Al lupo al lupo! La solita storia per raccogliere voti o predare soldi
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Qualcuno ci prova ancora a fare il remake del lupo cattivo di Cappuccetto Rosso. Peccato che poi è facile scoprire che si tratta di ignobili distorcimenti della realtà.
I lupi, protetti da una direttiva della comunità europea e da una legge nazionale vengono accusati da qualche pastore e cacciatore (sostenuti da qualche sindaco e rappresentante Coldiretti) di far strage del patrimonio zootecnico tanto da “strozzarne” l’economia (Il Tirreno, 24/06: “Stragi di pecore, i pastori: Vogliamo sparare ai lupi convinceremo l’Europa) o di essere un pericolo pubblico.
Le lobby del panorama zootecnico e di molti solidali cacciatori omettono di dire che le perdite da predazione (meno dello 0,1%) sono sempre risarcite, se rientranti in determinati parametri: l’uso di recinzioni, anche elettrificate, e di cani da guardia (dati ai pastori persino a titolo di comodato gratuito da parte delle istituzioni), la custodia delle greggi e l’accertamento da parte degli organi competenti della veridicità dei fatti .
La verità è che il lupo non ha mai fatto male a nessun essere umano (e non si può dire il contrario) e non c’entra ma fa comodo addossare colpe e speranze di quattrini:
Il mercato ovicaprino da anni è in forte decrescita sia per l’abbassamento dei consumi sia per problematiche di gestione interne (come denuncia lo stesso Ministero della Salute)
Molte predazioni e avvistamenti vicino ai centri abitati non sono ad opera dei lupi ma di cani randagi rinselvatichiti grazie alle omissioni di molti comuni su ciò che concerne la lotta al randagismo.
Ogni anno in Italia vengono uccisi a fucilate o avvelenati circa 200 lupi; a volte anche vergognosamente esposti in una pubblica piazza (come un anno fa nel grossetano). Autorizzare una ulteriore mattanza, oltre ad essere illegale in quanto contraria ad una norma nazionale, esporrebbe il nostro Paese, che percepisce fondi proprio per conservare anche questi stupendi animali all’apertura di una procedura d’infrazione da parte della Commissione europea per violazione della direttiva europea Habitat, e al rischio di un processo davanti alla Corte di Giustizia europea.
Certo, se passassero certe scelleratezze ce la meriteremmo proprio un bel processo.
Il perché lo troviamo anche sulla rivista Science, che lancia l’allarme sul declino dei grandi carnivori nel mondo. “A livello globale, stiamo perdendo i nostri grandi carnivori – ha detto William Ripple, autore principale dello studio – molti di questi animali sono a rischio di estinzione, sia localmente che globalmente. E, ironia della sorte, stanno scomparendo proprio quando stiamo imparando i loro importanti effetti ecologici”.