Comunità condannate alla malnutrizione?
Uno studio Onu (per la precisione del panel internazionale sul cambiamento climatico Ipcc che oggi si è riunito in Giappone) ha recentemente disegnato un futuro in cui le comunità più fortunate pagheranno a caro prezzo il cibo e quelle più sfortunate saranno costrette a fare i conti con la scarsità. A fine mese ne sapremo di più grazie a un ulteriore studio di approfondimento che sarà da valutare criticamente e con lucidità.
Se il report troverà o meno conferma, in ogni caso, è utile chiederci come indirizzare il cammino in una direzione più sostenibile.
In questo blog lavorando in rete tra attivisti abbiamo lanciato una soluzione dal basso: ridurre il consumo di carne per aumentare la salute degli individui e la sostenibilità delle comunità.
La scelta di eliminare le proteine animali può avere sia motivazioni etiche sia ragioni legate a salute e sostenibilità.
Nel particolare, oggi parleremo di libertà di scelta alimentare nelle mense scolastiche.
Stavo riflettendo su un paradosso in questa società: ogni genitore ha il dovere di tutelare la salute del figlio, tuttavia troppo spesso questo diritto viene a mancare quando il bambino è seduto alla mensa scolastica.
Molti genitori sono costretti ad accettare menu scolastici che includono esclusivamente alimenti lontani dal loro stile di vita familiare. Sempre più famiglie trovano benefici attraverso l’adozione di una dieta priva di proteine animali, o gluten-free.
C’è da notare che l’OMS, l’ONU e lo stesso congresso Europeo sulla Cardiologia invitano a diminuire il consumo di prodotti animali a vantaggio dei vegetali per il bene della specie umana e del pianeta che occupiamo. L’Asl di Milano ha stilato nuove linee guida per la cura dei pazienti diabetici, sulla base degli ultimi studi in materia, consigliando un’alimentazione vegana.
Inoltre, a suggerire l’importanza di questo stile di vita potrebbe contribuire la crescita esponenziale di casi di intolleranza al glutine, malattie neonatali, neurologiche infantili e altre gravi malattie.
L’alimentazione priva di derivati animali ha un impatto ambientale meno alto, che si traduce in costi produttivi, impatto idrico e territoriale di gran lunga minori.
Le recenti ricerche scientifiche e le tante testimonianze di bambini vegani in salute parlano chiaro. I bambini che seguono una dieta priva di derivati animali e/o gluten-free non presentano i classici disturbi che hanno i coetanei che seguono l’alimentazione “tradizionale” (asma, colite, stipsi, tosse persistente, difese immunitarie basse, febbre ricorrente, bronchite e così via).
I benefici riguardano anche lo stato d’animo e la serenità dei nostri bimbi. Studi scientifici dimostrano che la carne stimola nell’uomo una ipercatecolaminosi, ovvero una produzione alterata di neurotrasmettitori che può causare aggressività, violenza e ansia.
Si può quindi affermare che la sana alimentazione incrementa uno stato di maggiore serenità. Il buon senso dovrebbe spingerci a proporre l’adozione da parte di ogni mensa scolastica di menu vegani e/o gluten-free, oltre a quello più tradizionale, affinché i genitori possano esser liberi di optare, in base alle esigenze del proprio figlio, per l’alimentazione più adatta a lui.
Non pretendiamo che tutti mangino allo stesso modo, ma vorremmo permettere a tutti di scegliere: non avere un’alternativa è la più grave forma di ingiustizia.
No Comment