Il 29 Gennaio 1992 con la legge n.113, è stato introdotto in Italia l’obbligo per i Comuni di piantare un albero per ogni nuovo nato. Nel dicembre 2012 è stata approvata definitivamente dalla Commissione Ambiente del Senato la legge per la tutela degli alberi monumentali divenuta poi la Legge n.10 del 14 gennaio 2013.
Siccome l’obiettivo primario di tale legge è quello di favorire lo sviluppo di aree verdi urbane, l’obbligo viene imposto solo ai centri cittadini che superano i 15.000 abitanti, e ad essere inclusi nel calcolo degli alberi da piantare non sono solo i neonati ma anche i bambini adottati.
I Comuni interessati dall’obbligo sono tenuti a censire tutti gli alberi di importanza monumentale e storica, ed a rispettare standard minimi in materia di verde pubblico per abitante. Oltre a dover adottare misure per la creazione di ‘cinture verdi’ cittadine, i Comuni dovranno inoltre favorire soluzioni architettoniche come le coperture a verde su lastrici solari e sulle pareti degli edifici.
Viene introdotta anche la pena pecuniaria sull’abbattimento o danneggiamento di alberi monumentali, azioni soggette a multe che possono arrivare fino a 100 euro.
La piantumazione viene cadenzata annualmente con la ricorrenza della Giornata nazionale degli alberi che avviene il 21 novembre e ciò è previsto proprio dall’art.1 della nuova legge.
Il quadro viene però “disturbato” dalle immancabili ambiguità legislative… a cominciare dal fatto che viene delegato alle Regioni definire entro 6 mesi dalla pubblicazione della legge i criteri per catalogare le “piante monumentali”, e così anche gli enti locali.
Pertanto sarebbe oggi interessante vedere la diversità dei parametri stabiliti dai vari soggetti istituzionali.
L’ulteriore ambiguità è poi costituita dal fatto che con l’orribile tendenza a rendere il settore edile la prevalente fonte di guadagno per rimpinguare le casse dei Comuni, il consumo del territorio e la cementificazione è un crescente problema anche nei comuni al di sotto dei 15.000 abitanti che non risultano contemplati negli obblighi di tale legge, cosa che avrebbe invece compensato in parte lo scempio in corso in Italia.
Al momento sembra che molti Comuni abbiano raggirato la norma in questione, pur rispettandola… ossia piantando gli alberi su appezzamenti di terra disordinati o scegliendo specie inadatte al terreno e ammassate fra loro senza un vero criterio.
Questo uno dei tanti esempi che invitano a monitorare le reali attività delle nostre amministrazioni, con l’occhio sempre rivolto alla tutela della salute dei cittadini e dell’Ambiente, che per noi del Movimento 5 Stelle rappresentano un corpo unico ed indissolubile. Non c’è salute senza equilibrio ambientale e viceversa.