Quello che sta succedendo è un fatto gravissimo che denota ancora una volta da che parte sta questo governo: dalla parte delle lobby, delle multinazionali e dei poteri forti a discapito dei cittadini e della stessa democrazia.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Reteurs e reso noto dai promotori della campagna Stop-Ttip-Italia, il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, avrebbe sostenuto, con un documento presentato a nome del governo italiano, che l’Italia è favorevole a tagliare fuori il suo Parlamento e quelli di tutti gli Stati dell’unione dal processo di ratifica.
Che cosa significa questo? Che, mentre altri governi dell’Unione, come Lussemburgo e Francia, stanno facendo di tutto per rivendicare il proprio potere di ratifica – ossia di approvazione – dei trattati commerciali misti come il CETA e il TTIP, noi italiani, o meglio Carlo Calenda a nome del popolo italiano, propone invece che sia solo Bruxelles a decidere della sorte di questi trattati.
Così facendo il nostro governo mette nelle mani della Commissione Europea il potere di decidere delle sorti di tutti noi – della nostra economia, della nostra salute, della nostra alimentazione, della nostra agricoltura e della nostra sovranità – garantendo di fatto l’entrata in vigore prima del CETA e poi del TTIP.
Il CETA, infatti, non è che il banco di prova in vista dell’eventuale entrata in vigore del TTIP: il primo riguarda gli accordi commerciali tra Europa e Canada, il secondo quelli tra Europa e Stati Uniti. Soggetti diversi ma medesimo scopo: garantire alle multinazionali e alle lobby poteri senza precedenti, soprattutto per quanto concerne la possibilità di citare in giudizio i governi davanti a speciali collegi arbitrali, bypassando le Corti nazionali e comunitarie.
Il fatto che già adesso si pensi di bypassare il parere dei Parlamenti – impedendo anche ai rappresentanti dei cittadini di visionare i testi del trattato! – fa capire quanto questi trattati ritengono irrilevanti i pareri dei singoli Stati e della democrazia stessa. Ma soprattutto denotano l’assoluta incapacità (o disinteresse?) di questo governo di tutelare i propri cittadini e la proposta del Ministro Calenda di ridurrebbe ulteriormente gli spazi di controllo democratico della politica commerciale dell’Unione ne è l’ennesima prova.
Come si può solo pensare di privarci volontariamente del diritto di esprimerci su temi così delicati, importanti e preoccupanti?
Domani, mercoledì 15 giugno, il Ministro Calenda parteciperà a un’audizione al Parlamento italiano. Noi tutti, come cittadini e come rappresentanti del popolo italiano, siamo chiamati a difendere la piena autonomia del nostro ruolo, della nostra sovranità nazionale e della nostra democrazia. #StopTTIP #StopCeta
Qui potete leggere il comunicato del comitato Stop TTIP Italia, che condividiamo totalmente: è venuto il momento di fermare una deriva diventata sempre più inaccettabile! Facciamoci sentire!