Il Movimento 5 Stelle si opporrà con tutte le sue forze alla svendita dei beni demaniali che il Governo Letta intende realizzare per cercare di far quadrare i conti pubblici. Ne aveva già parlato nelle ultime settimane il Sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, che aveva, in più occasioni, manifestato l’intenzione del Governo di inserire la riforma del demanio marittimo nella prossima legge di stabilità. Il proposito è stato ribadito nella nota di variazione del Documento di Economia e Finanza e la notizia è stata ripresa da molte testate giornalistiche. E’ preoccupante che un governo punti a disfarsi del proprio patrimonio per fare cassa ed è ancora più grave che, tra i beni che si intendono dismettere, vengano inclusi gli arenili, che verrebbero ceduti a prezzi di favore agli attuali concessionari.
Non è la prima volta che un esecutivo avanza una simile, scellerata, proposta. Tentativi, che, per fortuna, erano caduti finora nel vuoto. Non bisogna dimenticare che proprio per questo motivo era stata avviata una procedura d’infrazione al diritto comunitario, archiviata nel febbraio 2012, per la violazione delle norme del Trattato del’Unione che impongono agli stati membri di rispettare le regole della concorrenza e della libertà di stabilimento delle attività imprenditoriali all’interno del mercato unico europeo.
Le esigenze di bilancio non possono e non devono diventare il grimaldello attraverso il quale permettere la sostanziale privatizzazione delle spiagge, ossia di un bene “pubblico” per definizione. Nell’interesse dei cittadini vigileremo con la massima attenzione e chiederemo a Governo e alla maggioranza di trovare altrove le risorse per risanare i conti pubblici, senza ricorrere alla svendita del nostro patrimonio.