0Shares
0 0

Il mercato italiano dell’auto continua a crescere. Secondo i dati il 2016 si è aperto con un risultato degno di nota di 155.157 vetture vendute solo a gennaio. Il 17,44% in più dello stesso mese del 2015. Ma siamo sicuri ci sia da esultare?

Forse dovremmo prima chiederci di che auto stiamo parlando. I dati sulle immatricolazioni ci ricordano, infatti, quanto queste nuove auto siano lontane anni luce da una produzione attenta all’impatto ambientale.

Del totale delle auto vendute solo il 2,2% sono ibride o elettriche. Anche le immatricolazioni di macchine a metano sono scese del 27,4% e quelle a GPL del 27,8%. Mentre continuano a salire le vendite di Jeep, di Jaguar (+558% con 250 veicoli venduti) e di Volkswagen, che incredibilmente resta il primo marchio estero in Italia. E che ci ricorda quanto, purtroppo, non sempre nuovi modelli siano sinonimo di vetture più ecologiche.

E ora che anche una legge europea è venuta in soccorso proprio delle case automobilistiche meno attente alle emissioni di Co2 nell’aria, la situazione non può che peggiorare. Il Parlamento Europeo ha varato infatti a un provvedimento per aumentare i limiti di emissione per gli NOX, gli ossidi di azoto precursori delle polveri sottili. Il regolamento europeo 715 del 2007 aveva stabilito un limite di emissione di 80 milligrammi a chilometro per i veicoli euro 6, da misurare con i test in laboratorio. Visto che questi test dopo il caso Volkswagen hanno perso credibilità ora l’Ue sta pensando di modificarli. Ma assieme al sistema per le verifiche il Comitato tecnico per i veicoli a motore, un organismo del Consiglio degli Stati europei, ha proposto di modificare anche i numeri. Così, per gli ossidi di azoto (NOx) per i quali le vetture Euro6 devono rispettare un limite di 80 mg/km, fino al 2020 potranno emettere 168 mg/km e, successivamente, 120 mg/kg rimanendo in regola.

Intanto l’aria continua ad essere sempre più irrespirabile e l’emergenza smog a farsi sempre più concreta. Ma ovviamente, la lungimiranza di chi ci governa non arriva ad altro se non a qualche blocco saltuario della mobilità e a gioire per la ripresa di un mercato dell’auto che continua a sfornare modelli degni del paleolitico della tecnologiaCome se non bastasse grazie all’Unione Europea ora le case automobilistiche saranno più libere di inquinare. 

La Volkswagen ringrazia, la salute dei cittadini e l’ambiente no.

0Shares
0 0
Previous post

Nucleare: un rischio non solo economico, perché nessuno ne parla?

Next post

Grazie a TPP e TTIP tutti schiavi delle multinazionali