Carne cancerogena, governo con l’industria
Lo abbiamo letto ieri su (quasi) tutti i giornali: le carni rosse e soprattutto quelle lavorate, come i salumi, possono portare allo sviluppo di forme di cancro al colon-retto, ma anche al pancreas e alla prostata. Lo ha rivelato una ricerca dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro di Lione (Iarc) e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che ha messo i salumi nel gruppo 1, ossia “a pericolosità più alta” (come il fumo, l’amianto e il benzene), e le carni rosse nel gruppo 2A, quella delle sostanze “probabilmente cancerogene“.
L’annuncio è a dir poco scioccante, e dovrebbe portare su scala globale a cambiare finalmente le cose in fatto di alimentazione. Le valutazioni della Iarc, eseguite in seguito al lavoro di 22 scienziati provenienti da dieci paesi, saranno ufficialmente pubblicate nel volume di 114 della Iarc Monographs.
Una notizia del genere, ovviamente, dovrebbe portare a delle immediate conseguenze, anche e soprattutto a livello istituzionale. E invece, come al solito, al governo italiano interessa più tutelare gli interessi dell’industria (in questo caso della carne), che non la salute dei cittadini. Secondo il Ministro della Salute Lorenzin, infatti, “non bisogna esagerare con gli allarmismi”, perché quello dell’Oms “è solo uno studio preliminare”.
Forse il Ministro ha in mano delle evidenze scientifiche più attendibili ed autorevoli di quelle dell’Oms?
Se così fosse, dovrebbe farcele avere. Anzi, dovrebbe proprio venire a riferirle in Parlamento, per quanto mi riguarda. Mi chiedo altrimenti come un ministro della Salute davanti a uno studio di portata mondiale come questo possa incoraggiare gli italiani al consumo della carne.
Il ministro della Salute suggerisce di non cadere nei soliti allarmismi, quando dovrebbe lei stessa mostrare una seria preoccupazione davanti alla manifesta cancerogenicità della carne, specialmente tenendo conto che in Italia l’obesità infantile (20,9%nel 2014) è diventata una piaga sociale che, in larga parte, è dovuta proprio all’abuso sconsiderato della carne e dei cibi spazzatura con cui spesso la si accompagna nella fase dello sviluppo dei bambini.
Il ministro della Salute, come nel caso dei vaccini obbligatori, sembra essere più interessata alla salute delle industrie che vivono grazie all’indotto della spesa sanitaria nazionale, che a garantire il benessere dei cittadini italiani.
Non è quindi accettabile che la salute umana venga strumentalizzata per esigenze economiche, e aspetterò fiducioso la risposta del ministro Lorenzin all’interrogazione che ho appena presentato su questa vicenda.
Anche per sapere, mi pare il minimo, se il ministero della Salute prima di intervenire in un’ottica di prevenzione a favore della popolazione, deve aspettare il benestare di Assocarni o di altre associazioni di categoria appartenenti alla galassia di Confindustria.