Mirko Busto Blog » css http://mirkobusto.net Cittadino portavoce alla Camera dei Deputati Sun, 03 Aug 2014 05:28:23 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.9.1 Caro Borghi, non bruciamoci il futuro http://mirkobusto.net/perche-non-dovremmo-bruciare-rifiuti-tantomeno-nei-cementifici/ http://mirkobusto.net/perche-non-dovremmo-bruciare-rifiuti-tantomeno-nei-cementifici/#comments Mon, 28 Oct 2013 14:06:14 +0000 http://mirkobusto.net/?p=1209 MIO POST PRECEDENTE, avevo ricevuto una replica pubblicata su di un blog di informazione ambientale (LA TROVATE QUI). Vi invito a leggere gli articoli e la nostra risposta con attenzione anche se la lettura è a tratti un poco tecnica. Spero potrete apprezzare il lavoro di analisi della letteratura scientifica che abbiamo svolto per poter motivare la nostra posizione contraria alla pratica della combustione dei rifiuti-CSS nei cementifici. Sentirci accusare di una posizione ideologicamente contraria sarebb...]]> Cemento tossico, apri gli occhi!Pubblico la nostra risposta all’Avv. Enrico Borghi, capogruppo PD in commissione ambiente.  In seguito al MIO POST PRECEDENTE, avevo ricevuto una replica pubblicata su di un blog di informazione ambientale (LA TROVATE QUI).

Vi invito a leggere gli articoli e la nostra risposta con attenzione anche se la lettura è a tratti un poco tecnica. Spero potrete apprezzare il lavoro di analisi della letteratura scientifica che abbiamo svolto per poter motivare la nostra posizione contraria alla pratica della combustione dei rifiuti-CSS nei cementifici.

Sentirci accusare di una posizione ideologicamente contraria sarebbe risibile se non fossimo consapevoli della disparità di mezzi di comunicazione che ci impedisce di dimostrare appropriatamente il contrario.

Opera Cement Eclipses di Isaac Cordal

Opera Cement Eclipses di Isaac Cordal

Grazie per la vostra attenzione!

Egregio On.Borghi

È quanto mai sintomatico di una grave anomalia trovarsi a discutere di un tema assai complesso e con serie ripercussioni sulla vita dei cittadini solamente per via di scambi di battute telematiche.

Una delle ragioni che ci ha spinto ad opporci fortemente alla combustione dei rifiuti-CSS nei cementifici è infatti la mancanza di una seria ed approfondita discussione in Commissione Ambiente in questa e nella scorsa legislatura.

Il decreto Clini del 14 febbraio 2013 è stata un’imposizione improvvida al termine della scorsa legislatura. Per cui, per ritrovare la normale dialettica fra maggioranza ed opposizione, sarebbe necessario utilizzare gli strumenti adeguati, cioè l’analisi in commissione degli argomenti, ed i tempi adeguati, evitando di essere troppo spesso schiacciati dall’analisi di decreti (e su questo punto lei essendo in maggioranza può interferire maggiormente rispetto a noi).

Uomini di cemento

Opera Cement Eclipses di Isaac Cordal

Aver letto la vostra mozione ci ha ingenerato un profondo scoramento perché speravamo davvero che richiedeste un’analisi puntuale della questione in commissione, magari con qualche audizione per sentire i punti di vista dei tanti soggetti interessati compresi comitati e associazioni.

Leggere che il Governo dovrebbe chiedere alle Regioni di regolarsi sul tema della combustione dei rifiuti-CSS nei cementifici, ci rimanda immediatamente al tema delle autorizzazioni degli impianti a biogas e biomasse. Stiamo discutendo in commissione di interferire o meno con le linee guida regionali visti gli esiti opinabili della proliferazione incontrollata di impianti di ogni tipo e in ogni dove, siamo sicuri di non doverci ritrovare a breve a discutere dello stesso metodo per i cementifici?

Inceneritore

Entrando nel merito tecnico della questione, noto con piacere che non viene più citato nel suo comunicato lo studio (Genon & Brizio, 2008) del Politecnico di Torino, che rivela l’incremento dell’emissione di diossine, furani, metalli pesanti (in particolar modo il mercurio) dei cementifici che utilizzano CSS rispetto a quelli che utilizzano combustibili tradizionali. Ricordo che nella lettera precedente lo abbiamo analizzato dettagliatamente.

Nei nostri interventi in aula abbiamo citato (e mi spiace che non si possa lasciare agli atti della Camera una completa bibliografia) studi scientifici selezionati da noi e da associazioni scientifiche fra cui International Doctors for Environment (ISDE). Non mi sembra si possa inserire il parere di Legambiente o i documenti di ARPA locali fra le fonti scientifiche.

Abbiamo citato i dati ventennali dell’ente di protezione ambientale americano (E.P.A.) che mostrano come sia stato impossibile ridurre le emissioni di diossine e altri interferenti endocrini per i cementifici che utilizzino i rifiuti, a differenza dei cementifici tradizionali. L’EPA documenta un minimo di 0.2 ng di diossine per Nm3 nei cementifici a CSS, a differenza dei 0.1 ng previsti dalla normativa UE.

Abbiamo citato studi della Commissione Europea e di Bellanger in merito alla tossicità del mercurio e alla diffusa sovraesposizione infantile, dati sull’aumento delle diossine in ambienti domestici limitrofi a cementifici-inceneritori (Deziel et al, Science of the Total Environment 2012;433:516–522) e sull’aumentato rischio di linfomi non-Hodgkin (patologia già in precedenza messa in relazione all’inquinamento da diossine) nei residenti entro 3 km da cementifici-inceneritori (Roberts et al, Environ Health Perspect 2013). Questi studi sono molto recenti e non valutati nella breve analisi di Commissione Ambiente del febbraio scorso.

Erba che cresce nel cemento

Anche andando indietro nel tempo importanti studi (Chen CM. The emission inventory of PCDD/PCDF in Taiwan. Chemosphere 2004;54:1413-20. Hu J, Zheng M, Liu W, Li C, Nie Z, Liu G et al. Characterization of polychlorinated naphthalenes in stack gas emissions from waste incinerators. Environmentalscience and pollution research international 2012. Chyang CS, Han YL, Wu LW, Wan HP, Lee HT and Chang YH. An investigation on pollutant emissions from co-firing of RDF and coal. Waste Manag. 2010;30:1334-40 e il già citato Genon G and Brizio E. Perspectives and limits for cement kilns as a destination for RDF. Waste Manag. 2008;28:2375-85) mostrano quanto sopra riportato in merito all’incremento emissivo di diossine e altri interferenti endocrini, metalli pesanti, ossidi di azoto.

Per gli ossidi di azoto, in particolare, è ben noto il diverso limite emissivo fra inceneritori (200 mg/Nm3) e cementifici (500 in nuovi impianti, 800 negli impianti già esistenti). Questi sono dati normativi, appannaggio pieno del ruolo dell’On. Borghi.

Per quanto riguarda la CO2 è ben noto che i cementifici emettono oltre 20 milioni di tonnellate di CO2 in Italia. La sostituzione dei combustibili fossili con i rifiuti potrà costituire un incentivo produttivo, e quindi emissivo, in relazione alla maggiore produttività dei cementifici. Rimandiamo alla nostra lettera precedente per un’analisi più compiuta di questo aspetto. Per gli interferenti endocrini stiamo appunto aspettando il recepimento di chiare direttive europee, finora possiamo e dobbiamo limitare le emissioni.

In Italia circa 15 anni fa si è intrapresa la strada della combustione dei rifiuti negli inceneritori mentre altre nazioni hanno spinto per la combustione dei rifiuti nei cementifici. Ad oggi siamo il terzo paese europeo per combustione di rifiuti, con oltre 50 inceneritori. Con la bocciatura della nostra mozione c’è il rischio che si accendano altri 59 camini nei cementifici…vincendo abbondantemente i campionati europei della combustione di rifiuti. Eppure la gerarchia europea dei rifiuti, condivisa dall’Italia, mette al primo posto il recupero di materia e non certo la combustione.

Alla faccia della strategia rifiuti zero…
manifestazione Greenpeace per riciclaggio

Inoltre, come avviene nel caso di Taranto, i cementifici possono essere inseriti in aree già pesantemente compromesse sul versante ambientale, e in molti casi i cementifici sono inseriti in contesti urbani. Ne è testimonianza l’intervento di dichiarazione di voto in dissenso dal gruppo dell’On. Carella Renzo del PD (lo stesso gruppo dell’On. Borghi), che ha fatto riferimento alla realtà di Colleferro (RM).

Speriamo che gli imprenditori che hanno telefonato ai parlamentari (vedi intervento dell’On. Zan di SEL) abbiano assistito alla discussione; la riqualificazione energetica degli edifici, voluta da tutto l’arco parlamentare, deve essere la via sostenibile di fare impresa nel settore edile e non una nuova stagione di cementificazione selvaggia….

La filiera dei rifiuti in Italia, fra urbani e speciali, costa oltre 30 miliardi di euro, senza contare gli illeciti connessi e i danni sanitari. É necessario spingere sul recupero della materia a fini economici e ambientali; la filiera virtuosa dei rifiuti li trasforma in risorse e offre opportunità occupazionali 5 volte superiori all’attuale sistema.

Erba nel cemento

Per ottimizzare la filiera dei rifiuti sono necessarie norme chiare e precise e un coinvolgimento di cittadini e imprese. Questi fattori faranno accettare anche sistemi inizialmente indaginosi come la raccolta differenziata porta a porta e i sistemi di tracciabilità, nell’ottica di città più pulite, meno inquinate e di una riduzione della spesa per le persone e gli enti, e di un’occupazione 5 volte superiore a quella garantita dai sistemi in uso.

Il riferimento dell’atto Atto Camera Mozione 1-00030, BUSTO Mirko et al:

Auspichiamo che la discussione sul tema della gestione dei rifiuti prosegua anche in Commissione Ambiente.

Ing. Mirko Busto Ph.D., capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Ambiente Camera

Dott. Alberto Zolezzi, Specialista in Malattie dell’Apparato Respiratorio, Commissione Ambiente Camera

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Più cemento per far cosa? http://mirkobusto.net/cemento-per-cosa/ http://mirkobusto.net/cemento-per-cosa/#comments Wed, 23 Oct 2013 14:26:03 +0000 http://mirkobusto.net/?p=1188 Mozione con la quale chiedevamo una moratoria alla combustione dei rifiuti nei cementifici. Il decreto Clini del marzo 2013 prevede infatti che alcune tipologie di rifiuti, in particolare urbani e speciali non pericolosi, perdano la qualifica di rifiuti per diventare veri e propri prodotti utilizzabili in co-combustione nei cementifici. A supporto di...]]> interno cementificio“E quindi uscimmo a riveder le stelle”

 (Inferno XXXIV, 139)

Ieri in Aula il Governo e la maggioranza PDL PD-L che lo sostiene hanno bocciato la nostra Mozione con la quale chiedevamo una moratoria alla combustione dei rifiuti nei cementifici.

Il decreto Clini del marzo 2013 prevede infatti che alcune tipologie di rifiuti, in particolare urbani e speciali non pericolosi, perdano la qualifica di rifiuti per diventare veri e propri prodotti utilizzabili in co-combustione nei cementifici.
A supporto di questa scelta scellerata vengono citati dati, perlopiù correlati a studi finanziati dagli stessi cementieri, che mostrerebbero come la combustione nei cementifici porterebbe ad una diminuzione delle emissioni di questi impianti. L’operazione in realtà aiuterebbe l’industria del cemento e potrebbe anche risolvere parte del problema di dove/come smaltire i rifiuti indifferenziati.
Insomma 3 piccioni con una fava! Purtroppo è un’illusione e come spesso accade a pagarne il prezzo finale sono la salute dei cittadini e dell’Ambiente!
E’ bene essere molto chiari: la nostra posizione assolutamente contraria a questa soluzione non è il frutto di una proiezione ideologica, ma deriva direttamente dall’analisi di dati reperiti nella letteratura scientifica in materia. I nostri interventi in Aula hanno dimostrato, dati alla mano e analizzando anche gli stessi articoli scientifici citati dalla maggioranza come, in realtà, seguendo la prassi del decreto Clini, i problemi per l’ambiente e per la salute umana sarebbero di gran lunga superiori ai benefici.

Ma andiamo per ordine.

Per prima cosa la supposta riduzione delle emissioni di CO2.
Questo dato, citato nelle fonti della maggioranza, deriva non da una reale riduzione al camino, ma da un artificio di calcolo che trascura le emissioni dei materiali organici (carta, cartone, legno, etc.) considerandole neutrali per le emissioni di CO2. Il presupposto teorico di questa scelta è che nuove biomasse, nella loro crescita, assorbiranno il carbonio oggi emesso. Tuttavia al momento attuale questo artificio è oggetto di dibattito scientifico.
Le emissioni devono essere ridotte oggi, non domani, per evitare il raggiungimento e il superamento di concentrazioni di CO2 in atmosfera così elevate (il cosiddetto tipping point forse già recentemente raggiunto) da far partire un processo di riscaldamento globale irreversibile. Seguendo questo ragionamento, diventa prioritario non bruciare i rifiuti oggi, emettendo la CO2 in atmosfera, ma mantenerla nei materiali di cui sono costituiti i rifiuti tramite riuso e riciclo (mantenendo il “sequestro” della CO2).

Nella pratica, quindi, le emissioni di CO2 nette al camino non sono dunque affatto ridotte, ma anzi aumentate. Per due ragioni: la prima è che ci vuole più rifiuto (circa il 60% in più) per sostituire il combustibile fossile tradizionale che ha un potere calorifico maggiore. La seconda è che questa misura è sostanzialmente pensata per rilanciare l’industria cementiera. Una semplice equazione: più produzione = più emissioni.

Ma la CO2 non è l’unico problema dei CSS, anzi!
I problemi maggiori si registrano quando parliamo di metalli pesanti e di diossine. Nell’articolo citato dal Governo (Genon e Brizio, 2008) vengono evidenziati peggioramenti del quadro emissivo con particolare riferimento a metalli pesanti come mercurio, piombo, cadmio e micro inquinanti come diossine (di cui si preavvisa un potenziale raddoppio del totale emesso in Italia) e furani.

Ricordiamo che queste sostanze inquinanti sono non solo emesse in atmosfera ma anche imprigionate nel cemento andando quindi a contaminare i materiali da costruzione. Anche in questo caso articoli scientifici dimostrano che piccoli quantitativi di sostanze inquinanti sono rilasciati nelle abitazioni realizzate con questi materiali, pregiudicando la salute di chi vi vive e venendo comunque ri-emesse in grande quantità all’atto della loro demolizione.

Inoltre l’entità e la natura delle sostanze emesse dipende dalla composizione dei rifiuti bruciati, per loro natura piuttosto eterogenea, e ciò rende difficile determinarne le emissioni, in particolare riguardo alle emissioni di metalli pesanti. La norma UNI EN 15359 che determina le caratteristiche necessarie per perdere la qualifica di rifiuto e diventare il prodotto CSS, infatti, valuta solamente la composizione di Mercurio e Cloro del rifiuto, tralasciando quindi concentrazioni di altri metalli pesanti poi trasferiti in atmosfera e nel cemento.
C’è poi da dire che questo quadro emissivo, già di per se peggiorativo, non tiene conto di eventuali illeciti compiuti. Non sottovaluterei infatti il dato che secondo quanto disposto dal decreto Clini la cessazione della qualifica di rifiuto e conseguente immissione del materiale nel ciclo cementiero sarebbe autocertificata dallo stesso produttore. In un paese come il nostro dove l’assenza di controlli efficaci sulle emissioni è cosa ben nota – specie in alcune regioni italiane – è facile immaginare cosa potrà accadere.

E veniamo infine agli aspetti più sistemici del problema. Innanzitutto denotiamo una costante miopia nelle decisioni prese da questo governo: aprire 59 nuovi camini, dove vengono inceneriti (in co-combustione) i rifiuti, porta, come detto prima, ad un ulteriore peggioramento di una qualità dell’aria che già presenta evidenti criticità. Pensiamo alla pianura padana, che il recente rapporto sulla qualità dell’aria Europeo dimostra essere già oggi l’area peggiore per la presenza di particolato fine (PM10 e PM2.5) e ozono.
Questo potrà comportare un aumento delle patologie cardio-respiratorie e oncologiche con inevitabili ripercussioni sociali e aumento della spesa sanitaria. Più malattie e più tasse per i cittadini.

E per fare cosa? Per aiutare un settore in grave difficoltà, quello dei cementieri, che negli ultimi anni ha visto un consistente calo di produzione sicuramente causato della crisi economica ma certamente dovuto anche all’eccesso produttivo cronico degli anni passati (l’Italia ha avuto per molti anni il record di consumo pro-capite di cemento). Con i CSS i cementifici vedono trasformato un costo da sostenere per acquistare il combustibile in una fonte di guadagno, dato che vengono compensati per lo smaltimento dei rifiuti.
I CSS nei cementifici rappresentano inoltre una distorsione del mercato che andrebbe a privilegiare il recupero energetico (ossia il riutilizzo del rifiuti in termini energetici classificato come penultima opzione nella gerarchia europea dei rifiuti appena sopra lo smaltimento) portandoci ancora più lontano da un uso efficiente delle risorse, impendo il miglioramento delle politiche di riciclaggio e peggiorando in ultima analisi la salute dei cittadini e dell’Ambiente.

Più cemento per fare cosa? Per procedere nella cementificazione selvaggia del territorio italiano? Per nuove grandi opere inutili per perpetrare la devastazione del territorio?

Sembra proprio che l’Italia sia guidata da due nocchieri ciechi (PDL/PD-L) i quali non possono che condannare il paese al buio.
Ma noi del Movimento siamo qui, affinché accanto ai cittadini possiamo far risplendere la luce delle Stelle sul nostro futuro!

Video intervento alla Camera

Cittadino Mirko Busto – Portavoce M5S e Ingegnere ambientale

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Rifiuti Bruciati nei Cementifici: Fermiamoli! http://mirkobusto.net/rifiuti-bruciati-nei-cementifici-fermiamoli/ http://mirkobusto.net/rifiuti-bruciati-nei-cementifici-fermiamoli/#comments Mon, 23 Sep 2013 11:41:42 +0000 http://mirkobusto.net/?p=997 Il 24 settembre verrà discussa una importante mozione del gruppo 5 Stelle Commissione Ambiente della Camera che chiede di fermare, con una moratoria, la combustione dei rifiuti nei cementifici (i cosiddetti combustibili solidi secondari o CSS). Noi crediamo che sia davvero giunto il momento di dare una svolta alla gestione dei rifiuti in Italia. La produzione dei rifiuti va diminuita, va aumentato il riuso ed il riciclo, deve aumentare la raccolta differenziata (con i conseguenti risvolti occupazionali), devono avere spazio le nuove tecnologie che consentono di recuperare il più possibile le materie prime presenti nei rifiuti; questi sono gli...]]> rifiuticementoIl 24 settembre verrà discussa una importante mozione del gruppo 5 Stelle Commissione Ambiente della Camera che chiede di fermare, con una moratoria, la combustione dei rifiuti nei cementifici (i cosiddetti combustibili solidi secondari o CSS).

Noi crediamo che sia davvero giunto il momento di dare una svolta alla gestione dei rifiuti in Italia. La produzione dei rifiuti va diminuita, va aumentato il riuso ed il riciclo, deve aumentare la raccolta differenziata (con i conseguenti risvolti occupazionali),

devono avere spazio le nuove tecnologie che consentono di recuperare il più possibile le materie prime presenti nei rifiuti; questi sono gli obiettivi della proposta di legge che depositeremo presto in Parlamento e che si propone di modificare il testo unico ambientale in questa direzione.

La produzione di cemento sta diminuendo in Italia (da 36 milioni di tonnellate nel 2009 a 26 nel 2012) perché semplicemente ne serve di meno; non serve il cemento prodotto per nuovi alloggi vuoti costruiti per speculare o per le grandi opere inutili come il TAV in Val Di Susa. Non serve produrre nuovo cemento, magari tossico, imbottito di ceneri della combustione dei rifiuti; non servono ulteriori diossine (cancerogene e interferenti endocrine) e altri inquinanti emessi dai cementifici, che non sarà neppure obbligatorio quantificare con periodicità adeguata;

Ricordiamo che i primi a subire danni saranno i più piccoli, il nostro futuro, e che sono segnalati danni in letteratura scientifica per i lavoratori esposti e per le popolazioni limitrofe.

Se la nostra mozione verrà bocciata rischiano di essere accesi altri 59 (!) inceneritori in Italia! I cementifici e gli impianti di produzione del CSS guadagneranno per la gestione dei rifiuti, per il risparmio nella produzione del cemento e per l’energia prodotta mentre proseguirà la spinta a mantenere bassa la quota di raccolta differenziata, altro che strategia rifiuti zero!

Siamo curiosi di vedere come voterà il PD degli inceneritoristi Renzi e Bersani e speriamo che almeno i 13 medici presenti alla Camera negli altri gruppi parlamentari agiscano secondo scienza e coscienza!

Intevento sulla WEB TV LaCosa del 23/009/2013

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EXPO 2015: NUTRIAMO IL PIANETA DI DIOSSINA http://mirkobusto.net/expo-2015-nutriamo-il-pianeta-di-diossina/ http://mirkobusto.net/expo-2015-nutriamo-il-pianeta-di-diossina/#comments Sun, 23 Jun 2013 15:02:38 +0000 http://mirkobusto.net/?p=161 Stiamo discutendo alla Camera il decreto legge 43, un decreto proteiforme che mira a contenere alcune emergenze ambientali, come il rilancio dell’area industriale di Piombino e la ricostruzione delle zone terremotate di Emilia e Abruzzo.

Il decreto, però, porta al suo interno una serie di provvedimenti non attinenti e certamente non emergenziali. Accanto alla ricostruzione, infatti, troviamo provvedimenti in merito all’autostrada Cecina – Civitavecchia, a detta del Governo necessaria alla rinascita industriale di Piombino, mentre, all’articolo 5 si parla di EXPO 2015.

Per semplificare le opere dell’EXPO, sarà consentita la costruzione di manufatti non rispondenti ai criteri di sostenibilità energetica previsti in Lombardia. Ancora peggio si consentirà l’utilizzo di cemento ottenuto con “combustibili solidi secondari” (CSS), un nome che nasconde qualcosa di ben più comune e conosciuto: i rifiuti urbani e speciali.

Il 14 febbraio 2013, alla conclusione della precedente legislatura è stato pubblicato il decreto ministeriale n. 22 che istituzionalizza la pratica di bruciare i rifiuti nei cementifici, nonostante le raccomandazioni del Parlamento Europeo e le buone pratiche che propendono per l’individuazione di una gerarchia dei rifiuti e per l’abbandono delle pratiche di incenerimento di materie recuperabili entro il 2020.

Ma l’EXPO non doveva essere una fiera dell’avanguardia tecnologica e della sostenibilità?

La combustione dei rifiuti è correlata all’emissione di diossine, molecole molto pericolose data la loro particolarità chimica (inquinanti liposolubili, persistenti per decenni nell’ambiente e nei tessuti biologici, dove si accumulano nel tempo). Gli studi sui cementifici che utilizzano rifiuti hanno dimostrato un incremento delle emissioni di metalli pesanti, mercurio, piombo, cadmio in riferimento all’utilizzo di combustibili fossili; è stata rilevata l’emissione di naftaleni policlorinati, sostanze con tossicità diossino simile. Inoltre l’utilizzo di CSS permetterebbe, di fatto, l’innalzamento – da due a nove volte – dei limiti di emissione dei precursori del particolato (PM) rispetto ai valori fissati per gli inceneritori; per gli NOx da 200 mg/Nmc fino a 1800 mg/Nmc. Desta inoltre preoccupazione il fatto che l’Italia abbia il maggior numero di cementifici in Europa peraltro in gran parte «conglobati» nel tessuto delle città.

L’eventuale riduzione quantitativa della concentrazione di diossine nelle emissioni dei cementifici sarebbe abbondantemente compensata dall’elevato volume emissivo tipico di questi impianti; La sostituzione dei combustibili fossili con i rifiuti per gli imprenditori del cemento, economicamente vantaggiosa, agirebbe infatti da concreto incentivo all’aumento della produzione.

La nostra Mozione 1-00030 chiede la moratoria di questa pratica. Con questi attuali presupposti concordiamo che l’EXPO sia un’emergenza ambientale.

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