Che ruolo ha il particolato nella diffusione e nella pericolosità del coronavirus?
Il lavoro della SIMA, pubblicato qualche giorno fa, ha dimostrato la presenza del coronavirus in campioni di particolato raccolti nella zona industriale di Bergamo. Questi risultati preliminari hanno scatenato un grande dibattito. Non tanto per le loro possibili implicazioni ma per la modalità con cui sono state riferite dalla stampa. Nei giorni scorsi molti divulgatori, blogger e debunker di professione hanno fatto a gara nell’evidenziare quanto fosse scorretto definire “ufficiali” i risultati della SIMA. Il lavoro è infatti un preprint, cioè non ha ancora ultimato il percorso di revisione da parte di altri ricercatori (peer review) previsto per la pubblicazione …
Sempre più studi confermano la relazione tra COVID-19 e inquinamento dell’aria.
L’esposizione all’inquinamento da particolato fine (PM2.5) potrebbe aumentare drammaticamente la mortalità del COVID-19. Uno studio dell’università di Harvard aggiunge nuovi elementi alla analisi della SIMA. I ricercatori del dipartimento di Biostatistica della Harvard T.H. Chan School of Public Heath hanno investigato l’ipotesi che gli effetti a lungo termine dell’inquinamento da polveri sottili (PM 2.5) possano aumentare drasticamente il rischio di morte da COVID-19. Il presupposto dello studio, che è attualmente in via di pubblicazione, è la notevole sovrapposizione tra le cause di decesso dei pazienti COVID-19 e quelle di malattie correlate all’esposizione a lungo termine al particolato fine (PM2.5). Per …
Il parere degli esperti sullo studio di Oxford: test sierologici per verificare i risultati
L’ipotesi avanzata dallo studio dell’Università di Oxford ha fatto molto discutere la comunità scientifica. Lo studio ha stimato tramite un modello matematico quale percentuale della popolazione di Italia e Regno Unito potrebbe essere stata contagiata dal COVID-19 comprendendo quindi anche i casi attualmente non riportati perché asintomatici o con pochi sintomi. I risultati shoccanti riportano che fino all’80% della popolazione Italiana (e metà di quella Inglese) potrebbe essere già stata esposta al virus. Un’ipotesi poco considerata dalla stampa Italiana che ha perlopiù completamente ignorato i risultati di questo lavoro. Lo studio è stato infatti ripreso solo da due testate Italiane: …
COVID-19: letalità tra gli operatori sanitari allo 0,2%
Nuovi dati ufficiali ISS sull’epidemia COVID-19: la letalità negli operatori sanitari, molto più diagnosticati rispetto alla popolazione italiana, sarebbe dello 0,2%. È stato rilasciato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) un nuovo aggiornamento sui dati dell’epidemia COVID-19 verificati e validati fino al 23 Marzo. L’analisi conferma la crescita dei casi diagnosticati con COVID-19 affermando però che questa potrebbe anche risentire delle nuove politiche di test. La Circolare Ministeriale 0005889 del 25 febbraio 2020, afferma infatti che il test dovrebbe essere effettuato ai casi sospetti di COVID-19 e ai casi sintomatici di ILI (Sindrome Simil-Influenzale) e SARI (Infezione Respiratoria Acuta Grave), ma …
Uno studio di Oxford afferma che il Coronavirus potrebbe avere già infettato l’80% della popolazione Italiana
La maggioranza della popolazione Italiana potrebbe già essere infetta dal Coronavirus con sintomi lievi o inesistenti. Lo dice uno studio appena rilasciato dall’università di Oxford. I risultati dello studio suggeriscono che le epidemie in corso in Inghilterra ed Italia sarebbero iniziate molto in anticipo, almeno un mese prima, della prima morte dichiarata. Inoltre in entrambe i paesi si sarebbero ormai raggiunti livelli significativi di “immunità di gregge”. L’”immunità di gregge” è l’idea che il virus smetterà di diffondersi quando un numero sufficiente di persone li sarà diventato resistente perché già infettati. I ricercatori dell’università di Oxford hanno costruito un modello …
I dati dell’ISS sui pazienti deceduti con Coronavirus. #tiportolaspesa
Ieri per la prima volta da oltre una settimana sono uscito di casa per fare la spesa. Sono rimasto davvero scioccato nel notare quante persona anziane camminavano per le strade per far compere o altre occupazioni. I dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), dimostrano che sono proprio le persone di età avanzata quelle più a rischio per l’infezione da #coronavirus e che dovrebbero quindi rimanere il più possibile lontano da ogni rischio di contagio. Per questo nelle zone più colpite dal virus già da qualche settimana si moltiplicano le iniziative (in Veneto, Lazio e in molte altre Regioni) per …
Coronavirus: l’inquinamento favorisce i contagi.
Qualche giorno fa mi chiedevo in questo post se fosse solo una coincidenza che le aree con maggiori casi di Coronavirus fossero tutte ad altissimo tasso di inquinamento dell’aria. Un position paper della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) e delle Università di Bologna e Bari conferma quello che temevamo. L’inquinamento da particolato atmosferico può velocizzare la diffusione del Coronavirus e gli permette di mantenersi attivo per più tempo. Il particolato (PM10 e PM2.5) è un vettore (carrier) conosciuto per trasportare numerose sostanze chimiche inquinanti e anche per i virus che grazie a esso possono viaggiare anche per lunghe distanze. …
Coronavirus: serve una pandemia per prenderci cura dell’inquinamento dell’aria?
Lo spettro della pandemia globale da Coronavirus è sempre più presente ed è giusto affrontare una emergenza di questa portata con misure drastiche come quelle che il governo sta attuando. Ma c’è una domanda che continua a ronzarmi nella testa in questi giorni di isolamento forzato: è solo una coincidenza che le aree dove ad oggi si registrano maggiori casi di Coronavirus, vale a dire Cina, nord Italia, Sud Korea e Iran, siano tutte ad altissimo tasso di inquinamento dell’aria? Secondo l’OMS l’inquinamento atmosferico uccide in Italia 80000 persone all’anno. Il nostro è il primo Paese in Europa per morti …