Massima chiarezza sulla dismissione nucleare
Il nucleare è un altro argomento sul quale intendiamo focalizzare la nostra attenzione. Non solo perché il tema dell’energia nucleare è di fondamentale importanza per comprendere il futuro assetto energetico del paese, ma anche perché in Piemonte sono presenti ben tre siti di interesse specifico, ossia la centrale di Trino (VC), l’impianto Fabbricazioni Nucleari di Bosco Marengo (AL) e l’impianto Eurex di Saluggia (VC).
Come ricorderete con il voto referendario del 12-13 giugno 2011 la maggioranza del popolo italiano ha dichiarato in maniera netta la sua contrarietà all’uso del nucleare per la produzione di energia elettrica, all’interno del nostro territorio. Una data che ha sancito il blocco definitivo del progetto nucleare italiano che era stato rilanciato dai governi Berlusconi.
La cura per la messa in funzione delle centrali nucleari già presenti sul territorio e per la realizzazioni di nuove, prima del referendum 2011, era stata affidata alla SoGIN; società fondata nel 1999 e partecipata al 100% dal Ministero del Tesoro. La lungimiranza del popolo italiano hanno scongiurato il ricorso al nucleare e scombinato le carte in tavola delle lobby internazionali dell’atomo. Tuttavia è stata affidata alla stessa società SoGin l’opera di decommissioning, ossia di smantellamento e bonifica di tutte le centrali nucleari e degli impianti di ritrattamento, in sostanza l’esatto contrario per il quale era stata pensata ed istituita la società.
Naturalmente gli italiani poco sanno del lavoro della Sogin, gli organi di stampa nazionali ben si guardano da indagare sui lavori e sui costi dell’intera operazione. Eppure dovrebbe interessare loro, e molto, visto che i costi di decommissioning vengono pagati da tutti noi tramite la bolletta elettrica…
Abbiamo così presentato un’interrogazione al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell’economia e delle finanze e al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare per ricevere informazioni più precise possibili sulla situazione dei lavori e quando sarà possibile affermare che l’Italia è un paese pulito in termini di scorie e affini…
Contestualmente in questi giorni la Sogin ha rinnovato il suo CdA e con nostro disappunto abbiamo riscontrato che le nomine paiono seguire criteri di lottizzazione partitocratica. Infatti il nuovo Presidente della Sogin è il montiano Giuseppe Zollino, mentre l’amministratore delegato è Riccardo Casale di area PD.
Ma oltre a questa nota “politica” quello che ci lascia molto perplessi è il fatto che il nuovo Presidente Sogin è colui il quale in un’intervista al Fatto aveva espresso dubbi sulla possibilità che fosse tramite un referendum popolare che si prendessero decisioni così importanti per il futuro energetico del Paese. Non ci sembra proprio un buon biglietto da visita per un uomo che deve guidare l’opera di dismissione decisa proprio dal referendum del 2011…
Naturalmente anche di questo solo il Movimento ha avuto l’ardire di occuparsi, per gli altri organi di informazione niet!
Andiamo avanti !
Mirko Busto
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