Ormai lo sappiamo tutti: i pesticidi usati in agricoltura sono all’origine di una moria di api in tutto il mondo che si è ormai fatta allarmante. Non a caso l’Unione europea ne ha proibiti alcuni.
Questi veleni sono prodotti in particolare da tre grandi multinazionali: Bayer, BASF e Syngenta. Tre aziende che, non soddisfatte di essere all’origine di una delle peggiori piaghe ambientali che stiamo vivendo, hanno addirittura denunciato l’Ue.
E per fortuna non c’è ancora il Tribunale privato sovranazionale previsto dal TTIP! Pensiamo a cosa potrebbe accadere se questo assurdo trattato commerciale passasse, se già oggi dei produttori di morte si permettono di andare contro le decisioni delle Istituzioni a tutela della salute e dell’ambiente.
Secondo uno studio del Center for International and Environmental Law, infatti, l’accordo di libero scambio fra Nord America e Ue potrebbe eliminare le barriere che, al momento, vietano ben 82 pesticidi nocivi in vigore nel Vecchio continente. Che, invece, sono permessi negli Usa.
Ricordiamo che le api, secondo i dati della FAO, garantiscono l’impollinazione di 71 delle 100 colture che costituiscono il 90% dei prodotti alimentari in tutto il mondo.
“Un gruppo di sostanze in particolare, i così detti neonicotinoidi, sono relazionati da anni con la morte delle api. L’industria agraria tratta le sementi di mais, colza e grano con sostanze velenose che hanno effetti nocivi sul sistema nervoso delle api. Queste sementi trattate sono potenzialmente dannose, non solo per le api”, ricorda Salviamo la foresta, Organizzazione che ha chiesto il ritiro dell’ignobile denuncia all’Ue dei tre colossi chimici.
“L’ Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare EFSA ha valutato il rischio dei neonicotinoidi e del Fipronil, una sostanza velenosa, e ha definito entrambi come “altamente rischiosi per le api”. A partire da dicembre 2013, l’Unione Europea ha proibito per due anni i pesticidi di Bayer e Syngenta e l’uso del Fipronil della BASF è stato limitato”, aggiunge l’Ong: “Però, le aziende chimiche vogliono perpetrare i loro affari. Ogni anno i neonicotinoidi generano duemila milioni di euro di profitti. Per scalzare il divieto imposto, Bayer, BASF e Syngenta hanno presentato diverse denunce contro l’Unione Europea, avvalendosi inoltre di campagne pubblicitarie ambigue che confondono l’opinione pubblica sul tema”.
Se siete passati da un aeroporto o da una grande stazione ferroviaria in questi ultimi tempi, in effetti, potreste avere visto dei ridicoli cartelloni pubblicitari di una di queste tre aziende. A vederli, sembrano fatti da Greenpeace in difesa delle api. Invece, sono solo un tentativo per depistare l’attenzione delle persone dall’unico scopo che hanno: continuare i loro sporchi affari, a spese nostre e della natura.
Se volete supportare la campagna di Salviamo la foresta, firmate la petizione “Le api hanno bisogno di aiuto“!