LA CACCIA FA MALE A TUTTI MA DIRLO ESPONE A DENUNCIA?.. BENE, ALLORA DENUNCIATE ANCHE NOI!
Share the post "LA CACCIA FA MALE A TUTTI MA DIRLO ESPONE A DENUNCIA?.. BENE, ALLORA DENUNCIATE ANCHE NOI!"
Indovina chi viene dopo cena e la favola del cacciatore
Il 4 dicembre, alle 23.10, su Rai3 Sabrina Giannini ha condotto la puntata di ‘Indovina chi viene dopo cena’ dedicata alla caccia e al lupo. L’argomento è stato affrontato con un approccio trasversale ed oggettivo: dalle vittime di pallottole vaganti, ai costi della caccia che gravano su tutti noi con le tasse.
E ancora si è parlato del falso mito sui cacciatori che servirebbero a tenere sotto controllo gli animali selvatici, difficilmente gestibili, quando invece sono proprio loro ad introdurre animali a scopo venatorio. Continuando con il fenomeno del bracconaggio che non è punito adeguatamente, e con i rischi della carne di selvaggina, da loro rivenduta e cucinata da ristoratori complici, che non rispetta standard igienico-sanitari; concludendo con la relazione tra politica e lobby dei cacciatori, e con la situazione di pericolo in cui versano di continuo orsi e lupi (in via d’estinzione!).
E il governo..
Purtroppo i cacciatori sono tutelati, da questo e dai precedenti governi, ben più dell’ambiente e della biodiversità del nostro territorio. I cacciatori sono meno dell’1% della popolazione italiana, mentre 8 italiani su 10 sono contro la caccia. Nonostante queste proporzioni, quell’1% si è subito organizzato per farla pagare cara alla giornalista.
La Dr.ssa Giannini ha tutta la nostra stima e il nostro sostegno per aver avuto il coraggio di far luce su questo tema controverso. Anzi, mi piacerebbe che il 4 dicembre, giorno della messa in onda di questa coraggiosa trasmissione, diventasse la giornata ufficiale delle vittime della caccia, tutte, uomini, animali, ambiente.
L’argomento caccia ci riguarda tutti
perché concerne l’ambiente ma anche la sicurezza pubblica, la finanza, la sanità e la democrazia stessa. Si tratta di temi che denunciamo da sempre e per cui abbiamo presentato interpellanze, risoluzioni e interrogazioni parlamentari, sempre inascoltate, addirittura dopo che la siccità e gli incendi hanno devastato gran parte dell’Italia, compromettendo la biodiversità del nostro territorio.Abbiamo fatto pressione sul governo affinché ascoltasse il parere dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), ente statale scientifico e super partes, che consigliava la sospensione della caccia per la stagione 2017/ 2018, con l’intento di preservare gli habitat rimasti, rivitalizzare quelli danneggiati e per tutelare l’incolumità di animali e uomini.
Ma cosa è accaduto invece? Niente, anzi peggio..
La stagione venatoria è iniziata a settembre come nulla fosse accaduto! anche questa volta è avvenuta una silenziosa carneficina tra passanti, agricoltori ecc… Il bracconaggio regna quasi incontrollato grazie allo smantellamento del Corpo Forestale dello Stato e alla soppressione delle Province che erano organizzate con guardie proprie. Lupi impiccati, impalati, decapitati; orsi condannati a morte ingiustamente, nonostante i fondi europei e nazionali che l’Italia spende per preservarli.
Cosa fanno gli altri?
Il Ministro Galletti continua a tacere su questo scempio, a non opporsi allo scellerato articolo del Piano Lupo che prevederebbe il 5 % di abbattimenti legali; continua a tollerare le persistenti deroghe sulla caccia e le ulteriori concessioni alle attività venatorie previste dalla scriteriata modifica alla legge 394 del 1991.
Cosa facciamo noi?
Noi non ci arrendiamo. Per questo abbiamo chiesto nella Legge di Bilancio, al Ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare, l’istituzione di un fondo pari a 500 mila euro per ogni anno dal 2018 al 2020 da dedicare allo sviluppo di metodi non cruenti di gestione della fauna. In modo da finanziare tutti quei metodi che non prevedano uccisione, cattura e danni agli animali. Solo cosi si può assicurare una convivenza pacifica tra questi e gli esseri umani!
Le elezioni sono vicine e abbiamo il potere di fare in modo che un sanguinoso “sport” non venga anteposto al bene di tutti, alle regole ecologiche e di buonsenso e alla tutela della fauna che è patrimonio indisponibile dello Stato che abbiamo il dovere di consegnare alle future generazioni.