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In società come la nostra, si sa, la ricchezza viene misurata solamente attraverso il possesso di denaro. È ricco chi ha tanti soldi, non chi ha buoni amici, affetti, relazioni, o anche solo cibo di qualità di cui nutrirsi. No, tutto questo è superfluo, secondo i parametri del nostro mondo “civile”.

Il risultato di tutto ciò? Un modo di “poveri”. E non sono i poveri che abbiamo in Italia o in altri paesi che stanno vivendo la crisi; sono quelli che, magari proprio in seguito allo sfruttamento delle loro terre da parte dei paesi industrializzati, non si trovano ad avere proprio più nulla.

Mettiamola infatti così: se avete almeno 3.650 dollari USA (circa 3.200 euro), siete inclusi nella metà più “ricca” del pianeta. L’altra metà possiede invece meno dell’1% della “ricchezza” esistente. A rivelare questi assurdi dati è il Global Wealth Report di Credit Suisse. Che, nonostante ciò, spiega che il “benessere” globale è cresciuto in un modo che non si era visto prima nella storia: dell’8,3% solo nell’arco dello scorso anno.

Buone notizie, dunque? Se siete milionari forse sì. Se siete invece come la stragrande maggioranza delle persone, al mondo, non proprio. Anche perché i poveri (in ogni senso) aumentano sempre di più.

Al mondo, secondo la società di servizi finanziari svizzera, una persona possiede in media 56mila dollari. Se possedete almeno 798mila dollari, siete inclusi nel club di paperoni che, da soli, detengono quasi la metà (48,2%) dei soldi mondiali: l’1% della popolazione mondiale. Se avete più di 77mila dollari, al netto di tutti i debiti privati, siete invece inclusi nel club di quel 10 percento che possiede l’87% del denaro circolante sul pianeta. Neanche tanto, se ci si pensa. Soprattutto se si considera che al mondo il 77% della popolazione adulta (3,3 miliardi di persone), ha un patrimonio personale di gran lunga inferiore ai 10mila dollari pro-capite.

Entro il 2019, grazie alle cosiddette “economie emergenti” il PIL globale è destinato a crescere ulteriormente, fa presente trionfante Credit Suisse, e nell’arco di cinque anni i milionari al mondo aumenteranno ulteriormente, passando dagli attuali 35 milioni a 53 milioni di individui.

Chissà, magari in questo modo la metà dei soldi mondiali sarà posseduta da percentuali un minimo più alte di questo attuale, ignobile 1%.

Se per i banchieri svizzeri il fatto che ci saranno più miliardari è una buona notizia, per me è invece il triste e cupo segnale di un mondo meritatamente destinato allo sfascio. Con un dettaglio importante: a pagarne le conseguenze non saranno di sicuro finanzieri, criminali e affaristi vari.

Loro se ne staranno rinchiusi nei loro villaggi, controllati da guardie armate. Rinchiusi al sicuro? È da vedere, perché con una forbice che crea sempre più disuguaglianze (peggiorate a livello di retribuzioni in ben 23 nazioni, secondo il rapporto stesso) e che rende i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, non ci si può aspettare nulla di  buono per nessuno, nei prossimi anni.

Non è pessimismo, è un dato di fatto. Che, dal mio modesto punto di vista, mi fa schifare ogni giorno di più il sistema della crescita, della finanza e dei consumi che hanno creato.

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