Italia ultima per prevenzione, cala aspettativa vita
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Ma non c’è da stupirsi. In un paese in cui non ci sono soldi per campagne di prevenzione e screening, sarebbe strano il contrario. Il governo italiano destina, infatti, alla prevenzione solo il 4,1 per cento della spesa sanitaria totale, percentuale che ci piazza tra gli ultimi posti d’Europa. E anche i Lea, i livelli essenziali di assistenza, ossia le prestazioni che dovrebbero essere garantite a tutti i cittadini, non sono applicate dovunque. Soprattutto nelle regioni ancora alle prese con i piani di rientro dal deficit, anche le prestazioni di base spesso vengono a mancare.
Ma dove non arriva la sanità dovrebbe e potrebbe arrivare l’educazione e l’informazione. Prevenire molto spesso significa, infatti, adottare stili di vita più salutari.
Più volte, dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro all’Organizzazione mondiale della sanità, è stato ribadito quanto una corretta alimentazione e uno stile di vita sano siano fattori fondamentali per prevenire malattie anche gravi come il cancro. A tavola si può fare molto per proteggersi dalle patologie: evitare carni rosse e lavorate e aumentare la frutta e la verdura sarebbe già un ottimo punto di partenza per mantenere il proprio benessere.E invece, proprio nella patria della famigerata dieta mediterranea, continuano a crescere i numeri del sovrappeso, dell’obesità e delle malattie legate al cibo. Sempre secondo lo studio, frutto del lavoro di 180 ricercatori, nel periodo 2001-2014 le persone in sovrappeso sono passate dal 33,9 al 36,2 per cento, gli obesi dall’8,5 al 10,2 per cento. Questo vuol dire che – tra sovrappeso e obesità – nel 2014 ben il 46,4 per cento della popolazione italiana non manteneva il suo peso forma. Quasi la metà. Numeri importanti che non scagionano neanche i più piccoli: nel 2014 il 30,7 per cento di bambini di 8 e 9 anni era in sovrappeso o obeso. Un dato inversamente proporzionale all’istruzione dei genitori: più questi sono istruiti e meno i figli sono grassi.
Questo significa che è proprio la conoscenza e l’informazione a influire sull’educazione alimentare, sullo stile di vita e, quindi, sulla salute.Non facciamoci ingannare! Informiamoci. L’unica arma che abbiamo per proteggere la nostra salute e quella dei nostri figli è la conoscenza. Uno stato che decide di non puntare sulla prevenzione è uno stato a cui della vita dei cittadini non interessa nulla.
Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo