Diga Gibe III, azienda italiana uccide indigeni e distrugge patrimonio naturale
Come possiamo pretendere che stiano a casa loro se casa loro gliela distruggiamo? Se gli togliamo la possibilità di mangiare, respirare, crescere i propri figli e vivere dignitosamente? Non solo guerre, bombe e terrorismo, l’immigrazione è figlia anche dei cambiamenti climatici e dei danni ambientali causati da comportamenti scellerati da parte di compagnie occidentali sostenute anche dai nostri soldi. Come nel caso della diga Gibe III costruita sul fiume Omo in Etiopia da un’impresa italiana, la Salini Impregilo. L’impresa milanese, che si è aggiudicata il lavoro senza gara d’appalto, violando le leggi dello stato etiope è supportata dal programma per …
Airgun e trivelle anche in Sardegna
Il governo Renzi non si smentisce: la sua smania di svendere l’Italia ai peggiori offerenti stranieri e di trivellare non riguarda solo l’Adriatico. Dopo la sua decisione di aprire i mari di Veneto, Abruzzo, Puglia, Sicilia e Calabria prima all’Airgun e poi alle trivelle, ora tocca alla Sardegna, i cui fondali marini sono minacciati dalla continua ricerca di petrolio anche in quelle zone. Lì, infatti, il governo fossile e la sua cricca hanno pensato bene di concedere alla compagnia norvegese TGS – NOPEC una proproga di 45 giorni per integrare la documentazione e fornirne di ulteriore alla VIA, la Valutazione di …
Renzi, un mare di trivelle
Il premier fossile Matteo Renzi, modello globale di democrazia con una insana passione per le trivelle petrolifere e una innata incuranza per i cambiamenti climatici, non demorde. Oltre a non avere dedicato neppure un misero tweet all’Enciclica di Papa Francesco (forse perché suggerisce l’esatto opposto delle politiche neoliberiste e inquinanti dell’ex boyscout fiorentino), insiste con il volere fare cassa saccheggiando le poche risorse naturali rimaste in Italia. Illuminato come è, infatti, petro-Renzi è convinto che l’economia italiana possa crescere non solo all’infinito (in un ambiente dalle risorse finite), ma anche che può farlo puntando sull’estrarre quattro gocce di petrolio dai …
A 5 anni dalla marea nera, è tutto uguale
Sono già passati 5 anni da quel brutto giorno: il 20 aprile 2010, quando un’esplosione, oltre a uccidere 11 persone, causò la fuoriuscita di petrolio più grande di tutti i tempi. E grazie alla Deepwater Horizon, una marea nera invase il Golfo del Messico colpendo le coste della Louisiana e della Florida. Uno sversamento interrotto solo dopo 106 lunghissimi giorni. Che, essendo stato così massiccio, ha effetti devastanti sugli ecosistemi locali ancora oggi (guardate cosa è successo a quest’isola, che il National Geographic definisce come ormai “disintegrata”). Gran parte delle oltre 500mila tonnellate di petrolio riversate in acqua si sono …
La Norvegia sceglie l’ambiente?
Secondo il Fondo sovrano norvegese, i problemi legati a deforestazione, emissioni di CO2 e cattiva gestione delle risorse idriche hanno più importanza dei vantaggi ottenibili continuando a possedere azioni delle compagnie che li provocano. Lo ha fatto presente il Fondo stesso attraverso un rapporto, in cui viene spiegato come stia modificando i suoi investimenti. Obiettivo? Ridurre l’impatto ambientale e sociale dei propri investimenti, nonché i rischi provocati dal cambiamento climatico che ne conseguono. Il Fondo sovrano norvegese, il cui valore supera i 750 miliardi di euro, è il fondo per investimenti a controllo statale più grande del mondo. E il …