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M5S da sempre contro il falso riso biologico

Qualche giorno fa, la Guardia di Finanza di Vercelli ha scoperto una frode commessa da alcuni agricoltori che, utilizzando diserbanti non ammessi nell’agricoltura bio, avrebbero aumentato le loro rese. Il riso biologico, infatti, proprio per il minore impiego di sostanze tossiche e quindi la minore produttività delle sue colture, ha costi sul mercato anche del triplo rispetto a quello convenzionale. Contro il falso riso biologico, quindi, si deve compiere un atto di seria e determinata presa di posizione.

Il M5S si è sempre interessato al problema. E’ infatti di alcuni mesi fa l’attento monito lanciato in merito alle possibili frodi che si nascondevano dietro a questo sistema che, a volte, appare poco trasparente e di difficile verifica per i non addetti ai lavori. In seguito alle indagini della Guardia di Finanza, nel giro di pochi mesi si è giunti a ben sei denunce a produttori di falso riso bio.

Evidentemente qualcosa di anomalo nel sistema del bio, purtroppo non affatto bio, c’è. Questo dato ci deve far riflettere e soprattutto deve restituire la giusta dimensione del vero problema, il termine bio, purtroppo, nel caso del falso riso biologico, è un nome di pura fantasia.

Dobbiamo a questo punto lavorare per dare il giusto riconoscimento a quei produttori bio e non, che lavorano rispettando le regole; dobbiamo progettare un futuro che sul lungo periodo ci porti verso nuove forme di agricoltura, meno impattanti su ambiente e salute umana. In una parola, come già abbiamo chiesto al governo, senza l’impiego massiccio della chimica di sintesi.

Trovo significativo il fatto che, su sei controlli di aziende sospette, tutte – nessuna esclusa – siano risultate fuori legge e per questo ree di frode in commercio. Il M5S è impegnato in questa transizione con la presentazione di atti legislativi nazionali e sul territorio vercellese con gruppi di lavoro e confronto riservati ai professionisti del settore. Sappiamo bene che il passaggio dall’agricoltura attuale (intensiva, monoculturale e dipendente dalla chimica) all’agroecologia non sarà rapido, ma auspichiamo maggiori controlli e regole certe. L’obiettivo è premiare chi abbandona la vecchia agricoltura e punire chi invece approfitta in modo illecito dei contributi utilizzando prodotti non concessi.

Con una mozione M5S approvata il mese scorso, noi pentastellati abbiamo impegnato il governo a valutare e applicare regole chiare sull’utilizzo dei fitofarmaci: maggiore chiarezza nell’etichetta e nelle indicazioni di tossicità per quanto riguarda non il solo principio attivo, ma anche l’effettiva formulazione del prodotto e un maggiore e più ampio monitoraggio sullo stesso utilizzo dei pesticidi ed essicanti, uso che dovrebbe essere solo agricolo e non destinato, come purtroppo avviene, anche al giardinaggio fai-da-te e nell’uso per la gestione del verde pubblico.

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