Mirko Busto Blog » Camera http://mirkobusto.net Cittadino portavoce alla Camera dei Deputati Sun, 03 Aug 2014 05:28:23 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.9.1 L’#onestà andrà di moda! http://mirkobusto.net/lonesta-andra-di-moda/ http://mirkobusto.net/lonesta-andra-di-moda/#comments Fri, 02 May 2014 21:17:02 +0000 http://mirkobusto.net/?p=1908 Pubblicazione di Mirko Busto. Ecco qua! Ho appena finito di pubblicare la rendicontazione dei mesi di Gennaio, Febbraio e Marzo. Qu...]]>

Ecco qua! Ho appena finito di pubblicare la rendicontazione dei mesi di Gennaio, Febbraio e Marzo. Questi si uniscono a tutti quelli restituiti lo scorso anno e andranno al fondo per il micro-credito alle piccole e medie imprese.

Che dire…
Fare un bonifico di quasi 17000 euro fa sempre un certo effetto…
Soprattutto per chi, come me e tanti di voi, fa parte di una generazione che di opportunità e possibilità ne ha viste poche in questo Paese.

Lavori precari, paghe da fame, disoccupazione, mancanza di stabilità e difficoltà ad immaginarsi un futuro. Li ho attraversati tutti.

Dopo aver investito tanto tempo e denaro col sudore e la speranza miei e dei miei cari, ero giunto alla stessa conclusione cui giungono in molti, anzi in TROPPI:

L’Italia non è un Paese per giovani.
Non è certo un Paese che investe in chi studia e fa ricerca scientifica.
L’unica soluzione è ancora oggi EMIGRARE e regalare la nostra preparazione ad altri stati che sanno valorizzarla.

Eppure restituire questi soldi ha un sapore speciale. Il sapore della sfida.
Io sono rimasto in questo Paese e sto vivendo il sogno che questo Paese lo possiamo cambiare. Tutti assieme, con i piccoli gesti di ciascuno di noi.

E allora eccolo il mio gesto.
Mirko Busto M5S
Invece di intascarmi il lauto stipendio che, per una volta, è toccato a me, lo restituisco. Come abbiamo promesso, come è giusto e doveroso.

Forse chi crede che la politica sia fatta solo da intrallazzatori, esseri umani piccini e corrotti potrà pensare che le cose sono cambiate. Che dentro le istituzioni ci sono ora cittadini ONESTI che fanno davvero quello che dicono.

E piano piano… L’ ONESTA’ tornerà di moda!

Mirko Busto – cittadino in Parlamento

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L’emergenza siete voi! http://mirkobusto.net/lemergenza-siete-voi/ http://mirkobusto.net/lemergenza-siete-voi/#comments Tue, 14 Jan 2014 20:10:50 +0000 http://mirkobusto.net/?p=1566

Dopo tutti questi anni siamo ancora al ricorso emergenziale.

Questo governo affronta la questione ambientale e della salute pubblica che coinvolge prevalentemente le zona tra le province di Napoli e Caserta con strumenti straordinari, senza una complessiva visione di insieme e senza una progettualità integrata portatrice di un ripristino ordinario del benessere ambientale e sanitario della predetta zona.

Allora è chiaro, qui l’emergenza è connaturata al sistema.

Quindi ci vien voglia di pensare che qui l’unica emergenza reale siete VOI.

Una classe politica non all’altezza di questo paese che ha lasciato andare la barca a fondo pur di salvare i propri interessi, i propri recinti d’interesse particolare e lobbistico.

L’approccio emergenziale è anche un modo per concentrare lo sguardo sul presente distogliendolo da quanto è successo in passato.

Non possiamo far finta di dimenticare quello che è successo e le origini profonde del malessere di queste terre.
Non lo possiamo proprio scordare.

Dando uno sguardo al nostro paese vediamo da un lato la trattativa Stato-Mafia, una trattativa sulla quale si è poggiato lo scheletro politico delle nostre istituzioni. Parallelamente, sul piano industriale c’è stato in Italia una sorta di patto scellerato tra aziende del centro-nord e la criminalità organizzata per lo smaltimento illecito dei propri rifiuti.

Dal 1991 al 2013 nelle numerose inchieste sono state coinvolte ben 443 aziende: la stragrande maggioranza di queste ultime con sede sociale al centro e al nord Italia. In 22 anni sono stati sversati nella Terra dei Fuochi da 10 a 30 milioni di tonnellate di veleni.
Oltre 410 mila camion.

Rifiuti tossici di ogni tipo persino rifiuti prodotti da petrolchimici storici del nostro Paese (l’Acna di Cengio, l’ex Enichem di Priolo, i fanghi conciari della zona di Santa Croce).

Poteva questo accadere senza la complicità delle istituzioni e di una classe politica corrotta e connivente?
Le inchieste della magistratura hanno e continuano ad affermare il contrario.

Altro punto centrale del nostro discorso è quello di non accettare l’idea di regionalizzare il problema. Perché qui il problema è di sicuro di natura nazionale. Se non internazionale.

Stiamo parlando quindi di un vero e proprio SISTEMA.

Dove si trova oggi la nuova terra dei veleni?

Forse in Romania o in Somalia?

Dove sono le nuove vittime di un sistema industriale irresponsabile e criminale vincolato alla sola legge del profitto, cinica e spietata, che non riconosce alcun diritto all’ambiente e alla salute dei cittadini.

Come diceva qualcuno che purtroppo c’ha lasciato troppo presto…
“Per quanto voi vi crediate assolti
siete lo stesso coinvolti.”

Naturalmente sappiamo che non tutto l’Agroalimentare campano è contaminato, certo è che varie aree saranno escluse categoricamente dalla produzione di cibo.
Ma cosa sarà di queste terre?

“Serviranno 80 anni per bonificare i territori dell’area Nord di Napoli”. Questo ha dichiarato il presidente della regione Caldoro citando i dati contenuti nella relazione della procura della Repubblica.

Questo decreto prevede la definizione di aree adatte e non adatte alla produzione agroalimentare.
Ci saranno terre per produrre cibo e poi aree per produrre… Altro.

Il rischio che noi vediamo è il proliferare incontrollato di coltivazioni per la produzione di agro-energie, impianti a biomassa, impianti a biogas oppure impianti per la produzione di biocombustibili, dovuto agli effetti perversi degli incentivi statali.

Gli effetti di questa eventualità si ripercuoterebbero ancora una volta sulla salute dei cittadini in termini di peggioramento della qualità dell’aria, delle acque e dei suoli, cosi come avviene oggi in tante regioni italiane.

Il nostro obiettivo principale deve essere la bonifica e non nuovi business che, come al solito, sono molto proficui per pochi mentre ai cittadini distribuiscono briciole e danni.

Ne beneficerebbe ad esempio il patron della società chimica Mossi e Ghisolfi, Guido Ghisolfi, iscritto al PD e grande sostenitore tra l’altro della corsa alle primarie di Renzi, cui ha donato assieme alla moglie, 100 mila euro.

Chi deve pagare la bonifica? Dobbiamo evitare che i soldi delle bonifiche finiscano silenziosamente nelle mani di chi ha inquinato.

Dobbiamo evitare l’assurdo che questi criminali guadagnino due volte.

Noi abbiamo proposto, tra l’altro, di consentire la coltivazione di piante appositamente scelte per contribuire alla rimozione delle sostanze inquinanti rilevate, la fitodepurazione.

Purtroppo si è preferito andare in un’altra direzione.

Chi dovrà pagare la bonifica?

Chi in questi anni ha guadagnato. In primo luogo tutto il sistema delle Ecomafie- quindi l’utilizzo dei soldi sottratti a questi criminali per le bonifiche. Come richiesto da un emendamento, da voi accolto, del Movimento 5 stelle.

Poi le aziende che hanno lucrato sui facili servigi delle mafie per lo smaltimento. Vorremmo che fossero proprio queste aziende a doversi impegnare per le bonifiche: chi inquina paga. Dobbiamo cercare le responsabilità, anche attraverso un sistema di identificazione della tipologia, o pattern, della provenienza delle sostanze inquinanti.

Ma veniamo ora alla parte che riguarda l’ILVA di Taranto.

Il provvedimento in questione è il quarto decreto dedicato all’Ilva in un anno e anche a fronte di questa ennesima misura d’urgenza, non si sono ancora risolti i problemi né per le città di Taranto e Statte, né tantomeno per i lavoratori.

Nessuno a tutt’oggi può dire con certezza scientifica che gli eventi di malattia e morte, comprovati dalle perizie epidemiologiche in sede di incidente probatorio, siano terminati, anzi tutt’altro. A meno che qualcuno ci voglia convincere che le rivelazioni di semplici centraline poste all’esterno dello stabilimento, possano davvero rappresentare il miglioramento ambientale che voi più volte avete invocato ma mai applicato nei fatti per il capoluogo jonico. Non prendiamoci in giro.

Parole, parole, parole…

Non prendiamoci in giro colleghi, non prendiamo in giro i cittadini e i lavoratori, non prendiamo in giro l’Europa che già ha aperto altre due procedure d’infrazione sulla vicenda Ilva. Nel 2011 la Corte ci ha già condannato per inosservanza della direttiva perché stabilimenti come Ilva producevano in assenza di AIA. Ma voi, parlamentari della repubblica, non solo state continuando a non far rispettare le direttive europee sull’AIA allo stabilimento Ilva, ma siete stati capaci di far disapplicare anche un’altra direttiva europea, quella sul “chi inquina paga”.

Una costante per uno Stato come quello dell’Italia che punisce con cartelle esattoriali e quant’altro ogni singolo e semplice cittadino che magari ha avuto qualche piccolo problema con la propria attività, ma si tiene alla larga dal far pagare a gente come Riva, che alcuni di voi lo hanno definito “capitano coraggioso” ai tempi della privatizzazione di Alitalia, per i crimini e i danni provocati.

D’altronde comprendiamo, vi comprendiamo! Dopo le campagne elettorali degli anni scorsi, dove Riva e le sue aziende hanno donato centinaia di migliaia di euro a Bersani, a Vico (ex parlamentare PD che voi avete ripresentato alle elezioni di questa legislatura), a Forza Italia, all’onorevole Fitto e chissà a quanti altri, ora siete in una brutta situazione perché è difficile voltare le spalle agli amici e agli amici degli amici.

Ma non è solo una questione di sanità e ambiente. Guardando all’andamento del mercato dell’acciaio, alla concorrenza soprattutto asiatica, ai costi delle materie prime e ai costi di produzione dell’acciaio, risulta difficile, quasi impossibile, dare garanzie per il futuro dei lavoratori dello stabilimento. Certamente, così come confermato dall’ ex Amministratore Delegato Ilva, che voi avete voluto come Commissario della stessa azienda di cui era già a busta paga, Errico Bondi che in audizione il 27 dicembre ha candidamente ammesso che i soldi per le prescrizioni dell’AIA non ci sono e non si sa come trovare i soldi per gli interventi previsti in gennaio e febbraio. Una situazione disperata dove perdono tutti, cittadini, lavoratori e Stato.

Il tempo passa, volete illudere i cittadini che questi decreti possano cambiare una realtà che invece è ancora immutata in tutta la sua tragicità?

E con la logica dell’emergenza si continua a produrre acciaio con gli stessi impianti dell’Ilva che negli anni hanno condannato almeno 30 persone all’anno a morte. Con impianti che ancora oggi, in una regione a costante crisi idrica come la Puglia, continuano ad utilizzare acqua potabile per produrre acciaio, mentre nelle case popolari dei quartieri di Tarano, i cittadini dei piani superiori non riescono a ricevere normalmente acqua potabile per mancanza di pressione!

Ai tarantini serve una efficiente sanità pubblica che tuteli ogni singolo cittadino. Cari colleghi, a Taranto succede proprio in questi giorni che a causa della mancanza di personale, delle inefficienze e dell’elevato numero di pazienti avvelenati dalle industrie, i tarantini sono costretti a fare lunghe file in piedi in ospedale per la chemioterapia e per curarsi!!! Per questo abbiamo provato per la 3° volta in 3 decreti in questa legislatura, a garantire a spese dell’Ilva, l’esenzione del ticket sanitario a tutti i cittadini, ma voi vi siete rifiutati e state dicendo ancora NO.

Forse qualcuno di voi dirà che si sta tentando di tutelare il lavoro. E allora perché, nonostante 3 decreti “ad aziendam”, nonostante le deroghe alla legge che pongono questa azienda “più uguale delle altre” e impossibile da chiudere, nonostante il tentativo di recepire degli ulteriori finanziamenti dalla proprietà, nel 2014 sono previsti in “solidarietà” circa 2400 operai a Taranto?

Ci dica il governo, che fine ha fatto la strategia nazionale dell’acciaio prevista dal primo decreto “Salva Ilva” ma mai presentata? Come si pretende di continuare a produrre acciaio senza una vera strategia nazionale che pianifichi le quantità e le qualità della produzione in base alle nostre necessità?

E cosa dire dei provvedimenti di cosi detta “bonifica” che stanno per compiersi, ma sarebbe forse meglio dire “per abbattersi” su Taranto, e che sono determinati anche dalle scelte di persone che risultano ad oggi indagate nel filone giudiziario “Ambiente Svenduto”? Cosa dire del miracolo del Mar Piccolo di Taranto, culla e motore della civiltà tarantina per millenni con le sue sorgenti d’acqua dolce sotterranea, l’alto numero di organismi viventi anche protetti come le popolazioni di Cavallucci Marini, e i suoi prelibati mitili che nel secondo seno potrebbero rischiare a causa dei sedimenti sollevati da eventuali dragaggi? E la Marina Militare cosa dice in proposito dell’area a mare di competenza dell’arsenale militare, che per oltre 100 anni ha inquinato parte del fondale della laguna tarantina?

Colleghi, con l’aiuto della popolazione interessata, dovremmo invece iniziare a pianificare un futuro diverso per la città di Taranto e Statte, fatto di alternative economiche all’ILVA.

Sono troppe le incognite che non rendono certo il futuro di questa azienda, anzi, sono di più i segnali che ci fanno pensare che non sarà tra molto la chiusura dello stabilimento, solo che noi del M5S, a differenza vostra, oltre a guardare in faccia la realtà, chiediamo di programmare dei cambiamenti veri che si potranno realizzare nel corso del tempo.

Taranto è storia, cultura, natura. Taranto è mare dove è facilmente possibile avvistare i balzi dei delfini che da millenni continuano a vivere e a riprodursi in queste acque. Taranto deve essere liberata dall’oppressione e dagli interessi delle lobby e dai politici lacchè delle lobby.

Mirko Busto – portavoce dei cittadini alla Camera

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Domani sarete in aula con noi? http://mirkobusto.net/terra-fuochi-ilva-m5s/ http://mirkobusto.net/terra-fuochi-ilva-m5s/#comments Mon, 13 Jan 2014 16:47:41 +0000 http://mirkobusto.net/?p=1546

Da Taranto alla Camera – Arriverà domani in Aula l’atteso decreto legge 136 contenente disposizioni sulla Terra dei Fuochi e sull’Ilva di Taranto.

Oggi ci troviamo in Commissione Ambiente per votare gli emendamenti al testo che avrebbe la finalità di fronteggiare le emergenze ambientali e industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate, almeno stando al titolo Decreto governativo.

Come detto nel video, insieme a Massimo De Rosa e di comune accordo con gli altri membri colleghi, questo decreto non ci piace ed è manchevole in molte parti.

Nel mese di dicembre, in audizione in commissione e ricevendo pareri da esperti e associazioni di cittadini, ci siamo resi conto che la tutela della salute dei cittadini non compare tra le priorità di questo testo che comunque ha la pretesa di affrontare una situazione emergenziale, quando di fatto si discute di queste problematiche ormai da anni, parlare ancora di emergenza ci sembra perlomeno fuorviante.

Anche rispetto alla situazione tarantina, da cittadino e dopo aver incontrato tanti pugliesi in questi giorni (a Taranto, Lizzano, San Marzano, Maruggio) credo che ancora una volta sia profondamente sbagliata l’impostazione data dal Governo.

In estrema sintesi mi sembra di rilevare una visione fredda e da vecchia politica che tende a preservare se stessa e a tutelare grandi gruppi economici per motivi meramente economici piuttosto che risolvere i problemi esistenti con particolare cura dell’ambiente e della salute delle persone.

Noi non molliamo e i risultati già si vedono, visto che in una delle ultime dichiarazioni sul decreto si nomina la parola salute che il M5S ripete da giorni.

Uno degli emendamenti a 5 Stelle giudicati inammissibili riguardava proprio l’istituzione del registro tumori e delle analisi epidemiologiche in Campania!

Prima ci hanno deriso, adesso lo stesso Bratti (PD) ammette l’importanza (sempre nel finale dell’articolo linkato poco sopra) del coinvolgimento del Ministero della Salute ! E questo è uno dei punti sui quali i comitati e le associazioni di cittadini hanno posto l’accento, ossia il fatto che il decreto ha completamente oscurato l’aspetto sanitario, e che invece dovrebbe rappresentare un aspetto preminente se teniamo conto delle gravi malattie che hanno colpito le zone interessate a seguito dell’inquinamento selvaggio.

Anche questo dato per ribadire che stiamo cercando al massimo grado di portare la voce dei cittadini nelle istituzioni con le parole più importanti per una comunità umana: salute, cibo, ambiente.

Non perdere di vista l’umanità e l’interesse collettivo nella gestione dei beni comuni: solo i cittadini e non una classe politica corrotta possono mettere in pratica questo valore indispensabile!

Domani sarete in aula con noi?

Mirko Busto capogruppo M5S VIII commissione Ambiente

Targa per Ilva a Taranto

Targa nel quartiere Tamburri a Taranto

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Incontro a Taranto

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Panoramica dell’Ilva

incontro

Incontro a Taranto

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A Lizzano (Taranto)

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Discarica “Vergine” nei pressi di Lizzano (Taranto)

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A Maruggio (Taranto)

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A Maruggio (Taranto)

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A Maruggio (Taranto)

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A San Marzano di San Giuseppe (Taranto)

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Trasferimenti radioattivi http://mirkobusto.net/trasferimenti-radioattivi/ http://mirkobusto.net/trasferimenti-radioattivi/#comments Tue, 30 Jul 2013 14:49:40 +0000 http://mirkobusto.net/?p=570 Ancora una volta si parla di trasporti di materiali radioattivi e, ancora una volta, questi avvengono nel cuore della notte ed in totale segretezza. Meglio non “svegliare il can che dorme”, non solleticare l’attenzione della cittadinanza sul problema dei rifiuti nucleari e del loro smaltimento. Se poi qualcosa non dovesse andare per il verso giusto meglio che accada quando si dorme – “occhio non vede, cuore non duole” – anche se il danno alla salute da esposizione radioattiva non ha certo bisogno degli occhi aperti…. Ci stiamo riferendo alla ormai nota vicenda del trasferimento di materiale dubbio avvenuto la notte scorsa dalla Basilicata alla Puglia, fatto che...]]> RadioattivitàAncora una volta si parla di trasporti di materiali radioattivi e, ancora una volta, questi avvengono nel cuore della notte ed in totale segretezza.
Meglio non “svegliare il can che dorme”, non solleticare l’attenzione della cittadinanza sul problema dei rifiuti nucleari e del loro smaltimento.
Se poi qualcosa non dovesse andare per il verso giusto meglio che accada quando si dorme – “occhio non vede, cuore non duole” – anche se il danno alla salute da esposizione radioattiva non ha certo bisogno degli occhi aperti….

Ci stiamo riferendo alla ormai nota vicenda del trasferimento di materiale dubbio avvenuto la notte scorsa dalla Basilicata alla Puglia, fatto che ha raggiunto in poco tempo l’attenzione dei media nazionali, e che il Movimento5Stelle è stato tra i primi a portare nelle stanze istituzionali.

Si tratta del trasporto di presunto materiale radioattivo dal Centro Itrec di Trisaia di Rotondella (Matera) verso l’aeroporto militare di Gioia del Colle con destinazione finale ignota, probabilmente Stati Uniti, avvenuto alle 3,10 della notte tra il 28 ed il 29 luglio 2013, seguito da un imponente schieramento di forze dell’ordine, circa 300 tra poliziotti, carabinieri e finanzieri.

Sogin è la società nata nel 1999 per gestire la chiusura del ciclo di vita degli impianti nucleari italiani ed opera secondo gli indirizzi strategici formulati dal Ministero dello sviluppo economico, ed è stata costituita nell’ambito della riforma del sistema elettrico nazionale con la missione di smantellamento (decomissioning) degli impianti nucleari e gestione dei rifiuti radioattivi.

Dal sito stesso della Sogin apprendiamo che l’impianto Itrec, acronimo di Impianto di Trattamento e Rifabbricazione Elementi di Combustibile, si trova all’interno del Centro di ricerca Enea-Trisaia di Rotondella (MT). L’impianto è stato costruito nel periodo 1965-1970 dal CNEN, Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare.

Tra il 1969 e il 1971, in seguito all’accordo tra il CNEN e la statunitense USAEC, United States Atomic Energy Commission, sono stati trasferiti nell’impianto 84 elementi di combustibile irraggiato uranio-torio provenienti dal reattore sperimentale Elk River (Minnesota).  Nell’impianto sono state condotte ricerche sui processi di ritrattamento e rifabbricazione del ciclo uranio-torio per verificare l’eventuale convenienza tecnico-economica rispetto al ciclo del combustibile uranio-plutonio normalmente impiegato.

Nel 1973 il CNEN è divenuto proprietario degli 84 elementi di combustibile di Elk River, 20 dei quali sono stati ritrattati. Nel 1987 a seguito del referendum sul nucleare, le attività sono state interrotte. Da allora è stato garantito il mantenimento in sicurezza dell’impianto a tutela della popolazione e dell’ambiente.

Nel 2003, Sogin ha assunto la gestione dell’impianto con l’obiettivo di realizzare la bonifica ambientale del sito e nel luglio 2011 è stata presentata, al Ministero dello Sviluppo Economico, l’istanza di autorizzazione per la disattivazione dell’impianto.

Nel luglio 2012 è stata avviata la bonifica del deposito interrato di rifiuti radioattivi. Il deposito interrato, realizzato in cemento armato nei primi anni settanta durante l’esercizio dell’impianto, ha un volume di 54 metri cubi e si trova ad una profondità di 6 metri. Al suo interno i rifiuti radioattivi sono conservati in fusti di tipo petrolifero da 220 litri, inglobati in malta cementizia, disposti su 5 livelli all’interno di 20 celle.
Secondo il progetto Sogin la bonifica ambientale del sito dovrebbe terminare nel 2026.

Il testo dell’interrogazione presentata dal Movimento ai Ministri dello Sviluppo Economico, dell’Interno, dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e degli Affari Esteri sarà disponibile a breve sul sito della Camera.

Trattandosi della Sogin S.p.A. è scontato fare una riflessione sull’attività della Sogin in Piemonte dal momento che si occupa degli impianti di Trino, Saluggia e Bosco Marengo, ma a questo dedicheremo presto uno spazio molto più ampio e dettagliato.

Sogin – Piemonte

http://www.sogin.it/SiteAssets/uploads/2011/Sogin%20Presentazione%20piano%20industriale%20su%20Piemonte%20-%2008%2011%2011.pdf

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DL “Fare”, M5S Camera: Governo blinda testo impresentabile, non accolte nostre proposte qualificanti http://mirkobusto.net/dl-fare-m5s-camera-governo-blinda-testo-impresentabile-accolte-nostre-proposte-qualificanti/ http://mirkobusto.net/dl-fare-m5s-camera-governo-blinda-testo-impresentabile-accolte-nostre-proposte-qualificanti/#comments Tue, 23 Jul 2013 10:22:54 +0000 http://mirkobusto.net/?p=465 ROMA, 23 luglio 2013 – “Alla fine avevamo presentato otto-nove punti qualificanti di modifica al decreto ‘del Fare’, punti che avrebbero migliorato un testo pressoché impresentabile. Al governo, però, evidentemente non interessa affatto licenziare norme utili al Paese”. Lo dicono i deputati del MoVimento 5 Stelle dopo che l’esecutivo ha posto la fiducia sul testo in discussione alla Camera. ]]> Letta AlfanoROMA, 23 luglio 2013 – “Alla fine avevamo presentato otto-nove punti qualificanti di modifica al decreto ‘del Fare’, punti che avrebbero migliorato un testo pressoché impresentabile. Al governo, però, evidentemente non interessa affatto licenziare norme utili al Paese”. Lo dicono i deputati del MoVimento 5 Stelle dopo che l’esecutivo ha posto la fiducia sul testo in discussione alla Camera.

Quindi gli eletti M5S elencano: “Estendere la riduzione del Cip 6 anche agli inceneritori, togliere la scandalosa deregulation sulle sagome degli edifici demoliti e ricostruiti, favorire il pagamento degli stagisti del ministero della Giustizia, aprire un fondo di sostegno alle Pmi in cui poter versare le eccedenze degli stipendi dei parlamentari, rendere più aperta e democratica la gestione della Cassa depositi e prestiti, rivedere la Tobin Tax per colpire il day trading, ricalibrare l’Iva sui servizi portuali, vincolare infine gli incentivi per i nuovi macchinari al mantenimento dei livelli occupazionali e delle strutture produttive sul territorio nazionale”.

Con questi provvedimenti il Dl ‘Fare’ sarebbe stato almeno presentabile – chiudono gli eletti M5S – Al ministro Franceschini abbiamo lasciato intendere che non ci interessa la mera contabilità degli emendamenti presentati o approvati. E tantomeno le pantomime mediatiche su sterili battaglie, tipiche di una certa opposizione. A noi interessano le modifiche concrete e puntiamo sempre a portare a casa i risultati”. 

MoVimento 5 Stelle
Gruppo Parlamentare – Camera dei Deputati

Ufficio stampa
Tel.: 0667605815/5483 E-Mail: [email protected]

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