Strane storie di multinazionali in ascesa
Lasciatemi raccontare un caso emblematico di una grande azienda che contribuisce finanziariamente all’ascesa o per meglio dire all’ascesso del Partito Democratico.
Su indicazione di un gruppo di cittadini di Crescentino (video), esasperati da diverse e delicate situazioni ambientali presenti nel loro territorio situato in provincia di Vercelli, ho richiesto tramite il mio staff e con toni ovviamente civili una visita alla bioraffineria Mossi & Ghisolfi. Tra i primi impianti al mondo di questo tipo, dovrebbe produrre biocarburante da una specie vegetale autoctona e non destinata al consumo umano.
L’impianto però, che per inciso andrà a produrre un biocarburante ancora non utilizzato in Italia, desta preoccupazione tra la popolazione per le possibili emissioni e anche per il consumo di suolo agricolo in un periodo di crisi economica e scarsità di risorse.
Dalla prima richiesta, a fine novembre 2013, a oggi sono intercorse diverse mail sino a un nulla di fatto, in data 10 dicembre, data in cui vengo cortesemente invitato, tanto per iniziare, a un “primo incontro conoscitivo” da svolgersi… in un’altra sede (quella di Rivalta Scrivia, in provincia di Alessandria).
Qui non sorge però un impianto produttivo ma un centro ricerche, meta sicuramente interessante se volessi informarmi in generale in tema di biocarburanti.
Come ribadito poco sopra però l’obbiettivo fondante del MoVimento 5 Stelle è la tutela della salute dei cittadini e dell’economia italiana.
Ringrazio dell’offerta di un tour didattico e prendo atto del fatto che al M5S si preferisce non far accedere ad aree operative dell’impianto.
Peccato che da un quotidiano online della mia città, Vercelli Oggi, nelle stesse ore l’impianto IBP di Crescentino sia stato visitato da una delegazione dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Vercelli!
Forse alla Mossi & Ghisolfi pensano che, da quando sono portavoce dei cittadini nella commissione Ambiente della Camera, i miei titoli accademici e le mie ricerche nell’ingegneria ambientale siano finiti in un cassetto?
O forse sarà perché, contrariamente a quanto riportato dalla stampa anche internazionale, il bioetanolo dalla canna chiamata gentile non ne viene ancora prodotto a Crescentino?
La “canna gentile” infatti, era un vegetale autoctono forse un tempo (quando il Vercellese era paludoso?), ma adesso andrà piantata di nuovo.
Su questo, il collega portavoce dei cittadini piemontesi Davide Bono aveva interrogato la Regione Piemonte ricevendo la conferma che al momento nell’impianto non si stanno utilizzando risorse autoctone.
Per non parlare degli sforamenti delle emissioni in atmosfera dei mesi passati, rilevati dal sistema di monitoraggio in continuo della stessa ditta e messi a verbale dal settore tutela ambientale della Provincia di Vercelli.
Per non parlare degli sforamenti delle emissioni in atmosfera dei mesi passati, rilevati dal sistema di monitoraggio in continuo della stessa ditta e messi a verbale dal settore tutela ambientale della Provincia di Vercelli.
Saremo lieti di fornire ai media tutta la documentazione.
E buon pro facciano a questo moderno Golia senz’anima le canne gentili…
Forse le fumano alla Mossi & Ghisolfi, invece di produrre carburante per i paesi Vip d’Europa.
Loro ci provano, ma noi non molliamo.
Siamo tanti piccoli Davide, tanti e tenaci come i punti di una rete.
Leggera e al tempo stesso resistente.
Mirko Busto capogruppo M5S VIII commissione Ambiente
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