In questi giorni si fa un gran parlare dello sbarco della Cina nel mercato europeo. Ad alcune testate non è sfuggito il gran da farsi che si sta dando il colosso della chimica ChemChina. La società cinese ha iniziato, infatti, una politica assai aggressiva di acquisizione di compagnie straniere, con il fine di espandere la capacità competitiva nei settori di cui si occupa: agrochimica, dei prodotti a base di gomma, dispositivi industriali e processi petrolchimici. A guidare il colosso della chimica orientale c’è tal Ren Jianxin, un nome che impareremo a conoscere, per più di un motivo.
Ma chi è costui e in che modo potrebbe incidere sulla nostra economia, sulla nostra agricoltura e sul nostro Paese?
Classe 1958, laureato in economia, Ren Jianxin è una delle persone più potenti al mondo. Presidente, amministratore delegato e supervisore del direttore finanziario di ChemChina, colosso della chimica (è il primo gruppo nella chimica cinese e il 19° al mondo, con 140 mila dipendenti), controllato per il 96% dal partito comunista Cinese, opera nell’agrochimica (fertilizzanti, pesticidi), nei prodotti a base di gomma (pneumatici ad esempio) e nei dispositivi industriali e processi petrolchimici.
Membro permanente del comitato centrale del Partito Comunista Cinese. Già dirigente della Lega della Gioventù comunista, ha cominciato lavorando per l’Istituto di ingegneria chimica del ministero dell’Industria. Grazie a un prestito dello stato da funzionario è diventato imprenditore di successo nel settore della pulizia industriale. Il secondo passo è stata l’acquisizione di decine di industrie statali decotte, svendute dai vari governi provinciali cinesi all’inizio degli anni 90. Ren ne ha rastrellate 107.
Dal 2011 è anche Direttore di Adama Agricultural Solutions Ltd, una società che vende in tutto il mondo forniture per agricoltori – pesticidi, erbicidi, insetticidi e funghicidi – con un fatturato di oltre 3,2 milioni di dollari (dati 2014).
Oggi Ren Jianxin è anche il nuovo numero uno di Pirelli, subentrando all’amico e maestro Marco Tronchetti Provera, il “grande industriale” italiano le cui gesta furono così ben cantate dal nostro Beppe
Potete vedere qui la sua prima intervista italiana rilasciata a Riccardo Iacona per la trasmissione Presa Diretta.
Ma non si tratta solo della nostra Pirelli. È notizia di questi giorni l’acquisizione sempre da parte di Ren Jianxin della Syngenta. Con un offerta record di 43 miliardi di dollari il colosso cinese si è aggiudicato anche uno dei più grandi gruppi dell’agrochimica mondiale e delle sementi. Un gruppo, quello svizzero, che custodisce tra l’altro i brevetti delle principali coltivazioni ogm del mondo.
Del resto, come ben sappiamo, la Cina ha sempre più fame. La popolazione di circa 1 miliardo e mezzo è in crescita (anche dopo il recente addio alla politica del figlio unico) e sono in rapida crescita anche i consumi di carne (che comporta un consumo di risorse molto maggiore) con la naturale conseguenza che la produzione interna cinese non è più sufficiente a sfamare la popolazione.
A questo si deve sommare la crescita di città e infrastrutture che mangiano terra fertile e anche il ricorso ad una agricoltura intensiva che, con un uso smodato della chimica ha impoverito i suoli e inquinato le acque, rendendo la Cina sempre più dipendente dalle importazioni di cereali e mangimi.
In una parola, la Cina perde sempre più sovranità alimentare. E allora punta sulle biotecnologie (gli OGM) acquisendo la Syngenta e sull’assicurarsi aree agricole all’estero, acquisendo o affittando a basso prezzo suoli agricoli (il cosiddetto land grabbing) e acquisendo aziende agricole e agroalimentari Italiane (le cronache parlano di 350 aziende italiane acquisite da Ren Jiangxin) forse per esportare prodotti di qualità per i ricchi Cinesi.
Stasera alle 21.00 a PRESA DIRETTA si parlerà anche di questo tema, tipicamente agroalimentare e biotech: gli OGM. Chissà in che termini Iacona affronterà l’annosa questione.