Come indicato nel post precedente riguardante l’iter del disegno di legge di conversione del DL 69, nel corso della maratona parlamentare di ostruzionismo ai piani politici del Partitone, dopo l’esposizione ed il voto sugli ordini del giorno si è passati alle dichiarazioni di voto sul provvedimento. Ognuno di noi ha fatto un intervento di 10 minuti – qui il video del mio intervento.
Alcuni passaggi che mi piace porre alla vostra attenzione:
[…]Purtroppo, nonostante gli sforzi il Governo del «partitone» non è riuscito a cogliere l’occasione che gli abbiamo fornito e ha preferito trincerarsi dietro il voto di fiducia, lasciando decadere ogni nostra proposta emendativa. Vedo anche come un paradosso il fatto che siamo stati rimproverati per avere presentato troppi emendamenti. Allora, mi ricordo qualche mese fa che si diceva che questi «grillini», come se noi chiamassimo i nostri colleghi «bersanini» o non mi ricordo neanche i nomi dei vostri leader, che si avvicendano così rapidamente, non facevano nulla ed eravamo qua a scaldare le poltrone, a non fare nulla. Quindi, prima ci viene detto che non facciamo nulla mentre adesso facciamo troppo, stiamo disturbando e c’è troppo lavoro.
Ma, c’è anche da riflettere su una cosa: i nostri emendamenti erano numerosi, ma quelli dei partiti della maggioranza lo erano ancora di più e questo deve fare riflettere perché se c’era così tanto da modificare in questo decreto vuol dire che forse questo decreto aveva e ha molti problemi. Forse, non è un decreto così funzionale alle esigenze della popolazione come si prefiggeva di essere.
[…]Il discorso del Ministro Franceschini al momento di comunicare la scelta della fiducia ha evidenziato quello che voi intendete per democrazia parlamentare: non un confronto aperto e leale sui valori, le scelte, le decisioni per il bene del Paese e nel rispetto delle diverse opinioni, ma un continuo mercanteggiare delle posizioni, ponendo il tempo come unico schema vincolante…
Non lasceremo che sia il tempo a governarci, ma saremo noi a governare il tempo e sul tempo, solo così riacquisteremo parte della sovranità che in questi anni è stata sottratta al Parlamento e quindi al popolo. Non ci faremo imbrigliare dal ricatto della decretazione d’urgenza e dell’uso della fiducia. A noi interessano i provvedimenti nel merito e vorremmo che gli italiani fossero informati correttamente e nel tempo giusto delle decisioni che vengono prese a loro nome in queste Aule. Questa dovrebbe essere la democrazia. Questa è la democrazia parlamentare che abbiamo in mente: il Parlamento come luogo di dialogo democratico tra maggioranza e opposizione, ma nel rispetto delle parti e soprattutto nell’interesse del bene comune.
[…]Vorrei vi fosse chiaro che non siamo venuti qui a leggere e approvare nel minor tempo possibile le vostre carte. Siamo qui a portare passione civile, competenza, idee nuove e innovative, e anche la freschezza delle nuove generazioni, finora largamente escluse dalle stanze dei bottoni. Noi vogliamo migliorare questo Paese e portarlo il più possibile avanti, verso il futuro che merita. In questi giorni non abbiamo avuto possibilità, ma siamo ancora qui e ci rimarremo, finché non avrete anche voi modo di capire che la prassi migliore è quella che proponiamo. Nei banchi dell’opposizione per ora, ma un’opposizione sempre più vigile e degna del ruolo che ricopre in questa Aula verso la quale noi – ve lo ricordo – portiamo il massimo rispetto.
Camera dei Deputati – Giovedì 25 luglio 2013 – Dichiarazione di voto finale al disegno di legge di conversione del DL 69.
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