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Lo studio epidemiologico eseguito dall’ARPA di Vercelli ha dimostrato in maniera inequivocabile che l’inceneritore di Vercelli è stato per lungo tempo una vera e propria fabbrica di morte. Negli anni in cui è stato in funzione, infatti, ha provocato a migliaia di cittadini residenti in prossimità dell’impianto gravi danni alla salute.

Stiamo parlando di un’incidenza maggiore per la popolazione esposta pari al 60 per cento per i tumori maligni, con aumenti esponenziali per il tumore al colon-retto ed al polmone.

Ora capite perché ieri mattina abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare su questa vicenda. Del resto, chiedere ai Ministri dell’Ambiente e della Salute dei chiarimenti sulle vicende che in questi mesi hanno interessato l’inceneritore di Vercelli ci sembrava il minimo!

Abbiamo chiesto ai Ministri Lorenzin e Galletti di intervenire per accertare le responsabilità di coloro che, in tutti questi anni, avrebbero dovuto monitorare gli effetti dell’inceneritore, e di avviare studi similari a quello effettuato dall’Arpa di Vercelli in tutte le zone che ospitano gli inceneritori.

Resta da capire come sia stato possibile, in oltre trent’anni di attività, che nessuno abbia svolto le dovute verifiche su quell’impianto.

Crea molte perplessità anche il fatto che, a distanza di pochi mesi dalla pubblicazione dello studio, il Direttore dell’Arpa Giancarlo Cuttica sia stato rimosso dal suo incarico.

Di fronte a questa realtà, ci aspettiamo dal premier Matteo Renzi un doveroso passo indietro sui “termovalorizzatori”, a meno che non voglia mettere a repentaglio l’incolumità di migliaia di cittadini solo per fare un altro favore alle lobby dei rifiuti.

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