Mirko Busto Blog » biomasse http://mirkobusto.net Cittadino portavoce alla Camera dei Deputati Sun, 03 Aug 2014 05:28:23 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.9.1 Biomasse, informazione in un video http://mirkobusto.net/biomasse-informazione-in-un-video/ http://mirkobusto.net/biomasse-informazione-in-un-video/#comments Mon, 28 Jul 2014 15:44:13 +0000 http://mirkobusto.net/?p=2729 MoVimento 5 Stelle Piemonte gruppo di Crescentino (Vercelli) ha reso disponibile il video integrale dell’incontro del 5 luglio 2014 dedicato alle biomasse e al problema cittadino della centrale a insilato di mais CH4. Potete riascoltare il mio intervento e quelli del professor Michele Corti, di altri esperti e cittadini. Diffondiamo l’informazione sul tema! ]]> Il MoVimento 5 Stelle Piemonte gruppo di Crescentino (Vercelli) ha reso disponibile il video integrale dell’incontro del 5 luglio 2014 dedicato alle biomasse e al problema cittadino della centrale a insilato di mais CH4.
Potete riascoltare il mio intervento e quelli del professor Michele Corti, di altri esperti e cittadini.

Diffondiamo l’informazione sul tema!

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Biomasse e CH4, i cittadini si attivano http://mirkobusto.net/biomasse-e-ch4-i-cittadini-si-attivano/ http://mirkobusto.net/biomasse-e-ch4-i-cittadini-si-attivano/#comments Tue, 15 Jul 2014 06:31:23 +0000 http://mirkobusto.net/?p=2584 Crescentino biomasse M5S

Le biomasse e i suoi effetti sulla salute e sull’ambiente sono stati il tema di un evento a Crescentino (Vercelli) sabato 5 luglio 2014.

Numerosa la popolazione presente e alcuni attivisti M5S sono arrivati anche da gruppi delle province vicine (Asti, Biella, Torino).

L’evento, a cui ha collaborato il Comitato per la trasparenza, ha avuto come primo effetto quello di sensibilizzare l’amministrazione locale nella persona del sindaco Fabrizio Greppi.

Il sindaco era stato invitato personalmente dagli attivisti locali, ma non era stato presente alla serata così come nessuno dei componenti della giunta e dei consiglieri, che erano stati avvisati con tanto di invito protocollato.

Il sindaco incontrerà però domani (mercoledì 15 luglio 2014) i componenti del comitato in merito ai disagi alla popolazione provocato da una centrale di digestione anaerobica da biomassa di origine agricola (insilato di mais, tra l’altro coltivato appositamente).

Un bilancio della serata?

Testimonianze e domande, soprattutto dopo le spiegazioni dettagliate del professor Michele Corti, hanno riacceso l’interesse per il bene comune.

M5S (alla serata era presente anche il senatore Carlo Martelli) continuerà a vigilare sulla grave situazione ambientale che continua a perdurare in questa zona residenziale a poche decine di metri dalle abitazioni dei cittadini.

Chiediamo al Ministro dell’Ambiente quanto già esposto a ottobre 2013, cioè di disporre verifiche e controlli da parte del personale appartenente al Comando carabinieri tutela ambiente (C.C.T.A.).

Fonte: Blog Mauro at Large

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#biomasse sotto la lente http://mirkobusto.net/biomasse-sotto-la-lente/ http://mirkobusto.net/biomasse-sotto-la-lente/#comments Wed, 02 Jul 2014 14:32:01 +0000 http://mirkobusto.net/?p=2473 I media locali iniziano a parlare del convegno che si terrà questo sabato, 05 luglio 2014, a Crescentino (Vercelli).

Tra gli ospiti, anche l’esperto sul tema Michele Corti, docente di zootecnia di montagna all’Università di Milano.

Come parlamentari a 5 Stelle ci saremo io e il senatore novarese Carlo Martelli.

Gli attivisti di Crescentino e un mio collaboratore hanno invitato personalmente il sindaco Fabrizio Greppi che a mezzo stampa (nella foto), ci fa sapere che non ci sarà, ma che è disposto a dialogare con i comitati locali.

Il #M5S fa paura e dove passa qualcosa si muove? ;-)

Partecipate per essere informati sulla casa in cui viviamo: l’ambiente!

Informazioni sul convegno e sulle azioni M5S

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Biomasse, informiamoci con #M5S ed esperti! http://mirkobusto.net/biomasse-informiamoci-con-m5s-ed-esperti/ http://mirkobusto.net/biomasse-informiamoci-con-m5s-ed-esperti/#comments Mon, 30 Jun 2014 14:48:49 +0000 http://mirkobusto.net/?p=2443 sgonfiailbiogas.blogspot.it, sarà il relatore del primo intervento. Saranno inoltre presenti due parlamentari M5S, il senatore novarese Carlo Martelli (vice presidente della Commissione Territorio, ambiente, beni ambientali) e il deputato vercellese Mirko Busto (capogruppo M5S commissione Ambiente, territorio, lavor...]]> A Crescentino (Vc) è stato invitato un esperto a livello nazionale sul tema biomasse.

La serata, dal titolo “Le centrali a biomasse, CH4 e dintorni” è promossa dal Movimento 5 Stelle in collaborazione con il Comitato per la trasparenza di Crescentino.

L’appuntamento, a ingresso libero, è previsto per sabato 05 luglio alle 21 nella sala consiliare del Comune in piazza Caretto.

Il professor Michele Corti, i cui lavori sono online nel blog sgonfiailbiogas.blogspot.it, sarà il relatore del primo intervento.

Saranno inoltre presenti due parlamentari M5S, il senatore novarese Carlo Martelli (vice presidente della Commissione Territorio, ambiente, beni ambientali) e il deputato vercellese Mirko Busto (capogruppo M5S commissione Ambiente, territorio, lavori pubblici).

Umberto Lorini, direttore de la Gazzetta, evidenzierà alcune possibili irregolarità – prima fra tutte: la mancanza del requisito di assetto cogenerativo – nell’iter con cui il Comune di Crescentino ha autorizzato la costruzione della centrale CH4.

Per il Comitato per la trasparenza, da molto tempo impegnato sulle tematiche ambientali locali, interverrà Salvatore Sellaro.

Lavorando in rete con i cittadini del comitato, il Movimento a livello nazionale aveva già presentato azioni parlamentari in merito alle vicende delle biomasse a Crescentino.

A seguire le testimonianze della popolazione locale e le domande dei cittadini.
Alla serata sono stati invitati anche l’amministrazione locale (sindaco e giunta), tutti i consiglieri crescentinesi e gli otto consiglieri regionali del 5 Stelle.

Per chi non potrà essere presente fisicamente, nella pagina www.facebook.com/M5SCRE saranno online le istruzioni per seguire la conferenza da casa propria.

Vi aspettiamo!

Evento Fb

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Centrali a biomasse, interrogazione M5S http://mirkobusto.net/centrali-biomasse-interrogazione-m5s/ http://mirkobusto.net/centrali-biomasse-interrogazione-m5s/#comments Wed, 22 Jan 2014 18:10:15 +0000 http://mirkobusto.net/?p=1587 La Sentinella, interrogazione M5S centrale Rivarolo

La Sentinella 17/01/2014

Sulla spinosa e controversa questione della Centrale a biomasse di Rivarolo Canavese grazie alla collaborazione del Comitato “Non bruciamoci il futuro” ho presentato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente, come sempre sostenuto dai colleghi portavoce della commissione Ambiente Federica Daga, Massimo De Rosa, Claudia Mannino, Samuele Segoni, Patrizia Terzoni, Angelo Tofalo e Alberto Zolezzi.

A Rivarolo Canavese, in provincia di Torino sorge e lavora, tra la preoccupazione dei cittadini, una grande centrale a biomasse alimentata da circa 200 tonnellate al giorno di biomasse pari a 65.000 tonnellate l’anno. Sul territorio però la biomassa legnosa, materia prima dell’impianto, è scarsamente presente. Evidentemente il materiale giunge da altrove…
Come possiamo allora parlare di sostenibilità e filiera corta?

 

Rivarolo biomasse, interrogazione M5S

La Voce 20/01/2014

Il territorio inoltre ospita altri impianti analoghi ma non esiste ad oggi una normativa precisa che parli di sostenibilità territoriale in relazione alla presenza di questi tipi di impianti.
Questo è solo uno dei problemi sollevati dai cittadini, che ad oggi si trovano a dover convivere con la centrale posta a ridosso del centro abitato. Purtroppo la tematica delle centrali a biomasse, ed in genere tutto il comparto normativo riguardante gli impianti alimentati da fonti rinnovabili, presenta al momento dei profili critici nei quali non sempre è agevole comprendere le reali responsabilità delle istituzioni coinvolte nei processi autorizzativi e di controllo.

A tal riguardo il Movimento 5 Stelle, ed in particolare i membri della Commissione Ambiente, hanno presentato in Parlamento alcuni documenti tesi propri a chiarire la situazione in vista di una razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse nel rispetto dell’Ambiente e della salute dei cittadini.
Vi invitiamo a prendere visione dei due testi qui di seguito linkati.
La risoluzione in Commissione sulla quale è in corso il dibattito, e la Mozione – che aspettiamo con impazienza il Governo decida di portare in Aula per la discussione.

L’interrogazione riguardante la Centrale di Rivarolo va dunque inserita nel contesto sopra sinteticamente descritto e speriamo possa ricevere dal Ministro l’attenzione necessaria al fine di tutelare il bene e la salute della cittadinanza. Di seguito oltre al testo dell’interrogazione trovate ulteriori link a diversi articoli apparsi on-line, testimonianza che sul tema sono vivi l’interesse e la sete di sapere dei cittadini, primo motore per una gestione condivisa e partecipata dei beni comuni.

Facciamo rete e difendiamo i nostri territori!

A presto,
Mirko Busto _ portavoce 5 Stelle e membro Commissione Ambiente

Testo interrogazione
Testo blog a 5 Stelle Rivarolo Canavese

Damasio
Il Bombarolo
La Sentinella
Localport
Obiettivo News
Sgonfia il biogas
Quotidiano Canavese

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Risoluzione M5S su centrali biogas/biomasse http://mirkobusto.net/centrali-biogas-biomasse/ http://mirkobusto.net/centrali-biogas-biomasse/#comments Tue, 06 Aug 2013 13:55:23 +0000 http://mirkobusto.net/?p=674 ]]> Presentata Risoluzione in Commissione VIII Ambiente in relazione alle autorizzazioni per le costruzioni di centrali biogas/biomasse.

Atto Camera
Risoluzione in commissione 7-00084

Lunedì 5 agosto 2013, seduta n. 65

Centrale a biomassepremesso che:

i contenuti della Direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili sono stati disattesi nell’atto di recepimento da parte dello Stato italiano ma soprattutto nella stesura delle leggi regionali che hanno il compito di regolamentare la materia in tema di iter autorizzativi. Sono stati infatti molteplici i pronunciamenti della Corte costituzionale con i quali queste sono state contestate in toto o parzialmente su aspetti fondamentali;
detti pronunciamenti però sono spesso arrivati in maniera tardiva e sono intervenuti quando molte autorizzazioni erano state già concesse o addirittura, come nel caso della regione Marche, le centrali già costruite ed entrate in funzione. Da un’attenta analisi di tali pronunciamenti si evince che le omissioni hanno riguardato soprattutto:
gli aspetti legati alla comunicazione e alla informazione dei cittadini, come invece previsto dall’articolo 14 comma 6 della direttiva europea e come stabilito dalla Convenzione di Aarhus approvata con la decisione 2005/370/CE (sentenza n. 93 del 2013, regione Marche);
la necessità di individuare correttamente nell’ambito del territorio regionale le aree non idonee all’installazione di centrali biogas e/o biomasse secondo quanto dettato dall’articolo 16 punto 4, del decreto ministeriale con il quale sono state dettate le linee guida per le autorizzazioni degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, o l’esistenza di particolari condizioni di inquinamento da altre fonti (sentenza n. 85 del 2012, regione Veneto);
norme di semplificazione delle autorizzazioni che hanno escluso alcuni progetti ai procedimenti di VIA che in base alla Direttiva europea 2011/92/UE dovrebbero invece riguardare tutti gli impianti di qualsiasi tipo e potenza (sentenza n. 93 del 2013 regione-Puglia);
le inadempienze da parte delle regioni hanno portato ad esempio alla realizzazione di centrali in comuni già sottoposti a procedura di infrazione da parte dell’Europa per superamento del limite imposto delle concentrazione delle PM 10 per più di 35 giorni l’anno. Una situazione paradossale che non viene sanata nemmeno quando, in conseguenza dei pareri della Corte, le regioni si vedono costrette a formulare delle modifiche alle proprie leggi. Tutto questo naturalmente a discapito dei cittadini che si ritrovano a dover convivere con le centrali e con la consapevolezza di aver subito un danno ingiusto rafforzata dall’ufficialità dei pareri espressi. Un danno che risulta essere sia di tipo sanitario che di tipo patrimoniale visto che inevitabilmente gli immobili localizzati nei pressi delle nuove centrali subiscono una diminuzione del loro valore e che le produzioni agricole, condotte magari con metodi biologici, realizzate in un raggio di diversi chilometri possono perdere le certificazioni di qualità conquistate con anni di lavoro e impegno;
segnaliamo che nella regione Umbria è tuttora vigente una legge che regolamenta gli 
iter autorizzativi per la realizzazione di impianti destinati alla produzione di energia da fonti rinnovabili che presenta le stesse criticità rilevate dalla Corte costituzionale nel recente pronunciamento sulla legge della regione Marche;
la costruzione di questo tipo di centrali, in maniera particolare nel caso di potenze pari o superiori a 1 MW, non rappresentano affatto un’opportunità per le attività agricole del territorio ma anzi ne possono determinare un impoverimento devastante. Pensiamo soprattutto all’alterazione del mercato dell’affitto dei terreni che vedono triplicare il loro canone a discapito delle aziende, soprattutto a vocazione zootecnica, che non riescono ad essere più concorrenziali perdendo così la disponibilità dei terreni stessi;
non esiste un controllo sulla provenienza dei materiali utilizzati per la produzione di energia e non sono previsti studi preliminari per determinare il livello di approvvigionamento possibile nell’area interessata dall’insediamento delle centrali. Di conseguenza nella quasi totalità dei casi si assiste al prelievo degli stessi in stazioni distanti dal centro di produzione di energia determinando un valore negativo nel bilancio delle emissioni di CO
2 andando in contrasto con quanto previsto dalla Direttiva 28/2009/CE nella quale si indica in maniera molto esplicita che anche in progetti di questo tipo uno degli obiettivi principali da raggiungere è la riduzione dell’emissione di gas clima-alteranti e a quanto enunciato nel COM 10 Relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo dove è stato affermato con chiarezza che bisogna tenere in forte considerazione il bilancio totale delle emissioni compresa la produzione di CO2 nell’atto di trasportare il materiale per l’alimentazione delle centrali;
in molti casi mancano le indicazioni per regolamentare le modalità di smaltimento e gestione del così detto digestato ossia del materiale che resta dopo la fermentazione anaerobica che avviene all’interno delle centrali. Questo infatti contiene una altissima concentrazione di nitrati e a fronte di una produzione di circa 15 mila tonnellate all’anno può essere utilizzato come ammendante solo in quantità limitate per non rischiare di ottenere l’effetto contrario ossia di rendere sterili i terreni;
non ultimo si segnala il problema dell’emissione in atmosfera di circa 10 tonnellate annue di ossidi di azoto (NOx) in atmosfera per impianto a biogas da 1 MW di energia di picco (30 tonnellate di NOx per analogo impianto a biomasse legnose), emissioni importanti di ossidi di zolfo (SOx) e altri gas con i noti effetti sull’incremento del particolato secondario (PM2.5 in particolare);
l’articolo 117 della Costituzione recita che «lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie di tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali». Mentre nell’articolo 120 si legge che «Il Governo può sostituirsi a organi delle Regioni, delle Città metropolitane, delle Province e dei Comuni nel caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali o della normativa comunitaria oppure di pericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica»,

impegna il Governo

nell’ambito delle sue competenze a monitorare i procedimenti autorizzativi per la realizzazione delle centrali che producono energia da fonti rinnovabili quali biogas, biomassa ed eolico con particolare riferimento al rispetto delle linee guida per la realizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili valutando la sussistenza dei presupposti per intervenire ai sensi dell’articolo 120 della Costituzione ogniqualvolta si rilevi il rischio di violazioni della normativa comunitaria o un pericolo grave per la sicurezza o l’incolumità pubblica.

(7-00084) «TerzoniFantinatiZolezziBustoDagaDe RosaManninoSegoniTofalo».

http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.Asp?idAtto=5481&stile=7&highLight=1&paroleContenute=%27RISOLUZIONE+IN+COMMISSIONE%27

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L’impianto a biomasse CH4 di Crescentino http://mirkobusto.net/limpianto-biomasse-ch4-di-crescentino/ http://mirkobusto.net/limpianto-biomasse-ch4-di-crescentino/#comments Wed, 31 Jul 2013 20:25:34 +0000 http://mirkobusto.net/?p=606 Centrale a biomassa CrescentinoOggi vorremmo parlarvi della vicenda legata alla centrale a biomasse di Crescentino, questione che da tempo pesa sulla vita e sulla salute dei cittadini che vi vivono attorno.

Come molti di voi già sapranno si tratta di uno dei tanti casi in cui il bene comune, in particolare la cura della salute e dell’ambiente sono posti in secondo piano a favore di interessi privati e lobbistici. Un paradigma che sembra andare molto di moda nel paese Italia.

In estrema sintesi, il Comune di Crescentino ha permesso di costruire un impianto di digestione anaerobica da biomassa di origine agricola a poche centinaia di metri dal centro abitato, in alcuni casi addirittura a poche decine di metri dalle abitazioni.

L’impianto utilizza inoltre quasi esclusivamente insilato di mais coltivato appositamente per la produzione energetica. Va ribadita l’assurdità ecologica di alimentare una centrale per produrre energia con biomasse alimentari coltivate appositamente, sottraendo quindi terra fertile alla alimentazione umana e animale. Anche mettendo da parte le ripercussioni etiche, è poco sensato considerare l’energia prodotta come rinnovabile e sostenibile.

Il mais è un prodotto agricolo che cresce anche grazie alla luce solare e quindi certamente è rinnovabile, vero. Ciò che non è rinnovabile è l’energia fossile (derivata dal petrolio) e le materie prime utilizzate nella produzione di fertilizzanti, fitofarmaci (pesticidi) come pure nella manifattura e nell’uso dei macchinari agricoli.

C’è poi un altro importante fattore che insiste pesantemente nel bilancio ambientale di questa produzione agricola, specie relativamente alla emissioni di gas serra. Usare materia prima alimentare crea quello che in inglese viene definito indirect land use change (ILUC), vale a dire un cambio indiretto di destinazione d’uso del suolo. Questo fenomeno è stato indicato dalla letteratura scientifica come una potente fonte di emissione di gas serra e vi spiego brevemente il perchè: quando un campo italiano viene convertito da produzione alimentare a produzione energetica (o a qualsiasi altra produzione non alimentare), da qualche parte nel mondo viene trasformata un’area da naturale (ad esempio una foresta primaria) ad agricola per compensare la riduzione della produzione totale di cibo. Questo è legato alla richiesta di produzione mondiale di cibo, in perenne e costante crescita da decenni e che è prevista raddoppiare entro il 2050. Una volta deforestato il suolo va incontro a una serie di fenomeni di mobilitazione del carbonio organico che danno luogo a ingentissimi emissioni di gas serra.

Un altro punto che ci lascia delusi ed amareggiati è il comportamento delle autorità competenti che, secondo le testimonianze dei cittadini, sono stati vittime di un vero e proprio inganno. In altri termini parrebbe che durante i preparativi dell’area su cui sarebbe stato costruito l’impianto, ai residenti più vicini è stato fatto credere che sarebbero sorte semplici strutture di pannelli solari… e questo mentre l’amministrazione negava il progetto della centrale, atto che invece è poi emerso improvvisamente, a seguito di una specifica richiesta delle opposizioni in Consiglio comunale incalzate dalle crescenti proteste popolari.
Poi con velocità degna di una banda ben organizzata l’amara sorpresa: presentazione del progetto, individuazione del luogo e autorizzazioni dei lavori.

Ovviamente in tempi record.

A quel punto il malcontento dei cittadini ha raggiunto le sue massime manifestazioni, da sottolineare quella di Salvatore Sellaro, il quale minaccia di incatenarsi in segno di protesta ma soprattutto per chiedere il rispetto dell’ordinanza emessa dall’amministrazione che prevede la chiusura del sito in attesa di adeguamenti – e ci chiediamo quali adeguamenti…?

Noi continueremo a monitorare la situazione ed a sostenere le legittime richieste dei cittadini cercando anche di capire quali responsabilità vi siano e a chi siano attribuibili.

Rimandiamo alla lettura della nostra mozione per la regolamentazione degli impianti a biomasse e biogas.

In merito al caso specifico in riferimento, abbiamo invece effettuato delle riprese con i soggetti interessati che qui condividiamo con voi.

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Sintesi della nostra mozione per regolamentare gli impianti biogas e biomasse http://mirkobusto.net/sintesi-della-nostra-mozione-per-regolamentare-gli-impianti-biogas-e-biomasse-3/ http://mirkobusto.net/sintesi-della-nostra-mozione-per-regolamentare-gli-impianti-biogas-e-biomasse-3/#comments Tue, 18 Jun 2013 13:00:11 +0000 http://mirkobusto.net/?p=153 Ad oggi in Italia sono sorti impianti energetici alimentati a biomasse e biogas in oltre 1400 comuni, per una potenza efficiente lorda totale di oltre 3,8 giga watt alla fine del 2012 (fonte: GSE), più che raddoppiata dal 2008.
Gli impianti sono di varia natura e potenza elettrica nominale, in maggioranza di 0.99 mega watt, alimentati da biomasse, in particolare biogas da mais o altri insilati mescolati in varia percentuale con reflui zootecnici e in minor misura da biomasse legnose, scarti di macello, olio o altro materiale.
Gli impianti a biomasse e biogas sono caratterizzati da significativo impatto ambientale: emissioni di circa 10 tonnellate annue di ossidi di azoto (NOx) in atmosfera per un impianto a biogas da 1 MW di energia di picco (30 tonnellate di NOx per analogo impianto a biomasse legnose), emissioni importanti di ossidi di zolfo (SOx) e altri gas con i noti effetti sull’incremento del particolato secondario (PM2.5 in particolare), senza contare le emissioni dirette ed indirette legate a produzione agricola, irrigazione, trasporto dei materiali, spandimento dei digestati nel caso del biogas, rischio di depauperamento dei suoli agricoli che dovranno accogliere il digestato ricco di azoto e povero di carbonio e il rischio di peggioramento dell’eutrofizzazione delle falde acquifere.
Inoltre molti degli impianti sorti negli ultimi 4 anni non utilizzano reflui ma colture dedicate, sottratte al consumo alimentare umano e animale con un consumo di territorio di 400 ettari per ogni mega watt di energia (impianti a biogas, di solito basati sulla digestione anaerobica del mais, per la maggiore resa energetica rispetto a letame o altri reflui).
Anche gli impianti che utilizzano biomasse legnose spesso impiegano materia prima proveniente dall’estero, ricadendo nella spirale della dipendenza da altri Stati e incrementando i costi economici e ambientali legati al trasporto e alla gestione della materia prima.
Il bilancio economico di molti impianti a biomasse e biogas sarebbe in molti casi negativo in mancanza degli incentivi statali e questo deve suggerire cautela in merito alla prosecuzione degli incentivi senza dare ordine al settore.

Le procedure autorizzate per tale tipologia di impianti non tengono nella debita considerazione l’adozione di criteri di sostenibilità ambientale ed energetica calcolabili mediante indicatori che considerino il ciclo vita delle produzioni energetiche (EROI, LCA). Non tengono inoltre in considerazione l’influenza della potenza (dimensione) dell’impianto, la distanza minima dai centri abitati con annessi parametri dell’impatto odorigeno sui cittadini, le emissioni inquinanti totali verso atmosfera, suolo (digestato o altro refluo), acque superficiali e di falda, così come la gestione dei nitrati.
Non è stato preso in considerazione che l’utilizzo di colture dedicate è legato a fenomeni emissivi diretti, dovuti alla produzione agricola, ed indiretti, emissioni associate al cambiamento indiretto della destinazione dei terreni (ad esempio emissioni da mais ad uso alimentare prodotto in sostituzione di quello impiegato ad uso energetico).
Un’azienda agricola di medie-grandi dimensioni può produrre reflui che possono alimentare un impianto della potenza di circa 0.05 mega watt di energia, a differenza degli impianti che stanno sorgendo su tutto il territorio nazionale con finalità, secondo i firmatari, speculative, in aziende che non si autoalimentano da reflui e che hanno percentuale energetica inferiore al 5 per cento di autoconsumo;
La legislazione attuale è flessibile in merito alla sostituzione delle materie prime in entrata: il mais da immettere nei digestori (in caso per esempio di costi eccessivi) può essere rimpiazzato da rifiuto urbano o scarti di macelleria con incremento delle sostanze tossiche emesse in impianti che, peraltro, sorgono anche a poche decine di metri dalle abitazioni ed in molti casi non prevedono il riutilizzo dell’energia termica (cogenerazione) in percentuale significativa.

 

Chiediamo l’impegno del Governo:

 

ad adottare iniziative volte a verificare, anche attraverso ispezioni, nei limiti delle proprie competenze, gli impianti a biomassa già operanti sul territorio nazionale affinché essi non producano inquinamento dell’aria, dei suoli (chimico e biologico), acustico, odorigeno e dell’acqua di falda con particolare riferimento alle zona abitate ricomprese nel raggio di 3 chilometri da ciascun impianto, alla movimentazione dei materiali in entrata e in uscita dagli impianti e con particolare riferimento alle fonti di finanziamento delle società di gestione degli impianti.
ad esercitare l’attività di monitoraggio sulla corretta applicazione delle «Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili» di cui al decreto ministeriale Sviluppo economico del 10 settembre 2010, con specifico riferimento all’individuazione di aree non idonee alla realizzazione di impianti a biomasse affinché le autorizzazioni all’esercizio degli impianti a biomassa rilasciate dalla regione o dalla provincia delegata siano state assunte nel rispetto delle disposizioni in materia di sostegno nel settore agricolo, della valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, della tutela della biodiversità e del patrimonio culturale e del paesaggio rurale;
a verificare, sui medesimi presupposti normativi sopra richiamati che le regioni e le province autonome abbiano proceduto prioritariamente all’individuazione delle aree non idonee alla installazione di specifiche tipologie di impianti sulla base dei criteri tecnici oggettivi legati alla tutela dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio artistico-culturale;
ad intervenire con le opportune iniziative normative ed amministrative affinché, quale espressione di principi fondamentali dello Stato, siano emanate nuove «Linee guida per lo svolgimento del procedimento di autorizzazione per i nuovi impianti alimentati da fonti rinnovabili», e sia disposta la parziale o totale modifica del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, di attuazione della direttiva 2001/77/Ce relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili, con l’obiettivo di prevedere che non vengano realizzati impianti a biogas o biomasse di qualsiasi potenza nei comuni dove già ne sussistano, che gli impianti autorizzati abbiano una potenza massima 0.1 mega watt, che siano utilizzati reflui per oltre il 90 per cento, che sia garantito il monitoraggio precedente e successivo alla realizzazione degli impianti sia della qualità dell’aria nel raggio di 3 chilometri (a varie distanze) dall’impianto, sia della qualità dei suoli alla luce della potenziale presenza di contaminanti chimici e biologici), sia della qualità dell’acqua di falda attraverso il rispetto della distanza minima di 2.5 chilometri dai centri abitati e che siano autorizzati impianti solo in aree dove un ipotetico piano energetico locale individui necessità energetiche locali non soddisfatte da altre fonti rinnovabili meno impattanti.

Trovate la versione integrale sul sito della camera:

Cliccate qui per la versione integrale sul sito della camera.

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