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Pesticidi: Ministro Galletti risponda a questa mamma!

Abbiamo una buonissima agricoltura, di qualità, anche perché usiamo i fitofarmaci come si devono utilizzare…

Queste sono le parole del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, la scorsa settimana a Trento, ospitato da Coldiretti Tour.

Sicuramente Galletti non avrà avuto il tempo di incontrare anche i diversi comitati e gruppi che negli ultimi anni si stanno battendo per la tutela della propria salute e del territorio accanto ad associazioni storiche come il WWF Altamarca, contro l’utilizzo di quei fitofarmaci di cui il Ministro va tanto fiero.

E’ ormai risaputo quanto i pesticidi siano causa di gravi danni agli ecosistemi e agli organismi viventi, accrescendo il rischio di malattie neurodegenerative e del cancro e interferendo con il sistema ormonale, con effetti ancora più devastanti sui feti e sui bambini.

Danni alla salute umana, inquinamento del suolo e delle falde, sbancamenti a scapito dei boschi, ecco quali sono le conseguenze di una sciagurata frutticoltura e viticoltura intensiva che ormai non guarda più in faccia a nessuno. Neanche ai bambini e alle donne incinte come si vede chiaramente da questo VIDEO.

Ora vorrei che fosse il Ministro a rispondere a questa mamma, a guardare in faccia questi bambini, mentre quattro giorni su sette respirano sostanze tossiche nel loro giardino di casa.

Riporto per intero la lettera di una di loro al Comitato Colli Puri “Collalbrigo Respira”, un comitato che da anni si batte contro l’uso dei pesticidi nelle terre del Prosecco.

Caro Comitato,

ho un bambino di due anni dolcissimo, che amiamo con tutti noi stessi, e un’altra creatura è in arrivo. Purtroppo abbiamo avuto la sfortuna di comprare anni fa una casetta in mezzo ai vigneti. Abbiamo fatto e stiamo facendo enormi sacrifici per pagarla e per sistemarla, poiché era molto decaduta. Eravamo ignoranti in materia, e non sapevamo ancora quanto pericoloso fosse abitare attorniati dai vigneti. Quando usciamo in giardino a giocare o prendiamo la bici per un giro nei dintorni mi chiedo a cosa sto sottoponendo mio figlio, me stessa e il piccolo che ho in pancia……

Vedo che mio figlio, come ogni bambino, ha voglia di star fuori, correre, spingere la sua piccola carriola, ma io quando lo guardo mi sento felice a metà. Ieri abbiamo chiamato la guardia forestale per farci spiegare bene quali sono i nostri diritti e loro -che sono stati molto gentili per la verità- ci hanno detto che quando vediamo che i “regolamenti” non sono rispettati dobbiamo chiamare il comando. Ma posso farlo 4 pomeriggi su 7? E quando torno a casa dal lavoro chi mi dice cosa hanno combinato i nostri vicini agricoltori fino a 5 minuti prima? E come la calcolo io la famosa “deriva”? È vita questa? È giusto?

Ovviamente la salute dei miei bambini è il mio primo pensiero ma in quanto donna so che anche il mio organismo è molto sensibile alle sostanze tossiche presenti nell’ambiente che mi circonda. E se accadesse qualcosa a me, comunque la vita dei miei figli sarebbe in qualche modo rovinata.

Ci siamo dati molto da fare in questi anni per promuovere la battaglia contro i pesticidi, ma poco o niente è cambiato e io sono affranta.

Faccio anche io l’agricoltrice, so per certo che esiste un modo di produrre sano e rispettoso per l’ambiente; in casa nostra entra solo cibo biologico ed è per questo che la rabbia verso la nuvola maledetta mi corrode, ogni giorno con sempre più forza, e non so dove questa continua tensione, terribile, mi possa portare. Sono sfinita.

Elena

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