Agricoltura del domani: le alternative concrete per coltivare il futuro
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L’agricoltura sta vivendo un momento particolarmente difficile e complesso: anni di crisi che hanno messo in ginocchio il settore, ai quali ora si aggiunge anche il cambiamento climatico.
In Europa, nel 2016, le aziende agricole hanno perso in media 14 punti percentuali di reddito. E le aziende italiane non sono da meno, in particolar modo quelle meridionali che rappresentano, con una perdita del 30%, il fanalino di coda di questa classifica. Un’agricoltura schiacciata dagli alti costi produzione in crescita anche a causa di un modello di produzione fragile e eccessivamente dipendente dalla chimica.
Alti costi di produzione che si traducono in bassi ricavi per gli agricoltori, esposti ad una spietata competizione internazionale alimentata dai trattati di libero scambio -TTIP, CETA-, che vanno nella direzione opposta alla tutela della qualità e delle eccellenze nostrane.
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L’agricoltura italiana ha la sua ricchezza nella biodiversità e nelle specificità territoriali; puntare sulla quantità è quindi un controsenso in un Paese come il nostro che può puntare sulla qualità e sul valore aggiunto. A maggior ragione se l’ agrobiodiversità a vari livelli può contribuire allo sviluppo di sistemi colturali sostenibili, contenendo il proliferare di erbe infestanti, parassiti e malattie, con minore ricorso all’uso dei fitofarmaci.
Inoltre, negli ultimi anni una fascia sempre più ampia della popolazione richiede prodotti di alto profilo e una produzione più attenta alla salute e all’ambiente, come testimoniano le vendite dei prodotti biologici, cresciute negli ultimi 12 mesi del 19,7% rispetto all’anno precedente. Per questo è necessario ripensare l’attuale modello produttivo che impoverisce gli agricoltori, il territorio e la nostra biodiversità e aiutare le aziende che da tempo stanno puntando sulla qualità più che sulla quantità sia per raggiungere nuovi traguardi di eccellenza sia per rispondere alle necessità di consumatori sempre più esigenti in termini di tutela della salute e dell’ambiente.
Agricoltura è alimentazione, prevenzione e benessere; è tutela del territorio; è sovranità alimentare, è sviluppo e ricchezza. Coltivare la sostenibilità e l’innovazione in campo agricolo è dunque l’unico modo per investire non solo sul futuro del nostro paese, ma su quello di tutti noi.
IL PROGRAMMA NEL DETTAGLIO:
ore 15.00- 15.30
i Portavoce del Movimento 5 Stelle
Silvia Benedetti, Massimiliano Bernini, Mirko Busto, Elena Fattori, Paolo Parentela
ore 15.30- 15.40
Domenico Tringale
direttore di Aam Terra Nuova, moderatore dell’evento
ore 15.40- 16:00
Patrizia Gentilini
medico oncologo, Comitato Scientifico ISDE, Associazione Medici per l’Ambiente, che terrà una relazione dal titolo: “AGRICOLTURA INDUSTRIALE: SIAMO VITTIME O VINCITORI?” in cui verranno presi in considerazione – alla luce della più recente letteratura scientifica- soprattutto i rischi per la salute umana da utilizzo dei pesticidi
ore 16.00- 16.20
Alberto Mantovani
dirigente di ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità, esperto dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare dal 2003
“ASPETTI EMERGENTI NELLA VALUTAZIONE DEI POSSIBILI RISCHI PER LA SALUTE UMANA”, un’analisi del problema dell’effetto cocktail dei pesticidi e degli effetti degli stessi sullo sviluppo (neurosviluppo, tumori infantili) e sul parkinsonismo nonché una proposta di soluzione in termini di formazione degli operatori e selezione delle soluzioni fitosanitarie a minore rischio
ore 16.20 – 16.40
Carlo Grignani
Professore di Agronomia all’Università di Torino,
esperto di gestione di sistemi colturali, di valutazione ambientali e di fertilizzazione delle colture
“PLURALITÀ DI STRATEGIE E CHIAREZZA DI OBIETTIVI AGRONOMICI E AMBIENTALI: LO SVILUPPO DI SISTEMI DI AGRICOLTURA SOSTENIBILI IN ITALIA”
ore 16.40- 17.00
Fabio Taffetani
Ordinario di botanica, direttore Orto botanico, Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, Università Politecnica delle Marche, Ancona, presidente PAN Italia, membro ISDE
AGRICOLTURA E BIODIVERSITÀ, verso forme di coltivazione veramente sostenibili che sappiano far tesoro della diversità ambientale e del patrimonio culturale della tradizione popolare
ore 17.00- 17.20
Simone Vieri
Università degli Studi di Roma La Sapienza; Facoltà di Economia, Dipartimento di Management
“GLI ATTUALI MODELLI AGROINDUSTRIALI E LA NECESSITÀ DI UN’ALTERNATIVA”
ore 17.20-17.40
Paolo Maria Mosca
risicoltore ed agronomo sperimentatore che ci parlerà della risicoltura sostenibile e biologica
“SISTEMI COLTURALI INNOVATIVI PER LA GESTIONE DELL’IMPRESA AGRICOLA RISPONDENTE ALLE NUOVE SFIDE AMBIENTALI, SOCIALI, AGRONOMICHE ED ECONOMICHE”
ore 17.40- 18.00
Pasquale De Vita
CREA Foggia-illustrerà i metodi di agricoltura rigenerativa utilizzati per l’altra eccellenza italiana, il grano
“SEMINATRICE INNOVATIVA ALLA PROVA SUL GRANO DURO”
ore 18.00-18.20
Giuseppe Cilento
Presidente Cooperativa agricola Nuovo Cilento, che illustrerà le potenzialità dell’agricoltura rigenerativa
“NUTRIRE IL SUOLO DI COLLINA E MONTAGNA: UNA SFIDA CONTROCORRENTE”
ore 18.20- 18.40
Giusto Giovannetti
microbiologo al CCS Aosta (Centro di Colture Sperimentali) specializzato nello studio della rizosfera, lo strato, ad altissima biodiversità, che separa la radice dal suolo “AGRICOLTURA SIMBIOTICA. PER MANTENERE VIVO IL BIOTA MICROBICO DEI CIBI”
ore 18.40-19.20 apertura dibattito
ore 19.20 conclusioni
Si rammenta che per gli uomini è d’obbligo indossare la giacca. Ogni apparato fotografico/laptop e di ripresa audiovisiva dovrà essere registrato. È quindi necessario comunicare via mail, contestualmente alla richiesta di accredito, il modello degli stessi.
Per iscriversi all’evento [email protected]