Energia

Saipem, finché la barca va…

Trivellare nel nostro mare non fa bene all’ambiente e al vostro portafoglio.

Neanche se state solo “innocuamente” esplorando.

Conoscete qualcuno che crede il contrario?

Forse conoscete qualcuno che è indifferente o che ha perso la voglia di lottare.

Ricordategli che

Un pozzo esplorativo “tipo”, per dire, scarica tra le 30 e le 120 tonnellate di sostanze tossiche nell’arco della sua (breve) vita, spiegano gli esperti che lavorano per Onu, Fao e Oms.

I rischi della trivellazione offshore sono evidenti per gli umani (a rischio incidenti) e per gli animali (uccisi dalle onde d’urto che setacciano i fondali).

Il Governo vuole spacciare per sostenibile una pratica che di innocuo ha ben poco.

Se anche fosse, indagate bene in che mani siamo!

Il collega portavoce Vito Petrocelli ha raccolto le testimonianze di due dirigenti di Saipem, spa del gruppo Eni attiva nel settore petrolifero.

Al MoVimento, i due ex dipendenti hanno rivelato la scarsa sicurezza della flotta italiana.

Nelle rispettive cause di lavoro hanno presentato documenti a sostegno della tesi secondo cui “Saipem avrebbe eseguito operazioni navali, di perforazione petrolifera e lavori industriali in acque profonde, senza il personale idoneo, in violazione delle certificazioni emesse o addirittura senza i certificati necessari come richiesto dalla legge italiana e dalle normative internazionali”, come si legge nell’interrogazione del M5S.

I due manager, che si sono rifiutati di firmare la garanzia di sicurezza di alcune navi Saipem, adesso sono ex dell’Eni.

Insomma: “Saipem, finché la barca va e butta a mare chi non è d’accordo“.

Un attimo. Questo nome vi ricorda qualcosa?

Certo, è all’asse Maltauro – Saipem che la Sogin ha affidato la costruzione del deposito di scorie nucleari liquide Cemex a Saluggia (Vercelli).

L’azienda pubblica al 100% MISE e il Governo forse pensano che sommare costruzioni e offshore generi la competenza delicata e complessa che serve per costrudire scorie nucleari!

O peggio, il Governo non vuole arrivare a una soluzione certa e definitiva sul nucleare e temporeggia, favorendo i soliti noti…

Peccato che la magistratura coraggiosa abbia sentito subito la puzza di appalti truccati.

Che competenze ha un’azienda che nemmeno nel suo campo d’azione può garantirci la sicurezza?

Apriamo gli occhi e non smettiamo di stupirci del malaffare e sosteniamo chi lo denuncia.

Per chi non ci crede ancora, condividete questo articolo!

Leggi la storia de Il Fatto sul blog Pontini

La sintesi del portavoce Vito Petrocelli

Saipem, il Governo non si scandalizza

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