coronavirus e inquinamento

Che ruolo ha il particolato nella diffusione e nella pericolosità del coronavirus?

Il lavoro della SIMA, pubblicato qualche giorno fa, ha dimostrato la presenza del coronavirus in campioni di particolato raccolti nella zona industriale di Bergamo. Questi risultati preliminari hanno scatenato un grande dibattito. Non tanto per le loro possibili implicazioni ma per la modalità con cui sono state riferite dalla stampa. Nei giorni scorsi molti divulgatori, blogger e debunker di professione hanno fatto a gara nell’evidenziare quanto fosse scorretto definire “ufficiali” i risultati della SIMA. Il lavoro è infatti un preprint, cioè non ha ancora ultimato il percorso di revisione da parte di altri ricercatori (peer review) previsto per la pubblicazione …

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coronavirus particolato

E’ ufficiale: il coronavirus è trasportato dal particolato

Dopo il primo studio rilasciato dalla SIMA, sono stati diverse le pubblicazioni e i report che hanno prima suggerito e poi sempre più comprovato l’ipotesi di uno stretto rapporto tra particolato atmosferico e i drammatici effetti del coronavirus COVID-19. Allo studio dell’università di Harvard e alla pubblicazione dei ricercatori del San Raffaele di qualche giorno fà, oggi si aggiunge un tassello importantissimo a supporto della tesi che vede imputato l’inquinamento da particolato. L’inquinamento da particolato (PM2.5 in particolare) agisce da facilitatore di questa epidemia in due modi: in modo diretto, danneggiando la salute, e indiretto, agendo da veicolo (carrier) del …

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Coronavirus e inquinamento: ne parlo col Dr. Antonio Frontera

In questi giorni ho avuto modo di confrontarmi con ricercatori e studiosi nell’ambito sanitario ed ambientale su un tema che non ha ancora ricevuto tutta l’attenzione che merita: il rapporto tra i drammatici effetti del coronavirus e l’inquinamento dell’aria. Ho avuto modo di parlare con il Dott. Antonio Frontera, ricercatore del San Raffaele ed autore di una recente pubblicazione che rilancia il tema della stretta correlazione tra coronavirus ed inquinamento. In particolare il loro studio supporta l’ipotesi prima suggerita dalla SIMA che l’inquinamento da particolato (PM2.5 in particolare) agirebbe da vettore (carrier) del contagio, facilitandolo. Questa ipotesi, bollata da alcuni …

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inquinamento covid-19

84,7% dei morti COVID-19 sono in Pianura Padana. Come mai?

Un gruppo di ricerca guidato dal Dott. Antonio Frontera, ricercatore del San Raffaele, rilancia l’ipotesi della relazione tra COVID-19 e inquinamento dell’aria in una comunicazione alla rivista scientifica journal of infections. Da tempo la letteratura scientifica ci ricorda che esiste un forte legame tra patologie respiratorie di origine virale e inquinamento atmosferico. Polveri sottili (PM2,5 o OM10), biossido di zolfo (SO 2), biossido di azoto (NO 2), monossido di carbonio (CO) e ozono (O3) influiscono sulle vie respiratorie e aggravano la suscettibilità e la gravità delle infezioni da virus respiratori. Le particelle fini, come il PM2.5, tendono a rimanere più …

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allevamento particolato coronavirus

Allevamento intensivo, inquinamento e COVID-19: quanto sono connessi?

Quando si pensa all’inquinamento da particolato la prima cosa che salta in mente è il traffico. Ma siamo sicuri che sia quello il principale responsabile? In piena crisi da COVID-19 è giunto il momento di volgere l’attenzione anche all’allevamento intensivo e al conseguente spandimento dei liquami. Sempre più evidenze scientifiche confermano che l’inquinamento da particolato sia un fattore che aggrava la situazione di contagio e mortalità del COVID-19. All’analisi della SIMA si affiancano il paper dell’Università di Siena e quello di Harvard che ha correlato la mortalità con l’inquinamento da particolato fine (PM2.5[1]). L’inquinamento da particolato ha diverse origini: può …

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covid-19 inquinamento

Sempre più studi confermano la relazione tra COVID-19 e inquinamento dell’aria.

L’esposizione all’inquinamento da particolato fine (PM2.5) potrebbe aumentare drammaticamente la mortalità del COVID-19. Uno studio dell’università di Harvard aggiunge nuovi elementi alla analisi della SIMA. I ricercatori del dipartimento di Biostatistica della Harvard T.H. Chan School of Public Heath hanno investigato l’ipotesi che gli effetti a lungo termine dell’inquinamento da polveri sottili (PM 2.5) possano aumentare drasticamente il rischio di morte da COVID-19. Il presupposto dello studio, che è attualmente in via di pubblicazione, è la notevole sovrapposizione tra le cause di decesso dei pazienti COVID-19 e quelle di malattie correlate all’esposizione a lungo termine al particolato fine (PM2.5). Per …

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Coronavirus: l’inquinamento favorisce i contagi.

Qualche giorno fa mi chiedevo in questo post se fosse solo una coincidenza che le aree con maggiori casi di Coronavirus fossero tutte ad altissimo tasso di inquinamento dell’aria. Un position paper della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) e delle Università di Bologna e Bari conferma quello che temevamo. L’inquinamento da particolato atmosferico può velocizzare la diffusione del Coronavirus e gli permette di mantenersi attivo per più tempo. Il particolato (PM10 e PM2.5) è un vettore (carrier) conosciuto per trasportare numerose sostanze chimiche inquinanti e anche per i virus che grazie a esso possono viaggiare anche per lunghe distanze. …

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Più idrogeno pulito per la transizione ecologica

Una buona notizia nei tempi bui della pandemia da Coronavirus. Un’equipe di ricercatori Giapponesi ha scoperto un sistema più economico e 25 volte più efficiente per produrre idrogeno pulito. C’è sempre più interesse da parte dell’industria per il ruolo dei sistemi energetici basati sull’idrogeno, specialmente nel settore dei trasporti. Azzerare le emissioni di gas serra è infatti un obiettivo indispensabile per la lotta al cambiamento climatico e gli accordi di Parigi ci impegnano a limitare a due gradi l’innalzamento massimo della temperatura media globale, cercando però di fermarla a 1,5 gradi. Questo significherebbe azzerare le emissioni di tutti i settori, …

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Coronavirus: serve una pandemia per prenderci cura dell’inquinamento dell’aria?

Lo spettro della pandemia globale da Coronavirus è sempre più presente ed è giusto affrontare una emergenza di questa portata con misure drastiche come quelle che il governo sta attuando. Ma c’è una domanda che continua a ronzarmi nella testa in questi giorni di isolamento forzato: è solo una coincidenza che le aree dove ad oggi si registrano maggiori casi di Coronavirus, vale a dire Cina, nord Italia, Sud Korea e Iran, siano tutte ad altissimo tasso di inquinamento dell’aria? Secondo l’OMS l’inquinamento atmosferico uccide in Italia 80000 persone all’anno. Il nostro è il primo Paese in Europa per morti …

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FIACCOLATE PER STRAGE DI SCIACCA: SONO CON VOI

FIACCOLATE PER STRAGE DI SCIACCA: SONO CON VOI, contro i criminali, sia quelli che avvelenano che quelli che se ne fregano. Al di là della mano criminale che ha messo le polpette avvelenate a Sciacca, questi gesti deviati sono troppo ricorrenti, quasi istituzionalizzati, in tutti quei comuni dove la Legge Regionale 15/2000 è disattesa, sconosciuta o ostacolata. Le foto dei cani vittime a Sciacca riempiono il web, purtroppo però la cronaca locale , nella stessa settimana , raccontava anche di cani impiccati e avvelenati nei paesi vicini. Io stesso ho ricevuto segnalazioni di volontari che tutt’ora, lasciati a se stessi …

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Sacchetti biodegradabili: è proprio vero che riducono l’inquinamento?

IL 2018 è iniziato con un duro colpo per tutti i cittadini italiani che si sentono ancora una volta presi in giro dal governo, oltre a rincari di luce, gas e pedaggi autostradali si aggiunge la beffa: sarà obbligatorio l’uso di sacchetti di bioplastica al supermercato nei reparti frutta e verdura (ma anche nei reparti di gastronomia, macelleria, pescheria e panetteria) e il loro acquisto sarà a carico dei consumatori. Ma c’è di più, i sacchetti non si potranno più riutilizzare per altri prodotti, tantomeno portare da casa perché la normativa richiede imballaggi vergini e non provenienti dall’esterno del negozio. …

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Olio di palma, dalla tavola al serbatoio sempre gli stessi danni

L’olio di palma sparisce sempre di più dalle nostre tavole. L’attenzione per salute e ambiente dimostrata dai consumatori italiani ha costretto gran parte del mondo industriale a rimuoverlo sempre di più dagli ingredienti dei prodotti alimentari e a far diventare la dicitura “senza olio di palma” addirittura un vanto pubblicitario. Che fine ha fatto l’Olio di Palma? Ma questo grasso tropicale ha un’infinità di altri possibili utilizzi e, man mano che ha abbandonato le nostre tavole, ha cominciato a scivolare velocemente verso….. i serbatoi delle nostre auto! In Europa l’uso negli alimenti è passato dal 57% del 2010 al 34% …

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Antibiotico-resistenza: target più ambiziosi per tutelare la salute

Il problema è sempre più noto: l’uso sconsiderato degli antibiotici nell’ambito umano e nell’allevamento degli animali sta facendo mutare i batteri verso forme sempre più resistenti agli antibiotici con il rischio concreto che l’antibiotico resistenza diventi la prima causa di morte nel 2050 (secondo OMS). Dopo il lungo silenzio che tante volte abbiamo denunciato, il ministro della salute Lorenzin ha finalmente annunciato un piano di contrasto alla resistenza antibiotica di cui stanno a cominciando a girare le prime bozze.  Non posso che concordare con le oltre venti associazioni (tra cui Legambiente, Greenpeace, Ciwf, Cittadinanzattiva) che dichiarano la totale inconcludenza di questo piano blando e poco ambizioso che …

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Verso l’era post-antibiotica: il governo la affronta con una “riduzione spot” del 30%

Come può il Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico Resistenza, elaborato con forte ritardo e trasmesso di recente alle Regioni, continuare ad immaginare deboli interventi per contrastare quella che l’OMS definisce un’emergenza planetaria al pari dell’Aids e dell’ebola? Non spaventa l’idea di un’era post-antibiotica in cui non saranno possibili neanche le semplici operazioni chirurgiche? A me spaventa, e dovrebbe spaventare anche la Ministra Lorenzin, che sembra però più interessata ad impegnarsi su altri fronti che ad intervenire drasticamente per scongiurare i 5000/7000 decessi annui in Italia per infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici. Antibiotici che assumiamo con troppa disinvoltura ma …

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Non c’è nulla di etico nella vita di un vegano… dicono

Non lo sapevate? Lo dice un recente articolo che sta spopolando sul web: se escludete dalla vostra alimentazione i cibi di derivazione animale, magari guidati da nobili motivazioni ‘etiche’ come proteggere gli animali e il Pianeta, in realtà state solo peggiorando la situazione! Anzi siete proprio voi vegani la vera causa dello sfruttamento di interi popoli e della devastazione ambientale. Ma siamo proprio sicuri che sia cosi? Per dimostrare questa tesi singolare l’articolo cita diversi esempi: la quinoa coltivata in Perù e Bolivia sconvolgendo l’economia e la biodiversità agraria locale, gli anacardi del Vietnam prodotti col lavoro forzato, la produzione …

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Rifiuti nucleari: tra insicurezza e incertezza

Un piano incompleto e insoddisfacente. Ecco cosa emerge dalle nostre osservazioni sul Programma Nazionale sulla gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi italiano, osservazioni che potevano essere presentate entro il 13 settembre. Abbiamo steso un documento in cui analizziamo le criticità e manifestiamo il nostro scetticismo. Un programma che presenta molte lacune e che già accusa i colpi degli innumerevoli ritardi che gravitano intorno all’intera procedura: dalla pubblicazione della bozza provvisoria a quella del programma definitivo e degli altri documenti per la consultazione pubblica. Ecco in sintesi alcune criticità che abbiamo riscontrato: – non si fa riferimento alla minimizzazione …

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La quotidiana (e furba) sponsorizzazione dell’olio di palma

Canta vittoria troppo presto l’associazione dei cittadini ‘Campagne liberali‘ che ormai, quasi fosse un mantra, elogia quasi quotidianamente la sostenibilità dell’olio di palma. Per farlo questa volta ha tirato in ballo il rapporto del WWF Germania del 2016 che analizza le criticità ma anche i vantaggi di questa produzione. Sebbene il rapporto riconosca la maggior resa per ettaro e la versatilità dell’olio tropicale, ammetta le difficoltà nel sostituirlo oggi in tutti i settori e riconosca il fallimento della sua sostituzione con altri oli tropicali non nega però le problematiche ambientali e sociali legate alla sua produzione: perdita di biodiversità, ingiustizie …

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Agricoltura del domani – MATERIALI CONVEGNO 14 LUGLIO 2017

In questa pagina potete scaricare tutti i materiali presentati dai relatori al convegno AGRICOLTURA DEL DOMANI: LE ALTERNATIVE CONCRETE PER COLTIVARE IL FUTURO che si è svolto venerdì 14 luglio 2017  presso la Sala della Lupa, alla Camera dei Deputati. Di seguito l’intero convegno e i singoli interventi (clicca sulle immagini per vedere i video).                          

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In Trentino per gli orsi è estate “Rossi” sangue

Eh sì, non basta il rosso delle fiamme che sta facendo strage del nostro patrimonio naturale.  Ora ci si mette pure l’ennesima coltellata alle spalle (degli orsi e dei lupi) da parte del biopatico Ugo Rossi, presidente della Provincia autonoma di Trento. Lui ha firmato in tempo di record un’ordinanza per catturare l’orso, protagonista di un incidente avvenuto alcuni giorni fa a Terlago (Trento) che avrebbe ferito un uomo che passeggiava col cane. Al di là di come siano andati realmente i fatti (c’erano i cuccioli nelle vicinanze? il cane non era al guinzaglio e ha spaventato forse l’orsa?) questo …

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Siccità: un’emergenza prevedibile

In alcune zone d’Italia non piove da mesi, l’inverno è stato particolarmente asciutto e la rete idrica nazionale fa letteralmente acqua da tutte le parti. La siccità sta mettendo in ginocchio l’Italia. E ora tutti gridano all’emergenza, ma quale emergenza? Quale sorpresa?! Ci si riduce all’ultimo, sperando che le cose in qualche modo si sistemino da sole, continuando tra l’altro, e incredibilmente, a sottovalutare gli effetti del cambiamento climatico. Il Paese si trova oggi in seria difficoltà con i 2/3 dei campi coltivati a secco. Per la siccità si contano danni ovunque: dal Piemonte, regione con la maggior superficie coltivata …

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