli e capretti, in quanto, nel periodo pre-pasquale, ne vengono uccisi quasi 2 milione.

Di solito io parlo di alimentazione sostenibile ecologicamente, di alimentazione sana e in grado di soddisfare il fabbisogno della popolazione in crescita, fornendo dati scientifici e numeri. Ma certe immagini, come quelle mostrate da La Gabbia, vanno dritte al cuore e colpiscono come un pugno nello stomaco.

Agnellini «a mazzi», legati insieme, a testa in giù , per le zampe anteriori, appesi per essere pesati. Agnellini che urlano nel loro sangue, spinti a forza nella parte successiva del macello. Agnellini che dovrebbero venire storditi e troppo spesso invece, la scarica di corrente elettrica data veloce e male, non fa altro che ferirli e spaventarli ancora di più, e tutto finisce solo quando la lama gli penetra il collo per sgozzarli, davanti agli occhi di quelli dietro, che a breve faranno la stessa fine.

Davanti a tutto quel dolore, quella disperazione, quella sofferenza, gli esseri Umani, con la U maiuscola, come possono nascondersi dietro a un “non lo sapevo” o “ è questione di cultura e tradizione” o “la carne di agnello è buona”?

L’animo Umano evolve, per questo abbiamo lasciato alle spalle, inorriditi, le tradizioni e le culture violente , come dar fuoco alle presunte streghe, impalare gli eretici, fare sacrifici umani. Per questo il consumo italiano di carne di agnello e di carne in generale è in diminuzione, oltre che per motivi ambientali e salutistici.

La tradizione e la cultura sono in evoluzione e anche l’empatia più sopita non può non risvegliarsi di fronte al disperato scatto della mamma impotente, che, appena partorito e ancora con il cordone ombelicale appeso, corre dietro all’uomo che brutalmente carica la sua creatura in un camion.

L’identità dell’essere umano qual è? Quella di chi riesce a infilare un coltello in gola ad un batuffolo bianco ferito e spaventato che grida come un bambino?

No. E sempre più persone se ne stanno accorgendo. Una nuova cultura più empatica, più attenta, è quella che milioni di italiani stanno assumendo, con le proprie semplici scelte quotidiane: non fare del male né a se stessi, né all’ambiente , né agli animali.

Qualcuno, di fronte all’espansione di questa nuova cultura, assume l’atteggiamento della “miglior difesa è l’attacco” (al vegano), altri si arroccano sdegnati gridando all’attentato contro l’italico mangiare, altri ancora, con aria di sufficienza, commentano come la Sagramola su Geo&Geo, superficiali slogan del tipo “vegano è moda”.

Che poi, anche fosse così, sarebbe una bella moda quella di mangiare sano, ecologico e incruento.

Quindi, sarà moda, sarà consapevolezza, sarà evoluzione, sarà empatia ma inorridire e dire NO a certe cose è Umano, come dimostra anche il conduttore, Paragone, che saluta in chiusura dicendo “a Pasqua IO non mangerò agnello”.

Io lo mangio, di zucchero o di cioccolato fondente, e vi auguro Buona Pasqua, purchè senza sofferenza.

0Shares
0 0 0
Previous post

Glifosato: studio shock, 99 per cento dei tedeschi presenta residui

Next post

Mille ambientalisti uccisi in dieci anni