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L’olio di palma sbarca a Montecitorio

Un paio di giorni fa, a Montecitorio, la lobby dell’olio di palma ha potuto esprimere al meglio le sue ragioni. Senza l’ombra di un contraddittorio, e grazie a un gruppo di relatori dalle ineccepibili competenze in materia ambientale, questo evento imbarazzante (e imbarazzato) ha messo probabilmente la parola fine sulla possibilità di prendere sul serio i discorsi a favore dell’uso e abuso di olio di palma a cui stiamo assistendo.

A fare un’analisi tanto precisa quanto impietosa di questa autorevole conferenza, organizzata da alcuni esponenti di Scelta Civica e Nuovo Centro Destra, ci ha pensato sul suo blog Roberto Cazzolla Gatti, Biologo ambientale ed evolutivo e Associate professor alla Tomsk State University, in Russia.

Nel suo articolo “Basta assurdità, vi prego, sull’olio di palma!”, il biologo percorre tutti gli interventi della surreale conferenza. Dall’introduzione del moderatore-giornalista de La Stampa, Paolo Russo, che introduce per l’occasione il neologismo “deforestALIZZAZIONE” (usato al posto di deforestazione forse perché quest’ultima non ritenuta dai presenti una conseguenza della produzione di olio di palma), fino alla confusione di Elena Fattore, ricercatrice dell’istituto Mario Negri.

Fino al gran finale, con l’ex pilota automobilistico Paolo Barilla (vicepresidente della multinazionale omonima nonché presidente di Aidepi, associazione che ha finanziato negli ultimi mesi una campagna pubblicitaria da oltre un milione di euro su tutti i giornali), che ha ripetuto come l’olio di palma sia “un ottimo elemento che può far parte del gusto, della salute, della nutrizione e della sostenibilità”.

Sarà, ma dopo tanti giri di parole anche Paolo Barilla (sì quello di un centro chiamato Barilla Food Center for Food and Nutrition, che si vuole far passare per fonte autorevole quando si tratta di cibo e sostenibilità), ammette il punto della situazione: senza questo devastante prodotto, “il costo dei prodotti sarebbe anche, in parte, superiore perché l’olio di palma oggi è molto conveniente”.

Fra i politici presenti, un occhio di riguardo lo dobbiamo alla collega di Scelta Civica, onorevole Ilaria Capua. Che, oltre a “spararle più lontano di tutti gli altri” in termini di arrampicamenti sui vetri per difendere “il palma”, come piace chiamarlo ai celebri relatori, ci dà una sua visione del mondo e dei diritti a dir poco interessante.

Secondo l’onorevole scienziata, infatti, la distruzione totale e definitiva delle foreste in nazioni come la Malesia o l’Indonesia “è un passaggio necessario affinché questi paesi affetti da estrema povertà riescano a commercializzare prodotti autoctoni”.

Chiaro, no? Come scrive giustamente Cazzolla Gatti sul suo blog ironizzando su queste assurde parole, alle popolazioni indigene, così come agli animali in via di estinzione in quei luoghi dovremmo semplicemente dire: “Lo facciamo per voi, per farvi sviluppare, mica per ingrassare i nostri bambini di merendine intrise di olio di palma”.

Al di là delle battute e delle polemiche, comunque, se volete potete vedere e ascoltare questo assurdo spot per l’olio di palma direttamente sulla WebTV della Camera dei Deputati.

Quanto a noi, abbiamo spedito proprio oggi il nostro esposto all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per richiedere il ritiro immediato della pubblicità ingannevole dell’Aidepi sull’olio di palma.

Non solo, stiamo anche organizzando una campagna nazionale per sensibilizzare le grandi catene di supermercati a invitare i propri clienti ad evitare il più possibile i prodotti che lo contengano. E una conferenza, seria questa volta, che possa non solo parlare di olio di palma in termini scientifici e veritieri, ma anche ridare alla Camera la dignità persa con l’evento-farsa che ha accettato di ospitare.

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