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OLIO DI PALMA: NON ARRETRIAMO DI UN PASSO!

Continua la battaglia del Movimento 5 Stelle contro la produzione e il consumo di olio di palma. Nella seduta della Camera del 26 maggio abbiamo presentato un’interrogazione al Ministro della Salute. E’ il quarantottesimo degli atti d’indirizzo e di controllo esercitati dall’inizio di questa legislatura su questa sostanza. Ma finché non avremo risposte concrete e fatti non ci fermeremo! Perché? Per tutelare la salute dei cittadini e per il nostro pianeta.

I motivi per dire no all’olio di palma sono ormai noti a tutti:
1. deforestazione e perdita di biodiversità nei luoghi di produzione,
2. violazione di diritti umani e sfruttamento del lavoro, anche minorile, nelle piantagioni di olio di palma,
3. rischi per la salute umana, certificati da innumerevoli fonti illustri quali:
– l’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) secondo cui “i principali acidi grassi (come l’acido palmitico) comportano un aumento del livello di colesterolo nel sangue, favorendo malattie cardiovascolari”.
– il CSPI (Center for Science in the Public Interest) di Washington, secondo cui l’acido palmitico è estremamente dannoso per le coronaropatie.
– l’AHA (American Heart Association) che consiglia di limitare l’uso dell’olio di palma per le persone che necessitano di ridurre il livello di colesterolo.
– il Dottor Francesco Giorgino, direttore del dipartimento endocrinologia dell’università di Bari, che in collaborazione con gli Atenei di Pisa e di Padova, ha affermato che esiste una correlazione tra l’insorgere del diabete alimentare e l’assunzione di acido palmitico (presente in notevole quantità nell’olio di palma).
– l’EFSA, che recentemente ha messo in luce la presenza nell’olio di palma di 3 molecole altamente pericolose: glicidil esteri degli acidi grassi (GE), 3 monocloropropandiolo (3-MCPD), e 2-monocloropropandiolo (2-MCPD). Si tratta di sostanze che si formano durante la lavorazione degli olii o dei grassi, in particolare, durante la raffinazione di oli vegetali ad alte temperature (circa 200°C) e che dagli studi sono risultate genotossiche e probabili cancerogeni.
Se tutto questo non bastasse è ormai risaputo anche che i soggetti maggiormente a rischio sono i bambini e gli adolescenti, essendo l’olio di palma presente nella maggior parte dei prodotti di consumo destinati a loro. Per l’Istituto superiore di sanità il consumo di acidi grassi saturi nei bambini tra i 3 e i 10 anni nel nostro Paese ha raggiunto livelli allarmanti essendo di molto superiore ai limiti sanitari consigliati.
Conoscendo tutto questo è incredibile che si continui ad aumentare la quantità di olio di palma importato. Una sostanza che non potrebbe neanche circolare all’interno dell’Unione Europea! Si registra, infatti, la possibile appartenenza dell’olio di palma alla categoria dei  novelfood, nuovi alimenti o nuovi ingredienti alimentari, disciplinati dal regolamento (CE) n. 258/97 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 gennaio 1997 sui nuovi prodotti e nuovi ingredienti alimentari non consumati in misura significativa all’interno dell’Unione europea prima del 15 maggio 1997, data di entrata in vigore del regolamento medesimo e sui quali si predispone la necessità di accertarne come da regolamento la sicurezza, anche se gli alimenti risultassero già in commercio al di fuori dell’Unione europea prima di tale data tramite autorizzazione dell’EFSA e previa valutazione di uno Stato membro.

Per tutti questi motivi abbiamo chiesto al Governo e al Ministero della Salute il perché si continui a consentire la commercializzazione di tale sostanza e dei prodotti che la contengono; come mai non si consideri l’allarme contenuto nella recente valutazione dell’EFSA un’indicazione sufficiente per assumere iniziative per una immediata sospensione dell’autorizzazione sanitaria dell’olio di palma e, infine, quali iniziative il Governo intenda adottare nell’identificazione e nella gestione del rischio.In attesa di risposta… non arretreremo di mezzo centimetro! Ne va della salute di tutti noi e del nostro pianeta!

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