Mirko Busto Blog » sostenibilità http://mirkobusto.net Cittadino portavoce alla Camera dei Deputati Sun, 03 Aug 2014 05:28:23 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.9.1 Mobilità dolce = futuro del turismo! http://mirkobusto.net/mobilita-dolce-futuro-del-turismo/ http://mirkobusto.net/mobilita-dolce-futuro-del-turismo/#comments Sat, 02 Aug 2014 05:57:01 +0000 http://mirkobusto.net/?p=2810 2012 sono 19 le città che offrono un servizio di car sharing e 58 quello di bike sharing. Euromobility, confrontando i dati 2010 e 2011, ci aveva dato invece una parziale buona notizia, in linea con i dati...]]> Ripensare i nostri stili di vita non è una chiacchera da circolo intellettuale, ma una necessità stringente che il MoVimento prende in considerazione sin dalla sua fase iniziale.

Dagli ultimi dati Istat sulla mobilità vediamo che si acquistano sempre meno auto, mentre avanza la voglia di condividere (car e bike sharing) e il cicloturismo.

Nei capoluoghi italiani si contano in media 17,4 km di piste ciclabili per 100 km2 di superficie (+4,6% rispetto al 2011). Nel 2012 sono 19 le città che offrono un servizio di car sharing e 58 quello di bike sharing.

Euromobility, confrontando i dati 2010 e 2011, ci aveva dato invece una parziale buona notizia, in linea con i dati Istat: inizia a ridursi il tasso di motorizzazione, aumentano i veicoli a basso impatto in uso ai Comuni e alle loro aziende e riprende la crescita del numero di auto a metano e gpl, che raggiungono il 7.5% del parco nazionale circolante.

Eppure, secondo l’Aci, le nostre città restano comunque invivibili.
Saranno contenti i sostenitori dell’indice Pil, ma il traffico ci costa cinque miliardi l’anno, senza contare l’alto impatto sulla salute soprattutto su neonati e anziani.

In commissione Ambiente l’attenzione al tema della mobilità è costante.

La nostra proposta di legge sulla mobilità dolce, a mia prima firma, si propone di ridisegnare un approccio più razionale e sostenibile al concetto di mobilità nell’ottica di una crescita economica e favorendo le piccole opere utili.

I dodici articoli di cui consta il testo depositato a ottobre 2013 sono dedicati a una riconversione in chiave turistica dei paesaggi abbandonati ngggel nostro Paese.

La proposta di legge affronta in chiave olistica la tematica della mobilità: sia come ritorno a un ritmo di vita più umano e rispettoso dell’ambiente, sia come fonte sostenibile di lavoro.

In quest’ottica, il turismo sostenibile può creare i tanto agognati posti di lavoro e attirare finanziamenti e investimenti.

Come è possibile?

Non stiamo parlando di utopia ma di buone pratiche, sostenibili e remunerative, già in atto.

In Germania sono oltre 200 gli itinerari ciclabili a uso turistico, per una rete di più di 70.000 chilometri). In Olanda la rete LF-network si snoda per 4.500 km.

Tra le mete cicloturistiche più apprezzate, c’è la celeberrima pista ciclabile del Danubio: circa 300 km di alto fatturato e basse emissioni da Passau a Vienna.

In tutti i casi citati, sostenibilità ambientale e creazione di posti di lavoro coesistono.

Il cicloturismo in altri paesi è ormai un fenomeno positivo e assodato.

Si tratta in tutti i casi di opere che trainano l’economia locale in modo tangibile e a ridotto impatto ambientale.

Scorrendo gli articoli della proposta noterete anche l’istituzione di un apposito ufficio di pianificazione per la mobilità dolce.

Inoltre, la pdl va decisamente oltre, disegnando un piano di recupero preciso e fattivo per la rete ferroviaria dismessa.

Il problema delle reti ferroviarie dismesse in Italia è cogente tanto da aver dato luogo a un database.

Le piccole opere pubbliche salveranno l’Italia?

Il MoVimento dice sì: tanto è il patrimonio da tutelare, tante le pmi da salvare e i posti di lavoro a vocazione artigiana da incentivare.

Recuperare la tradizione in un’ottica economica sostenibile ci accompagnerà dolcemente anche nella transizione verso nuovi stili di vita.

Non a caso nei movimenti dal basso da tempo si tratteggia proprio un nuovo essere umano, che torna a forme di manualità dopo aver sperimentato la tecnologia: l’Homo faber (dal romanzo sul controverso rapporto tra umani e tecnologia di Max Frisch).

Testo pdl mobilità dolce

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Pedemontana, questione ambientale http://mirkobusto.net/pedemontana-questione-ambientale/ http://mirkobusto.net/pedemontana-questione-ambientale/#comments Wed, 30 Jul 2014 04:43:53 +0000 http://mirkobusto.net/?p=2747 Pedemontana lombarda: stiamo parlando solo di trasporti o anche di questione ambientale?

Facendo rete con il territorio e tra noi parlamentari, alcuni giorni fa abbiamo presentato alla Camera due atti sulla questione.

Con il collega portavoce Davide Tripiedi abbiamo sottolineato i rischi ambientali resi da noti da alcuni studi e legati ai cantieri dell’opera.

Tra questi, emergono alcuni dati preoccupanti. I cantieri per la costruzione della infrastruttura attraverserebbero suoli contaminati dalla diossina in seguito all’incidente di Seveso!

Perché non incentivare il trasporto pubblico e ferroviario o anche la mobilità dolce invece di foraggiare opere inutile e dannose anche per la salute umana?

Chiediamo di fermare i cantieri per tutelare la salute umana e per ripensare la mobilità in termini di sostenibilità!

Fonte: Eco di Bergamo

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Muoversi senza auto è il sogno di molti http://mirkobusto.net/muoversi-senza-auto-e-il-sogno-di-molti/ http://mirkobusto.net/muoversi-senza-auto-e-il-sogno-di-molti/#comments Tue, 29 Jul 2014 04:14:02 +0000 http://mirkobusto.net/?p=2732 Che immagini vi vengono in mente se scrivo la parola “automobile”?

Smog, tasse, rincari della benzina, tempo sprecato in code e a litigare per un parcheggio…

L’auto sino a qualche decennio rappresentava nell’immaginario comune uno status symbol, istituendo anche un preciso rapporto dell’essere umano con il mondo esterno e con la stessa mobilità.

Forse un tempo automobile significava velocità, libertà e anche un po’ di amore per il rischio.

Tutti valori – se ci pensate bene – legati più al concetto di viaggio ed esplorazione che al mezzo utilizzato.

Se cambiamo il nostro approccio all’ambiente circostante, cambierà il nostro rapporto con la mobilità.

Spostarsi è necessario, ma dovremmo tener conto di sostenibilità e rispetto di ambiente e salute.

Non stupisce quindi che la capitale finlandese abbia avviato il progetto che porterà i suoi cittadini a fare a meno di automobili in circa un decennio.

Helsinki nel 2025 si appresta a diventare una città dove le auto private non saranno più necessarie.

A sostituirle un trasporto pubblico su richiesta, collegato in rete da applicazioni per smartphone.

Fonte: La Stampa

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Risoluzione M5S per il riso anche in Piemonte http://mirkobusto.net/risoluzione-m5s-per-il-riso-anche-in-piemonte/ http://mirkobusto.net/risoluzione-m5s-per-il-riso-anche-in-piemonte/#comments Sun, 20 Jul 2014 06:41:35 +0000 http://mirkobusto.net/?p=2665 La guerra del riso riguarda tutti!

Ne va della sovranità alimentare, della sostenibilità ambientale e dell’economia.

Il MoVimento da mesi fa battaglia su questi temi per contrastare la globalizzazione finanziaria dell’agricoltura e i rischi a essa collegati per la salute, l’ambiente e per l’economia locale.

Pochi giorni fa, anche nella mia città – Vercelli – i risicoltori hanno manifestato per segnalare le conseguenze delle importazioni a dazio zero: calo dell’export anche verso i paesi UE, immissione sul mercato di merci a basso costo e che talvolta presentano problematiche sanitarie non di poco conto.

Perché la guerra del riso interessa così tanto la mia regione, il Piemonte?

L’area Vercelli-Novara-Lomellina-Pavia rappresenta il 93% della produzione italiana di riso (dati GIRE).

Con i colleghi portavoce alla Camera Giuseppe L’Abbate e Davide Crippa non molliamo su questo tema che riguarda agricoltura, alimentazione ed economia.

M5S chiede al Governo l’attivazione di una clausola di salvaguardia prevista dai trattati a tutela del mercato italiano del riso o, in alternativa, chiediamo di valutare l’opportunità di introdurre un dazio proporzionato per l’importazione del riso.

Risoluzione M5S Giuseppe L’Abbate

Comunicato M5S su battaglia contro il dazio zero nelle importazioni

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Berresti una zuppa di microplastica? http://mirkobusto.net/berresti-una-zuppa-di-microplastica/ http://mirkobusto.net/berresti-una-zuppa-di-microplastica/#comments Fri, 18 Jul 2014 06:46:28 +0000 http://mirkobusto.net/?p=2644 rendere un armadio sostenibile. Abbiamo negli occhi le strazianti di animali che si nutrono di colorati brandelli di materiale indigeribile e spesso anche tossico. Ora un quotidiano online statunitense ci ricorda che forse la plastica che inquina di più è quella che non si vede, poichè può arrivare servita nei nostri piatti! All’orizzonte, si stanno raccogliendo fondi per un progetto che potrebbe ridurre la zuppa di plastica. Nel frattempo, dare attenz...]]> Dove vanno a finire i rifiuti nel mare?

Nel nostro cibo!

Non ci credete?

Alcuni scienziati sono convinti che i pesci più piccoli, predati da tonni e altri più grandi pesci predatori, si nutrano di microplastica.

Pochi giorni fa avevo affrontato l’argomento microplastica suggerendo come rendere un armadio sostenibile.

Abbiamo negli occhi le strazianti di animali che si nutrono di colorati brandelli di materiale indigeribile e spesso anche tossico.

Ora un quotidiano online statunitense ci ricorda che forse la plastica che inquina di più è quella che non si vede, poichè può arrivare servita nei nostri piatti!

All’orizzonte, si stanno raccogliendo fondi per un progetto che potrebbe ridurre la zuppa di plastica.

Nel frattempo, dare attenzione agli oggetti che ci circondano è importante!

Fonte: Qz

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San Pancrazio, dalla meraviglia allo sconcerto http://mirkobusto.net/san-pancrazio-dalla-meraviglia-allo-sconcerto/ http://mirkobusto.net/san-pancrazio-dalla-meraviglia-allo-sconcerto/#comments Sun, 13 Jul 2014 04:39:21 +0000 http://mirkobusto.net/?p=2602 Ieri, sabato, ho passato un pomeriggio nella pancia della discarica ex Lepetit di San Pancrazio (Br)… Qui si trovano rifiuti tossico nocivi e cancerogeni ammassati senza alcuna protezione dagli anni ’70 in poi. Vedete le foto?

discarica nel tufo a San Pancrazio BRLe ex cave di tufo erano il sito ideale per creare senza fatica discariche abusive di rifiuti pericolosi. E così fu.
Così come è accaduto un po’ dappertutto in Italia, ma con particolare perversa predilezione per le aree più belle e abbandonate dallo stato…

E attorno alla discarica abusiva?
Serre e vigneti… Invece che il vino al metanolo si può assaggiare il vino ai trialometani e al cloroformio.

Ora il sito ha avuto un intervento di messa in sicurezza. Che vuol dire?

Rimuovere il materiale contaminante costava troppo. Allora lo si copre con un telo e si evita che la pioggia porti gli inquinanti a spasso per le falde acquifere e quindi nei nostri rubinetti…
Discarica ex Le Petit San Pancrazio BR

Però il materiale resta lì. E nessuno ha potuto isolarlo dal basso. Il che vuol dire che continuerà ad andare nelle falde, anche se in minor quantità.

Faremo richiesta per visualizzare gli elaborati tecnici e indagheremo per capire se si poteva fare meglio e se tutto è stato fatto a regola d’arte.
Come?
I nostri potenti mezzi siete voi! Se siete tecnici in questo campo dateci una mano!

Resta poi irrisolta una domanda fondamentale. Di chi sono le responsabilità? Chi ha buttato rifiuti tossici nocivi e cancerogeni in una cava coprendola poi solo con un po’ di terra.

Forse è il caso che la magistratura dia qualche risposta… Noi sollecitiamo e non molliamo!

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Quanto petrolio ci serve per mangiare? http://mirkobusto.net/quanto-petrolio-ci-serve-per-mangiare/ http://mirkobusto.net/quanto-petrolio-ci-serve-per-mangiare/#comments Thu, 10 Jul 2014 15:55:17 +0000 http://mirkobusto.net/?p=2571 bio). La sua conclusione, premesso quanto sopra, è che possiamo diminuire la nostra impronta ecologica su questa Terra e nella sua atmosfera con un gesto semplice: ridurre il consumo di carne]]> Quanto petrolio ci serve per mangiare?

Luca Mercalli, il famoso esperto di clima, ha posto questa domanda al quinto festival vegetariano di Gorizia.

All’evento è evidente che Mercalli non si sia recato come simpatizzante dei vegetariani, né come cultore dell’alimentazione.

Come sapete bene, l’esperto in questione si occupa da tempo di previsioni, anche sul cambiamento climatico.

A Gorizia, Mercalli era presente per trattare il tema della sostenibilità degli stili di vita, da lui messa in pratica anche nella vita personale (bio).

La sua conclusione, premesso quanto sopra, è che possiamo diminuire la nostra impronta ecologica su questa Terra e nella sua atmosfera con un gesto semplice: ridurre il consumo di carne!

Fonte: Greenme

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Saipem, finché la barca va… http://mirkobusto.net/saipem-finche-la-barca-va/ http://mirkobusto.net/saipem-finche-la-barca-va/#comments Tue, 08 Jul 2014 17:21:19 +0000 http://mirkobusto.net/?p=2551 Trivellare nel nostro mare non fa bene all’ambiente e al vostro portafoglio.

Neanche se state solo “innocuamente” esplorando.

Conoscete qualcuno che crede il contrario?

Forse conoscete qualcuno che è indifferente o che ha perso la voglia di lottare.

Ricordategli che

Un pozzo esplorativo “tipo”, per dire, scarica tra le 30 e le 120 tonnellate di sostanze tossiche nell’arco della sua (breve) vita, spiegano gli esperti che lavorano per Onu, Fao e Oms.

I rischi della trivellazione offshore sono evidenti per gli umani (a rischio incidenti) e per gli animali (uccisi dalle onde d’urto che setacciano i fondali).

Il Governo vuole spacciare per sostenibile una pratica che di innocuo ha ben poco.

Se anche fosse, indagate bene in che mani siamo!

Il collega portavoce Vito Petrocelli ha raccolto le testimonianze di due dirigenti di Saipem, spa del gruppo Eni attiva nel settore petrolifero.

Al MoVimento, i due ex dipendenti hanno rivelato la scarsa sicurezza della flotta italiana.

Nelle rispettive cause di lavoro hanno presentato documenti a sostegno della tesi secondo cui “Saipem avrebbe eseguito operazioni navali, di perforazione petrolifera e lavori industriali in acque profonde, senza il personale idoneo, in violazione delle certificazioni emesse o addirittura senza i certificati necessari come richiesto dalla legge italiana e dalle normative internazionali”, come si legge nell’interrogazione del M5S.

I due manager, che si sono rifiutati di firmare la garanzia di sicurezza di alcune navi Saipem, adesso sono ex dell’Eni.

Insomma: “Saipem, finché la barca va e butta a mare chi non è d’accordo“.

Un attimo. Questo nome vi ricorda qualcosa?

Certo, è all’asse Maltauro – Saipem che la Sogin ha affidato la costruzione del deposito di scorie nucleari liquide Cemex a Saluggia (Vercelli).

L’azienda pubblica al 100% MISE e il Governo forse pensano che sommare costruzioni e offshore generi la competenza delicata e complessa che serve per costrudire scorie nucleari!

O peggio, il Governo non vuole arrivare a una soluzione certa e definitiva sul nucleare e temporeggia, favorendo i soliti noti…

Peccato che la magistratura coraggiosa abbia sentito subito la puzza di appalti truccati.

Che competenze ha un’azienda che nemmeno nel suo campo d’azione può garantirci la sicurezza?

Apriamo gli occhi e non smettiamo di stupirci del malaffare e sosteniamo chi lo denuncia.

Per chi non ci crede ancora, condividete questo articolo!

Leggi la storia de Il Fatto sul blog Pontini

La sintesi del portavoce Vito Petrocelli

Saipem, il Governo non si scandalizza

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#alimentazione, non solo cibo http://mirkobusto.net/alimentazione-non-solo-cibo/ http://mirkobusto.net/alimentazione-non-solo-cibo/#comments Mon, 07 Jul 2014 17:57:41 +0000 http://mirkobusto.net/?p=2534 Centro Euromediterraneo sui cambiamenti climatici ci ricorda oggi su Il Sole 24 ore che, secondo un calcolo, abbiamo tempo sino al 2030 per ridurre le emissioni di gas serra. Sono problemi più grandi di noi? Dipende dal punto di vista. Una grande pressione mondiale o un inversione di tendenza negli stili di vita può dare un segnale forte alle comunità di cui facciamo parte e innescare un cambiamento in tempi rapidi.]]> Quando parliamo di #alimentazione colleghiamo subito il termine al cibo.

Cibo, clima, risorse, economia: tutto è collegato.

La salute dell’ambiente di cui facciamo parte tornerà tema di dibattito a settembre per un vertice sul clima.

Il Centro Euromediterraneo sui cambiamenti climatici ci ricorda oggi su Il Sole 24 ore che, secondo un calcolo, abbiamo tempo sino al 2030 per ridurre le emissioni di gas serra.

Sono problemi più grandi di noi?

Dipende dal punto di vista.

Una grande pressione mondiale o un inversione di tendenza negli stili di vita può dare un segnale forte alle comunità di cui facciamo parte e innescare un cambiamento in tempi rapidi.

Con l’#alimentazione sappiamo già che è tutto nelle nostre mani.

Anzi nel nostro piatto ogni giorno.

 

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La casa che vende #energia http://mirkobusto.net/la-casa-che-vende-energia-2/ http://mirkobusto.net/la-casa-che-vende-energia-2/#comments Mon, 07 Jul 2014 08:17:12 +0000 http://mirkobusto.net/?p=2521 Non Sprecare e ]]> All’Università di Milano è oggetto di studio una casa sostenibile che vende energia.

L’esperimento, partito nel 2012, è un esempio di casa a “energia quasi zero” in Italia, con la particolarità di essere ospitato da un campus universitario.

Grazie a un sistema di ventilazione e all’attenzione all’efficienza energetica, la casa non disperde energia.

Anzi, riesce a produrne in eccedenza per metterla sul mercato.

Inoltre, la casa è concepita come un modulo in cui la stessa forma consente una risposta “attiva” al mutare delle condizioni climatiche esterne.

Ci abiteranno gli esseri umani del futuro?

Fonte: Non Sprecare e Domusweb

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