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Dopo  il mio post divulgativo di qualche giorno fa e quello successivo più rigoroso sul tema della geoingegneria, ho ricevuto tonnellate di commenti negativi, scettici, e anche diversi insulti. Ho anche avuto l’onore di ricevere articoli di sfottò su vari blogs ininfluenti italiani.

Ho deciso di rispondere al post su butac.it perché hanno dimostrato di aver almeno letto il mio post. E rispetto agli altri “contestatori”, questo è un notevole passo avanti.

Leggete la mia risposta:

“Sono un ing. ambientale. Credo di sapere cosa sia la geoingegneria ambientale cosi come è intesa nei corsi di ingegneria in Italia.

Il concetto di geoingegneria è stato introdotto nel 2013 nel quinto rapporto IPCC, quindi in tempi recenti. Lo vogliamo chiamare in altro modo? Pippo? Chiamatelo come volete ma il punto di cui discutere non credo sia certo il nome.

L’articolo non voleva e non poteva essere esaustivo della materia, dato che la geoingegneria è una branca della scienza con copiosa letteratura scientifica.
Era quindi un post introduttivo e mirava ad aprire un dibattito sul fatto che queste tecnologie siano oggetto di studio e, in certi casi, probabilmente prossime a test sul campo (QUI trovate un articolo a proposito sul sito dell’ETH di Zurigo).

Inoltre, a mio modo di vedere, questi studi dimostrano che si stanno investendo ingenti risorse economiche (pubbliche e private) per trovare scappatoie al drastico taglio delle emissioni che l’IPCC ci richiede.

Dovremmo investire seriamente, invece, in ricerca verso un sistema produttivo sostenibile e una economia circolare per un uso sostenibile delle risorse. Si potrebbe scrivere tanto a riguardo ma non certamente in un commento a questo post….

E non mi si dica che si possono fare entrambe le cose. Basti dire che si spendono 548 miliardi di dollari (fonte IEA 2013) per finanziare le fonti fossili e molto di più si investe per fare ricerca ed estrarre le fonti fossili non convenzionali. (shale oil e gas, sabbie bituminose).

Il punto è che il sistema non pare avere serie intenzioni di cambiare rotta e, in questo quadro, il fatto che si investa in geoingegneria mi appare preoccupante.

Come ampiamente spiegato nel mio ultimo post, le mie fonti principali sono i report IPCC e NAS, non quelle che lei cita. Capisco la volontà di attacco politico. Ma dovreste informarvi maggiormente sui temi che trattate e sui CV delle persone che cercate di ridicolizzare.

Ricordo che stiamo parlando di un tema importantissimo che ha a che vedere con il futuro della nostra civiltà. Non certo da usare come strumento di battaglia politica per ridicolizzare un deputato o una forza politica.”

 

P.S. Poche settimane fa è uscito su Repubblica un altro articolo che tratta gli stessi temi dei miei post precedenti (lo trovate QUI). Piccoli complottisti sciachimicari che crescono? Tremate!

Saluti,
Ing. Mirko Busto Ph.D.

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