Salute

Biodiversità per più cibo per tutti

Bancarella con diversità e colori della frutta

Bancarella fotografata da Louis

La biodiversità fa bene anche nel piatto.

A fine maggio si è tenuta la Giornata Mondiale della Biodiversità.

Nei giorni passati ho rappresentato l’Italia a un summit mondiale sul cambiamento climatico.
I due eventi e le relative tematiche sono strettamente legati tra loro e con la nostra alimentazione!

Immersi come siamo nella vita quotidiana (chi ha troppo lavoro, chi ne ha troppo poco), torno a parlarvi del significato di un concetto così utile nella nostra società come quello della biodiversità.

Perché essere diversi aiuta la nostra società e l’ambiente?
Può sembrare un paradosso in una società dove l’omologazione è vista da molti come un valore, ma la diversità aumenta le possibilità di sopravvivenza di una specie in caso di grandi mutamenti ambientali.

Se le stime dei climatologi sono corrette, stiamo attraversando purtroppo un periodo di cambiamento climatico.

La biodiversità – cioè la varietà della vita sulla Terra a tutti i livelli – è direttamente proporzionale alla capacità di un ecosistema di sopportare cambiamenti anche violenti, come quello climatici appunto, già segnalati alcuni mesi fa dall’Ipcc.

Per approfondire leggi anche il dossier Legambiente 2014 sulla biodiversità a rischio.

Cosa si fa in concreto per contrastare la perdita di biodiversità in uno scenario tanto delicato?
Molto poco.

Basti pensare che il consumo di suolo non diminuisce nonostante la crisi, al ritmo di 8 m2 al secondo (Report Ispra).

Eppure l’Italia potrebbe essere una guida e un esempio in questo, grazie alla sua estrema varietà legata ai numerosi microclimi.

Anche il Governo nel 2010 si era posto l’interrogativo circa la biodiversità italiana, raggiungendo però due anni dopo solo degli obiettivi parziali.

Eppure tornare a difendere la diversità delle specie animali e vegetali sarà una delle tante armi non violente del nostro futuro a breve termine.
Se fossimo tutti uguali, sarebbe noioso non trovate?

Per la sopravvivenza, essere troppo uguali non è utile, nemmeno a tavola.

In occasione della passata giornata mondiale dell’Alimentazione (16 ottobre), l’allora presidente di Slow Food Italia Roberto Burdese ha ricordato alcuni dati.

“Oggi il 60 per cento delle calorie su cui si basa l’alimentazione umana proviene da sole 3 piante: grano, riso, mais. Non più, però, le migliaia di varietà di riso selezionate dagli agricoltori che un tempo si coltivavano in India e Cina. O le migliaia di varietà di mais coltivate in Messico. Si tratta invece di una manciata di ibridi selezionati da poche multinazionali. Pensiamo alle mele: appena 4 varietà commerciali (Golden, Fuji, Gala e Pink Lady) rappresentano circa il 90 per cento del mercato mondiale, a fronte delle migliaia di varietà coltivate dai contadini. Coltivare la biodiversità è la nostra più grande assicurazione sulla vita. Difendere la biodiversità (mangiandola!) significa difendere il Pianeta e il futuro nostro e dei nostri figli. Curare e salvaguardare la biodiversità è un impegno non derogabile.”

Cambiare il nostro punto di vista sull’alimentazione può aiutare a preservare l’ambiente.

Sino al 20 luglio partecipate alla scrittura della proposta di legge per rendere i cibi delle mense pubbliche più sostenibili.

Ogni commento è un seme per il futuro!

Mirko Busto capogruppo M5S VIII commissione Ambiente

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