AmbienteEcologiaPoliticaSalute

ACQUA LIBERA, GRAZIE AL M5S

Rendere l’acqua pubblica può sembrare un’utopia, ma oggi stiamo dimostrando che è un’utopia possibile. Ed è possibile farlo a costo zero. A livello mondiale, europeo, nazionale e territoriale, qualcosa si muove.

Emanuele Lobina, ricercatore dell’Università di Greenwich e coautore di un libro sulla ripubblicizzazione del settore idrico nel mondo, presenta al convegno organizzato dal Movimento 5 Stelle alla Camera lo scorso 20 marzo, ha raccontato come dal 2000 al 2015 siano state 235 le città che sono tornate all’Acqua pubblica. Fra queste: Parigi, Berlino, Atlanta. Buenos Aires, Joahannesburg, Jakarta. E lo hanno fatto tagliando costi e tariffe e ottenendo più fondi da investire.

Un milione e 650 mila cittadini hanno recentemente firmato un’Iniziativa dei cittadini europei (Ice) per chiedere alla Commissione Ue che l’Acqua non sia oggetto di mercato, nell’ambito della revisione della direttiva Acqua.

In Italia il Movimento 5 Stelle da anni sta portando avanti una battaglia per veder attuato il risultato del referendum del 2011 in cui la stragrande maggioranza degli italiani ha detto NO a ogni legge che possa affidare in mani private la gestione dell’acqua pubblica. E anche a livello locale stiamo facendo moltissimo.

Grazie al Movimento 5 Stelle a Vercelli il diritto dell’acqua è realtà. Il comune piemontese è una delle prime città in Italia che mette in pratica le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, garantendo ai cittadini in difficoltà 50 litri di acqua al giorno. Un traguardo raggiunto dopo oltre due anni di duro e ininterrotto lavoro da parte di alcuni eletti locali e attivisti del 5Stelle che per mesi si sono dedicati alla questione presentando una mozione comunale per richiedere l’attuazione della direttiva OMS (che stabilisce in 50 litri al giorno il quantitativo minimo vitale di acqua per persona) e recandosi periodicamente a far visita ad alcune famiglie vercellesi in carico ai servizi sociali, a cui il gestore cittadino negava l’acqua perché morosi.

Interi nuclei familiari costretti a comprare acqua in bottiglia, andare da amici per fare la doccia e uscire per recarsi alle fontane pubbliche in qualsiasi condizione di salute (da notare che a causa del gelo in inverno quest’ultima risorsa viene a mancare perché a causa del gelo le fontanelle vengono chiuse).

Dopo mesi di battaglie, dibattiti, articoli e incontri sul tema acqua pubblica per sensibilizzare la popolazione, finalmente dalle parole si è passati ai fatti.

Grazie alla tenacia dei 5 Stelle è stato individuato e messo a disposizione (da parte del coordinamento territoriale d’ambito ATO2) un “tesoretto” per aiutare le famiglie morose che da anni sono prive del bene vitale in assoluto più importante: l’acqua.

Un incredibile vittoria a cui è importante dare il giusto seguito e riconoscimento perché sia d’esempio alle tante altre amministrazioni e organizzazioni territoriali che si battono per avere riconosciuti i propri diritti senza aspettare decisioni calate dall’altro che sembrano giungere sempre troppo tardi.

Il caso di Vercelli anticipa infatti l’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (AEEGSI) che a breve dovrebbe recepire due decreti nazionali sul tema dell’acqua pubblica, ed è dimostrazione che si può e si deve lavorare per la collettività e i beni comuni attivandosi in prima persona, dal basso.

Per questo  abbiamo deciso di organizzare un incontro per raccontare ai cittadini vercellesi cosa è stato fatto e spiegare a chi vuole intraprendere lo stesso percorso in altre amministrazioni come fare.

Lo faremo sabato 1° Aprile dalle ore 17.00 presso la sala Soms di via F. Borgogna 34 a Vercelli, insieme al Vice Presidente della Camera Luigi Di Maio e ai consiglieri regionali e comunali del M5S, gli attivisti e i rappresentanti del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua (comitato ABC Vercelli).

Le privatizzazioni hanno fallito, i gestori privati sono interessati solo a utili e dividendi e non fanno investimenti. Ripubblicizzare significa riappropriarsi della democrazia.

Previous post

Parchi e aree protette: pessima legge svende patrimonio comune

Next post

Coca Cola: ci stiamo bevendo il pianeta e la nostra salute