Interrogazione al ministro su inceneritore di Vercelli
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Testo dell’interrogazione a risposta in commissione presentata da me come primo firmatario il 30/5/2013 e rivolta al MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE.
Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-00225presentato da
BUSTO Mirkotesto di
Giovedì 30 maggio 2013, seduta n. 26BUSTO, DE ROSA, MANNINO, SEGONI, TERZONI, TOFALO e ZOLEZZI. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che: l’impianto di termovalorizzazione di Vercelli costruito negli anni settanta, è in proprietà della società partecipata dal comune di Vercelli ATENA PATRIMONIO S.P.A. ed è stato dato in gestione alla società VEOLIA Servizi Ambientali spa la concessione di 20 anni è scaduta ad agosto 2012 e non è stata rinnovata; la struttura presenta una tecnologia vecchia che non riesce a garantire i livelli di sicurezza ambientale richiesti dalle normative di settore; per alcuni anni si è fatto ricorso alla pratica dell’interramento delle ceneri risultate dalla combustione, denominate «ceneri di fondo»; tali ceneri sono da considerare rifiuti speciali e pertanto avrebbero dovuto essere smaltite in apposite discariche; gli inquinanti presenti nelle ceneri possono essere sostanze come idrocarburi aromatici, diossine, metalli pesanti; a seguito di un esposto presentato alla procura di Vercelli si è aperta una indagine nella quale sono presenti due documenti, il piano di caratterizzazione della Akronos srl e la perizia tecnica d’ufficio disposta dalla dottoressa Filoni, da cui risulta l’inquinamento della falda superficiale e del canale Cavoretto e delle aree sulle quali lavorano i dipendenti del gestore e delle ditte in appalto, mentre risulta che i residui di incenerimento di alcuni idrocarburi sono oltre 300 volte superiori ai limiti di legge per le aree industriali; il problema della bonifica del territorio risale agli anni novanta, da quando il comune di Vercelli fa espressa richiesta alla regione Piemonte; la stessa tuttavia negò il finanziamento alla bonifica poiché la ditta SNAM progetti in qualità di consulente considerò la non ammissibilità del sito al finanziamento; SNAM Progetti costruì l’inceneritore e lo gestì per il periodo dal novembre del 1991 all’agosto del 1992; la regione Piemonte avrebbe dovuto provvedere alla bonifica già da molti anni, mettendo in bilancio una spesa probabilmente non inferiore a 12-13 milioni di euro; in occasione della riapertura degli impianti è stata operata una revisione e messa a norma degli impianti i cui ingenti costi non sono ancora del tutto palesi, poiché il sindaco di Vercelli si limita nel riferire ad una spesa di 600 mila euro solo per la manutenzione dell’impianto antincendio e del trattamento fumi; l’autorizzazione integrata ambientale scade nel 2015; ciò renderebbe ancora più inutile la messa a norma degli impianti e la spesa relativa alla assunzione di personale; inoltre la Comunità europea si è chiaramente espressa contro la combustione quale sistema di trattamento di rifiuti e di produzione di energia, praticabile se non come estrema ratio; appare preoccupante l’inerzia della regione Piemonte della provincia e del comune di Vercelli a fronte di una situazione altamente pericolosa per l’ambiente e i cittadini; risulta peraltro che nonostante le gravissime criticità ambientali nell’area questa è stata in passato esclusa dai siti prioritari da bonificare a seguito di un’istruttoria condotta dal Ministro dello sviluppo economico e dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare –: se il Governo ritenga opportuno valutare se sussistano i presupposti per considerare l’area del termovalorizzatore di Vercelli tra i siti prioritari da bonificare assegnando in tal caso le opportune risorse. (5-00225)
Potete seguire l’iter dell’interrogazione sul sito della camera: http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.Asp?idAtto=1745&stile=7&highLight=1&paroleContenute=%27INTERROGAZIONE+A+RISPOSTA+IN+COMMISSIONE%27
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