Ambiente

Sardegna: come distruggere il bene più prezioso!!!

So che non credete ai vostri occhi, ma questa è l’acqua che sgorga a San Teodoro (provincia di Olbia-Tempio in Sardegna) da tubature obsolete, in alcuni casi ancora in amianto o in cemento. Eppure la comunità teodorina paga questo liquido dal colore indefinito come acqua potabile!

  

Con alcuni colleghi portavoce al Parlamento abbiamo raccolto dagli attivisti locali questa incredibile storia, durante due giorni di agorà nel passato fine settimana.

La società Abbanoa nel 2005 ha preso in gestione la distribuzione e il mantenimento degli impianti nei comuni della Sardegna.

Il loro slogan è: Ci prendiamo cura del nostro bene più prezioso.

Ci prendono solo in giro!

Da allora i danni alle strutture, già precarie da tempo, sono andate a peggiorare tra vari disservizi: distribuzione, rete idrica, tubature.

Le rotture delle tubature si sono fatte sempre più frequenti.

L’acqua, come potete vedere, non può essere utilizzata per bere e cucinare.

Sono stati staccati i vecchi contatori che sono stati cambiati, il tutto senza avvisarci.

Riceviamo bollette dagli importi inverosimili a causa dei conteggi dei nuovi contatori.

In merito a tutto questo, il nostro gruppo si è dedicato a coinvolgere la comunità in un’azione collettiva contro la società.

Affiancati da due avvocati, stiamo portando avanti un’unica causa per tre problematiche:

1) nella bolletta paghiamo acqua potabile ma le ordinanze comunali e le analisi acque fatte dall’Azienda sanitaria locale di competenza dicono il contrario! Nel nostro Comune abbiamo ancora tubature in cemento e in amianto.

2) nella bolletta troviamo la tassa sulla potabilizzazione. Se l’acqua non è potabile il costo dovrebbe essere diminuito del 50%. Abbanoa ci addebita l’intero costo, nonostante una sentenza sfavorevole a luglio scorso.

3) l’uso di quest’acqua provoca svariati danni alla salute che possiamo testimoniare con i certificati dei medici di famiglia della comunità teodorina!

Forse quest’azione non ci farà ottenere l’acqua potabile, ma riteniamo che sia doveroso fare qualcosa, soprattutto pensando che il nostro paese vive di turismo.

Dalle case private al territorio, se invece ci spostiamo sul problema di inquinamento ambientale la situazione è tragica: i depuratori scaricano, senza essere adeguati,  nel mare nei fiumi e nella laguna. Lo “stagno di San Teodoro” negli anni a fatica è stata bonificato e riportato a piccolo parco naturale, ambiente di riproduzione di uccelli e altra fauna.

Sempre nella stessa laguna sono presenti aziende d’allevamento ittico di arselle e ostriche.

Esse sono composte in totale da circa 15 persone che con passione hanno in pochi anni raggiunto ottimi livelli di produzione.

Alcuni giorni fa, l’ennesima  rottura o mal funzionamento del depuratore li ha costretti a chiudere a seguito di un’ordinanza sindacale che impediva l’acquisto o la vendita delle ostriche.

Inutile aggiungere altro.

Diffondete l’informazione e aiutateci!

 

1 Comment

  1. Giovanni Trapani
    29 luglio, 2014 at 17:28 — Rispondi

    Credo che l’acqua potabile sia la prima cosa che identifichi un paese civile ed industrializzato, l’acqua del video mi rimanda ai paesi in via di sviluppo dell’Africa.

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