Ambiente

Discarica Torrazza, perché non si risponde a interrogazione M5S?

Apprendo dai lavori in Aula nuovi sviluppi sulla vicenda della discarica di Torrazza.

Il Ministro dell’Ambiente in data 10 gennaio, con risposta del sottosegretario Marco Flavio Cirillo, ha chiarito che la competenza sui rifiuti in questo caso è provinciale e non regionale.

La situazione della discarica preoccupa da tempo cittadini e comitati locali poiché a luglio dello scorso anno la proprietà ha richiesto l’ampliamento del deposito destinato a rifiuti speciali, industriali, pericolosi e non.

In merito alla richiesta dell’ampliamento della cella 8, per la precisione, si tratterebbe non di un «allargamento» del perimetro della discarica, ma di un ampliamento volumetrico, infatti i nuovi rifiuti verrebbero deposti «sopra» a quelli esistenti.

A ottobre, pochi giorni dopo un’interrogazione regionale del collega consigliere Davide Bono, per avere ulteriori chiarimenti in merito a tale pratica ho presentato un’interrogazione al Ministro Orlando a seguito della quale il Ministero ha inviato una serie di lettere agli enti locali interessati per avere a sua volta informazioni sulla situazione.

A questo punto è giunta l’interpellanza dell’on. Bonomo del Partito democratico… alla quale il Ministro ha risposto celermente…

Proprio in questi giorni è stata annunciata in provincia una commissione tecnico scientifica, mentre è ancora in corso la Conferenza di servizi che dovrà decidere se la società Torrazza srl potrà o meno conferire in discarica i già citati 94mila metri cubi di rifiuti.

Come M5S, non solo nazionale ma anche regionale e locale, prendiamo atto che questi ultimi eventi di fatto convogliano l’intera responsabilità in merito all’ampliamento sulla sola provincia di Torino (guarda caso anch’essa PD!).

In ogni caso, questo passaggio parlamentare evidenzia come il Governo non abbia definito in alcun modo superata la prescrizione del 1996 (DEC.VIA n. 2392 del 22/02/1996), sottolineando anzi la responsabilità della Provincia di ogni eventuale decisione presa in difformità, esattamente come aveva fatto la Regione Piemonte a ottobre.

Pertanto, nella prossima Conferenza dei Servizi per l’autorizzazione di questo infausto ampliamento, la Provincia, se vorrà autorizzare, non potrà in alcun modo definire superata e non più attuale la prescrizione data dal Governo nel ‘96, ma dovrà prendersi la responsabilità di spiegare perché tale prescrizione abbia perso validità.

Insomma, cosa è cambiato dal 1996 ad oggi?

Mirko Busto – deputato M5S

Davide Bono – consigliere regionale M5S

MoVimento 5 Stelle Piemonte gruppo di Torrazza

Interrogazione parlamentare M5S

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