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Fare di più con meno: è questo il motto della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR). Che, quest’anno, ha un tema molto particolare: la dematerializzazione. In pratica, si tratta di iniziare ad usare sempre meno materia, o non usarne affatto, viste le quantità che ne abbiamo già sprecato negli ultimi decenni. La SERR 2015 si terrà dal 21 al 29 novembre 2015, sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo, e vede l’Italia come punta di lancia nella prevenzione dei rifiuti. Come rivela il sito dedicato all’iniziativa, sono infatti 5.286 le azioni approvate nel nostro Paese per la settima edizione di questa utile iniziativa.

Ma le buone notizie riguardanti il successo della SERR nel contesto italiano non finiscono qui. “Analizzando i dati nel dettaglio, nel 2015 è aumentata in modo evidente la partecipazione dei singoli cittadini, e anche le Pubbliche Amministrazioni, già molto attive anche nelle passate edizioni, hanno confermato il loro impegno con sempre più attività che verranno proposte anche all’interno delle scuole”, scrivono gli organizzatori della Settimana.

Nata all’interno del Programma LIFE+ della Commissione europea, questa importante iniziativa ha avuto sin dall’inizio un obiettivo molto chiaro: “Sensibilizzare le Istituzioni, i consumatori e tutti gli altri stakeholder circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti messe in atto dall’Unione europea”. Il tutto, attraverso azioni concrete che dimostrino come vivere in un mondo con meno rifiuti è più che possibile.

Ridurre, riusare, riciclare: sarebbe questa la gerarchia “delle tre erre” da seguire, per dare priorità alla riduzione dei rifiuti. “Ridurre vuol dire in primo luogo effettuare una rigorosa prevenzione e riduzione alla fonte”, spiega SERR: “La seconda migliore opzione è quella di riutilizzare i prodotti. Questo include anche la preparazione per il riutilizzo. Infine, la terza priorità è il riciclaggio dei materiali”.

Pubbliche amministrazioni, associazioni, imprese, cittadini: l’appello è rivolto a tutti. Dal 21 al 29 novembre, in tutti gli Stati membri dell’Ue si cercherà quindi di prolungare la vita dei prodotti, recuperandoli attraverso il loro riutilizzo, ma anche scambiandoli. Per amore dell’ambiente, della salute e dell’economia, perché per fronteggiare la crisi è molto più importante ridurre gli sprechi, che non continuare a consumare (materia e risorse) come folli.

Al bando usa e getta e imballaggi eccessivi, tutti inutili materiali di scarto. Ma anche lo spreco di alimenti, che vede quasi un terzo del cibo europeo finire nei cassonetti quando è ancora buono. E che dire dell’acqua in bottiglia, per cui si spendono spesso inutilmente enormi somme di denaro e si gettano via milioni di tonnellate di plastica? Meglio bere quella del rubinetto, quando possibile.

Molta importanza, all’interno della SERR, ha anche il riciclo creativo, quell’insieme di idee con cui si può dare vita a moltissimi oggetti altrimenti destinati alla discarica o all’inceneritore. Noto nel resto del mondo come upcycling (all’interno di questo blog gli abbiamo dedicato un’intera sezione), il riciclo creativo sta avendo sempre più successo. Proprio come la SERR, che di anno in anno attrae sempre più l’attenzione di cittadini e Istituzioni.

La speranza, ovviamente, è sempre una: che la nostra sensibilità verso questi temi non si limiti ad una singola settimana o ai giorni che la precedono, ma diventi un nostro punto fermo. Uno di quelli da cui partire per cambiare in meglio i nostri stili di vita quotidiani.

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