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Abbiamo già troppi Ogm nel piatto!

Gli Ogm (o organismi geneticamente modificati) stanno invadendo il pianeta, e il piatto che ci ritroviamo in tavola. Complice lo strapotere delle lobby, ardentemente difese da alcuni “scienziati” che pubblicano un libro al mese sull’argomento, la potenza di fuoco economica delle multinazionali che li producono e, ora, anche il baraccone di cartongesso chiamato Expo.

Del resto, da una manifestazione che esclude i piccoli agricoltori per dare continuamente spazio ad eventi sfacciatamente pro-Ogm, o che si ritrova come main sponsor corporation come Coca Cola e McDonald’s, cosa ci si può aspettare? Solo una becera propaganda che mira a “nutrire le tasche” di pochi.

Gli effetti degli Ogm sulla salute umana sono ancora ignoti. Perché dovremmo quindi accettarne passivamente la diffusione? E che dire dei risvolti etici o ambientali? Sono ormai molte le testimonianze di contadini rovinati a causa della loro conversione alle monocolture GM, e le contaminazioni dei campi biologici da parte di quelli con piante Frankestein sono ancora tutte da studiare.

I tentativi da parte delle istituzioni europee di propinarci prodotti geneticamente modificati sono più che evidenti, anche e soprattutto attraverso i continui tentativi di far passare il TTIP. Che, fra le altre cose, in ambito agricolo applicherà pressione sui paesi Ue per cambiare la legislazione che impedisce cibo Ogm in molti di essi.

E le istituzioni italiane? Non sono da meno, statene certi.

Nonostante il nostro paese sia ancora fra quelli contrari alla diffusione di Ogm e coltivazioni geneticamente manipolate, infatti, negli ultimi tempi sono stati fatti accordi che poco sembrano avere a che fare con la politica, e molto più con i soliti interessi economici.

Non si spiegherebbero altrimenti i continui tentativi di delegittimare un Parlamento che già si è espresso più volte contro la proliferazione degli Ogm in Italia con atti formali. Cosa che alcuni signori continuano a ignorare, presentando la questione ogni volta che ne hanno un minimo spiraglio.

Di chi si tratta?

In particolare dei senatori Cattaneo, Zanda, Romani, Schifani, De Biasi, Formigoni e Bianconi che, ancora un paio di mesi fa, hanno firmato tutti insieme appassionatamente un ordine del giorno che chiedeva di nuovo finanziamenti per la sperimentazione in campo aperto di Ogm (odg ritirato anche grazie al M5S, nell’ambito della discussione generale sulla legge di delegazione europea 2014).

Gli Ogm sono già presenti nei mangimi degli animali da allevamento (questo è uno dei tanti motivi per cui non mangio carne o altri prodotti di origine animale), tanto che l’Italia è obbligata a importare Ogm dall’estero in quanto non è autosufficiente né nella produzione di soia né in quella di mais, molto presenti negli stessi mangimi.

Una dipendenza che dovrebbe far suonare un campanellino d’allarme, non solo a livello di sicurezza alimentare e per motivi legati alla nostra dipendenza alimentare dall’estero (!), ma anche perché la soluzione proposta da molti sostenitori e scienziati-promoter degli Ogm, cioè coltivarli nel nostro paese, è cura peggiore della malattia.

Perché mai dovremmo sacrificare la nostra agricoltura d’eccellenza contaminandola di spazzatura biotech che fa guadagnare qualche multinazionale d’Oltralpe o d’Oltreoceano? Perché mai dovremmo fare le cavie per un manipolo di affaristi alla faccia del tanto sbandierato Made in Italy? E perché mai dovremmo ancora credere alla balla del risolvere il problema della fame nel mondo, quando questi organismi stanno contribuendo alla povertà di milioni di persone nel sud del mondo?

Attendo sempre fiducioso la risposta di qualche esimio scienziato, magari appena finirà di promuovere il suo libro di turno.