Dalle birra tedesche al latte materno, dalle urine dei cittadini al Muesli francese, dai prodotti americani a base di avena, compresi quelli prodotti per bambini, al miele. Niente sembra essere immune dal glifosato, il potente erbicida della Monsanto che lo scorso anno è stato inserito tra le sostanze probabilmente cancerogene per l’uomo dallo IARC, l’Agenzia per la Ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. E già un’analisi del Salvagente, condotta su 100 alimenti a base di cereali, aveva riscontrato tracce di questa sostanza in molti tipi di pasta, fette biscottate, corn flakes e farina, comunemente vendute nei nostri supermercati.
Di questa invasione, oggi, arriva l’ennesima conferma da oltreoceano, dove test indipendenti Usa hanno inchiodato molti prodotti per la colazione in vendita anche in Italia. I risultati della ricerca, richiesta dall’organizzazione non profit Food Democracy Now all’interno dell’iniziativa Detox Project e condotta presso l’Anresco Lab di San Francisco, sono stati pubblicati in un dossier che racconta come tra i 29 prodotti alimentari presi in considerazione ve ne siano alcuni che presentano livelli di glifosato davvero critici.
Per esempio i prodotti General Mills, Kellogg, Nabisco (Oreo, Ritz) e Pepsi. Ma non solo. Come si può vedere dalle tabelle degli alimenti (qui potete vedere la tabella completa con tutti i prodotti e le marche prese in considerazione).
Ma non solo di cerali si tratta. Dalla Francia, che già in sede europea ha guidato un’aspra battaglia contro una nuova autorizzazione al glifosato (al contrario dell’Italia, per esempio, che invece ha preferito astenersi e lasciare ampio spazio al rinnovo), arrivano numeri per niente rassicuranti riguardanti il Muesli.
Generations Futures, l’associazione senza scopo di lucro che si occupa dei pericoli dei pesticidi per la salute umana e per l’ambiente, ha infatti pubblicato studi che dimostrano la presenza di tracce di pesticidi nei principali Muesli per la colazione. Su 15 campioni non bio testati sono stati ritrovati ben 141 residui di pesticidi, 81 dei quali sono interferenti endocrini.
Tra questi:
- All Bran Fruit’ fibres Kellogg’s
- Crousty 4 fruits Auchan
- Muesli Carrefour 7 fruits
- Muesli Carrefour Fruits et Fibres
- Muesli Kellogg’s Country Store
- Muesli Kellogg’s Extra pépites crunchy muesli
- Nestlé Fitness 5 fruits
A fronte di questi risultati c’è ancora chi sostiene che è la dose a fare il veleno. Invece no. Food Democracy Now ricorda che già a livelli molto bassi il glifosato può risultare tossico. Sempre più studi dimostrano inoltre una correlazioni tra esposizione al glifosato cancerogenicità, danni al Dna, danni celebrali, danni al funzionamento del nostro sistema ormonale (essendo il glifosato e altri pesitcidi anche interferenti endocrini) e molte altre patologie.
Per tutti questi motivi abbiamo chiesto più volte, sia all’Unione Europea sia al nostro Governo, di tutelare i cittadini prima che le multinazionali dell’agroindustria. Ma fino a ora niente è servito. Le istituzioni comunitarie hanno concesso un parziale rinnovo al glifosato fino al 2017 e il governo Renzi ha varato addirittura un decreto bufala che riduce ulteriormente le già scarse misure a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.
A quanto pare a questa maggioranza la gravità della situazione sfugge. Meglio chiudere gli occhi e le orecchie e continuare a compiacere lobby potentissime piuttosto che fare gli interessi dei cittadini. Del resto evitare il problema è semplicissimo: per non trovare tracce di glifosato o di pesticidi nel cibo, nelle acque o nella terra basta non cercarlo. Cosa che a questo esecutivo riesce benissimo ma che purtroppo non ci tutela dai rischi derivanti dall’assunzione di queste sostanze. Assunzione che ormai è sempre più frequente.