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Continua il criminale attentato contro la Natura Italiana: proroga trivelle, cementificazione, spallucce ai disastri del cambiamento climatico, assassinio del Corpo Forestale dello Stato, deregolamentazione della caccia e, infine, colpo di spugna a decenni di tentativi di proteggere il lupo dall’estinzione.

Il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare da tempo strizza l’occhio all’inserimento del piombo nell’ambito del Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia e ce la sta facendo. Infatti tra i punti del piano approvato il 24 gennaio 2017 in Conferenza Stato – Regioni e Province autonome, che potrebbe avere anche l’approvazione politica il prossimo 2 febbraio 2017, spunta la possibilità di abbattere il 5% della popolazione stimata di Lupo, mentre la precedente edizione del Piano (2002) includeva solo misure di salvaguardia .

Galletti dice: Nessuno vuole ammazzare i lupi. Vogliamo una normativa che permetta di conservare la biodiversità e che permetta la convivenza fra i lupi e gli agricoltori. Il problema del lupo è ormai evidente. Mi rifiuto di affrontarlo solo con la pancia, voglio affrontarlo in un modo scientifico. È un tema scottante. In certe zone la presenza del lupo è diventata un rischio per le attività agricole. Ci sono attività che chiudono per la presenza dei lupi.

Ma il Ministro forse non sa che la normativa per permettere di conservare la biodiversità e per permettere la convivenza fra lupi e agricoltori già c’è, solo che si fa rispettare poco, disordinatamente e male.

Di certo non sarà l’ennesimo fumoso piano a rendere più efficace ed uniforme quanto già in vigore, anzi. Molto probabilmente proprio da questo aumenterà la possibilità dell’abbattimento legale spacciata da atto per prevenire il bracconaggio.

Come dire: visto che i rinoceronti non ci sono quasi più per colpa dei bracconieri allora per fare un dispetto ai bracconieri estinguiamo il rinoceronte legalmente. Se ciò non fosse drammatico sarebbe degno del premio Ignobel che ci fa tanto ridere sul web (ovvero quello assegnato ai ricercatori autori di ricerche strane, divertenti, e perfino assurde, quel tipo di lavori improbabili che “prima fanno ridere e poi danno da pensare”).

Galletti dice Nessuno vuole ammazzare i lupiPeccato che ogni anno già vengano trucidati centinaia di lupi: fucilati, investiti, avvelenati, nelle trappole e addirittura impiccati.

Galletti dice che vuole affrontare la questione in maniera scientifica per poi fregarsene della documentazione degli esperti internazionali che dimostrano quanto sia controproducente l’uccisione dei lupi.

Ma forse affrontare seriamente la questione non sarebbe altrettanto vantaggioso: si rischierebbe di far saltare il giochino di intascare fondi europei per la conservazione e, contemporaneamente, dispiacere gli appassionati del piombo.

E – forse – a Galletti questo non interessa. Come non interessa un confronto sulle soluzioni, che ci sarebbero: inasprire la lotta al bracconaggio elevando pene e potenziando la vigilanza; contrastare il randagismo che incrementa danni al bestiame e l’ibridazione del lupo; uniformare gli strumenti previsti per la tutela degli allevatori; verificare i danni e garantire i risarcimenti previsti per chi risulta avere problemi reali di perdita di bestiame; realizzare monitoraggi a livello nazionale e trans-frontaliero Alpino.

Queste sarebbero azioni concrete ed efficaci, incruenti e risolutive, per risolvere il problema.

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