EnergiaMinipost

Il villaggio atomico

Negli incontri in giro per l’Italia mi rendo sempre più conto che quando i beni comuni sono gestiti dai diretti proprietari, cioè i semplici cittadini, si sviluppano responsabilità e attenzione per gli stessi.

Proprio partendo dal basso, con il gruppo del Movimento Cinque Stelle di Anguillara, abbiamo interrogato il Governo su una grave situazione ai limiti dell’incredibile.

Nella zona nord di Roma esiste un vero e proprio “villaggio atomico, poiché abitazioni e quartieri sorgono a poche centinaia di metri dal centro ricerche Enea-Casaccia. Qui esiste un deposito di scorie radioattive della Nucleco, società controllata dal 40% da Enea e dal 60% dalla Sogin (la società di Stato incaricata della bonifica ambientale e della messa in sicurezza dei siti nucleari italiani.)

Gli abitanti della zona attendono dal 2009 attendono di conoscere il piano di intervento calamitoso, nel caso in cui si verifichino fuoriuscite di radionuclidi.

Stiamo parlando di un impianto in cui sono confluiti oltre 7.000 metri cubi di materiale radioattivo, tra cui 600 metri cubi in fase di trattamento!

nucleare-fungo

In quest’area qualche giorno fa un dipendente non è tornato a casa dal suo turno di lavoro.

Una triste casualità magari, ma che di sicuro rende un poco più tetra una situazione già insostenibile per la popolazione.

Come si fa a vivere in una zona già di per sé presenta rischi, senza avere la più pallida idea di come comportarsi in caso di pericolo?

Come MoVimento chiediamo prima di tutto ai cittadini di informarsi per compiere scelte responsabili.

Le istituzioni sono al servizio dei cittadini o questi ultimi devono subire gli effetti di azioni incomplete e monche?

Quando non intervengono i cittadini, l’Italia è capovolta!

Riprendiamoci questo Paese!

Link interrogazione

Comunicato stampa

Mirko Busto capogruppo M5S VIII commissione Ambiente

No Comment

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Previous post

L'#onestà andrà di moda!

Next post

Sul territorio anche per l'#Europa