Che ruolo ha il particolato nella diffusione e nella pericolosità del coronavirus?
Il lavoro della SIMA, pubblicato qualche giorno fa, ha dimostrato la presenza del coronavirus in campioni di particolato raccolti nella zona industriale di Bergamo. Questi risultati preliminari hanno scatenato un grande dibattito. Non tanto per le loro possibili implicazioni ma per la modalità con cui sono state riferite dalla stampa. Nei giorni scorsi molti divulgatori, blogger e debunker di professione hanno fatto a gara nell’evidenziare quanto fosse scorretto definire “ufficiali” i risultati della SIMA. Il lavoro è infatti un preprint, cioè non ha ancora ultimato il percorso di revisione da parte di altri ricercatori (peer review) previsto per la pubblicazione …
E’ ufficiale: il coronavirus è trasportato dal particolato
Dopo il primo studio rilasciato dalla SIMA, sono stati diverse le pubblicazioni e i report che hanno prima suggerito e poi sempre più comprovato l’ipotesi di uno stretto rapporto tra particolato atmosferico e i drammatici effetti del coronavirus COVID-19. Allo studio dell’università di Harvard e alla pubblicazione dei ricercatori del San Raffaele di qualche giorno fà , oggi si aggiunge un tassello importantissimo a supporto della tesi che vede imputato l’inquinamento da particolato. L’inquinamento da particolato (PM2.5 in particolare) agisce da facilitatore di questa epidemia in due modi: in modo diretto, danneggiando la salute, e indiretto, agendo da veicolo (carrier) del …
84,7% dei morti COVID-19 sono in Pianura Padana. Come mai?
Un gruppo di ricerca guidato dal Dott. Antonio Frontera, ricercatore del San Raffaele, rilancia l’ipotesi della relazione tra COVID-19 e inquinamento dell’aria in una comunicazione alla rivista scientifica journal of infections. Da tempo la letteratura scientifica ci ricorda che esiste un forte legame tra patologie respiratorie di origine virale e inquinamento atmosferico. Polveri sottili (PM2,5 o OM10), biossido di zolfo (SO 2), biossido di azoto (NO 2), monossido di carbonio (CO) e ozono (O3) influiscono sulle vie respiratorie e aggravano la suscettibilità e la gravità delle infezioni da virus respiratori. Le particelle fini, come il PM2.5, tendono a rimanere più …
Allevamento intensivo, inquinamento e COVID-19: quanto sono connessi?
Quando si pensa all’inquinamento da particolato la prima cosa che salta in mente è il traffico. Ma siamo sicuri che sia quello il principale responsabile? In piena crisi da COVID-19 è giunto il momento di volgere l’attenzione anche all’allevamento intensivo e al conseguente spandimento dei liquami. Sempre più evidenze scientifiche confermano che l’inquinamento da particolato sia un fattore che aggrava la situazione di contagio e mortalità del COVID-19. All’analisi della SIMA si affiancano il paper dell’Università di Siena e quello di Harvard che ha correlato la mortalità con l’inquinamento da particolato fine (PM2.5[1]). L’inquinamento da particolato ha diverse origini: può …
Sempre più studi confermano la relazione tra COVID-19 e inquinamento dell’aria.
L’esposizione all’inquinamento da particolato fine (PM2.5) potrebbe aumentare drammaticamente la mortalità del COVID-19. Uno studio dell’università di Harvard aggiunge nuovi elementi alla analisi della SIMA. I ricercatori del dipartimento di Biostatistica della Harvard T.H. Chan School of Public Heath hanno investigato l’ipotesi che gli effetti a lungo termine dell’inquinamento da polveri sottili (PM 2.5) possano aumentare drasticamente il rischio di morte da COVID-19. Il presupposto dello studio, che è attualmente in via di pubblicazione, è la notevole sovrapposizione tra le cause di decesso dei pazienti COVID-19 e quelle di malattie correlate all’esposizione a lungo termine al particolato fine (PM2.5). Per …
Coronavirus: l’inquinamento favorisce i contagi.
Qualche giorno fa mi chiedevo in questo post se fosse solo una coincidenza che le aree con maggiori casi di Coronavirus fossero tutte ad altissimo tasso di inquinamento dell’aria. Un position paper della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) e delle Università di Bologna e Bari conferma quello che temevamo. L’inquinamento da particolato atmosferico può velocizzare la diffusione del Coronavirus e gli permette di mantenersi attivo per più tempo. Il particolato (PM10 e PM2.5) è un vettore (carrier) conosciuto per trasportare numerose sostanze chimiche inquinanti e anche per i virus che grazie a esso possono viaggiare anche per lunghe distanze. …
Coronavirus: serve una pandemia per prenderci cura dell’inquinamento dell’aria?
Lo spettro della pandemia globale da Coronavirus è sempre più presente ed è giusto affrontare una emergenza di questa portata con misure drastiche come quelle che il governo sta attuando. Ma c’è una domanda che continua a ronzarmi nella testa in questi giorni di isolamento forzato: è solo una coincidenza che le aree dove ad oggi si registrano maggiori casi di Coronavirus, vale a dire Cina, nord Italia, Sud Korea e Iran, siano tutte ad altissimo tasso di inquinamento dell’aria? Secondo l’OMS l’inquinamento atmosferico uccide in Italia 80000 persone all’anno. Il nostro è il primo Paese in Europa per morti …
Sacchetti biodegradabili: è proprio vero che riducono l’inquinamento?
IL 2018 è iniziato con un duro colpo per tutti i cittadini italiani che si sentono ancora una volta presi in giro dal governo, oltre a rincari di luce, gas e pedaggi autostradali si aggiunge la beffa: sarà obbligatorio l’uso di sacchetti di bioplastica al supermercato nei reparti frutta e verdura (ma anche nei reparti di gastronomia, macelleria, pescheria e panetteria) e il loro acquisto sarà a carico dei consumatori. Ma c’è di più, i sacchetti non si potranno più riutilizzare per altri prodotti, tantomeno portare da casa perché la normativa richiede imballaggi vergini e non provenienti dall’esterno del negozio. …
Olio di palma, dalla tavola al serbatoio sempre gli stessi danni
L’olio di palma sparisce sempre di più dalle nostre tavole. L’attenzione per salute e ambiente dimostrata dai consumatori italiani ha costretto gran parte del mondo industriale a rimuoverlo sempre di più dagli ingredienti dei prodotti alimentari e a far diventare la dicitura “senza olio di palma” addirittura un vanto pubblicitario. Che fine ha fatto l’Olio di Palma? Ma questo grasso tropicale ha un’infinità di altri possibili utilizzi e, man mano che ha abbandonato le nostre tavole, ha cominciato a scivolare velocemente verso….. i serbatoi delle nostre auto! In Europa l’uso negli alimenti è passato dal 57% del 2010 al 34% …
MORIRE D’INQUINAMENTO, L’ITALIA PAGA PER FARLO
66000 morti premature all’anno. 66000 morti premature all’anno di cui nessuno parla, nessuno sa, nessuno vuole vedere. Perché? Perché sono morti da inquinamento. Un tema su cui uno Stato dovrebbe e potrebbe fare molto ma sul quale lo stato italiano non vuole fare nulla. E il motivo è presto detto: tutelare la salute dei cittadini significa prima di tutto tutelare l’ambiente e il nostro territorio, fare prevenzione, educazione e informazione; scontentare un po’ di lobby – soprattutto quelle del tanto amato fossile – e investire in alternative sostenibili ed ecologiche. Questa inefficienza ha fatto dell’Italia lo Stato europeo più colpito …
Onu: inquinamento uccide più di guerre
Uccide più l’inquinamento che la guerra! A dirlo sono i dati del rapporto dell’agenzia dell’Onu per l’Ambiente (UNEP) e dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), presentato a Nairobi, in Kenya, alla seconda Assemblea delle Nazioni unite per l’Ambiente (UNEA2). Secondo questi numeri il numero di persone uccise dall’inquinamento è 234 volte superiore a quello delle vittime dei conflitti: sono 7 milioni le persone all’anno in tutto il mondo vengono uccise dall’inquinamento. Lo studio, condotto da 2.300 delegati di 170 paesi diversi, rivela cifre incredibili: in un anno (nel 2012) 12,6 milioni di morti premature nel mondo (23%) sono da attribuirsi a condizioni ambientali degradate. …
Orti sui tetti, indipendenza ecologica
Gli orti sui tetti delle città potrebbero soddisfare oltre tre quarti del loro fabbisogno di ortaggi, aiuterebbero la fauna selvatica e aiuterebbero a ripulire l’atmosfera da centinaia di tonnellate di CO2 ogni anno. A rivelarlo è una ricerca (una volta tanto) italiana. A Bologna, infatti, si sono dimostrate scientificamente per la prima volta le enormi potenzialità di questi orti urbani. Ogni spazio che non viene utilizzato sui tetti delle città , si sa, può essere sfruttato al meglio. Non solo per l’installazione di mini-impianti eolici o di pannelli solari e fotovoltaici che, invece, troppo spesso siamo costretti a vedere su terreni …
Riciclo acqua sporca. Ok ma…
Riciclo acqua sporca, ma più sporca che non si può. Può funzionare e si chiama in varie parti del mondo “Toilets to tap”: a Singapore si ricicla anche l’acqua del WC! La fede umana nella tecnologia è comprensibile, ma cieca. Negli ultimi anni, se ci pensiamo, ha superato il limite del buonsenso. Prendiamo l’energia: si discute su quali nuove incredibili invenzioni possano darcene di più a minor prezzo, ma non si parla quasi mai di come iniziare a consumarne (e sprecarne) meno. Lo stesso vale per i rifiuti: come fare per smaltirli più velocemente, inquinando meno? Bene, ma perché non …
Pesticidi sonno e malattie
Nel Diciannovesimo secolo, la malattia era qualcosa di spaventoso, ma tutto sommato di più tangibile ed evidente. Così un maestro del brivido del tempo, come lo scrittore Edgar Allan Poe, poteva rappresentare la peste come un sudario chiazzato di sangue con il volto di un cadavere. Dalla letteratura alla scienza, ci troviamo oggi di fronte a nemici subdoli per la nostra salute e l’ambiente, che rendono invisibile nel breve periodo il rischio. Esso può però concretizzarsi in pesanti e inevitabili conseguenze nel tempo e nelle generazioni successive. Da tempo circolano studi sulla pericolosità dei fitofarmaci e sulla possibilità di conseguenze …
Liquami a Collobiano: presentata una interrogazione.
Sempre più chiara e motivata la nostra posizione di contrarietà al proliferare incontrollato delle centrali a biogas e biomasse. Oggi una nuova emergenza ci viene segnalata a Collobiano in Provincia di Vercelli, dove a causa di uno sversamento anomalo probabilmente proveniente da un digestore della Centrale del vicino Busonengo, il ruscello che scorre lungo il paese è invaso da schiuma ed emana odore nauseabondo di marcio e ammoniaca. Sul territorio nazionale sono sempre di più gli sversamenti di liquame proveniente da centrali a biogas che vengono segnalati. Il liquame può provocare una grave eutrofizzazione dei corsi d’acqua con conseguente moria …