Dagli ultimi dati Istat sulla mobilità vediamo che si acquistano sempre meno auto, mentre avanza la voglia di condividere (car e bike sharing) e il cicloturismo.
Nei capoluoghi italiani si contano in media 17,4 km di piste ciclabili per 100 km2 di superficie (+4,6% rispetto al 2011). Nel 2012 sono 19 le città che offrono un servizio di car sharing e 58 quello di bike sharing.
Euromobility, confrontando i dati 2010 e 2011, ci aveva dato invece una parziale buona notizia, in linea con i dati Istat: inizia a ridursi il tasso di motorizzazione, aumentano i veicoli a basso impatto in uso ai Comuni e alle loro aziende e riprende la crescita del numero di auto a metano e gpl, che raggiungono il 7.5% del parco nazionale circolante.
Eppure, secondo l’Aci, le nostre città restano comunque invivibili.
Saranno contenti i sostenitori dell’indice Pil, ma il traffico ci costa cinque miliardi l’anno, senza contare l’alto impatto sulla salute soprattutto su neonati e anziani.
In commissione Ambiente l’attenzione al tema della mobilità è costante.
La nostra proposta di legge sulla mobilità dolce, a mia prima firma, si propone di ridisegnare un approccio più razionale e sostenibile al concetto di mobilità nell’ottica di una crescita economica e favorendo le piccole opere utili.
I dodici articoli di cui consta il testo depositato a ottobre 2013 sono dedicati a una riconversione in chiave turistica dei paesaggi abbandonati ngggel nostro Paese.
La proposta di legge affronta in chiave olistica la tematica della mobilità: sia come ritorno a un ritmo di vita più umano e rispettoso dell’ambiente, sia come fonte sostenibile di lavoro.
In quest’ottica, il turismo sostenibile può creare i tanto agognati posti di lavoro e attirare finanziamenti e investimenti.
Come è possibile?
Non stiamo parlando di utopia ma di buone pratiche, sostenibili e remunerative, già in atto.
In Germania sono oltre 200 gli itinerari ciclabili a uso turistico, per una rete di più di 70.000 chilometri). In Olanda la rete LF-network si snoda per 4.500 km.
Tra le mete cicloturistiche più apprezzate, c’è la celeberrima pista ciclabile del Danubio: circa 300 km di alto fatturato e basse emissioni da Passau a Vienna.
In tutti i casi citati, sostenibilità ambientale e creazione di posti di lavoro coesistono.
Il cicloturismo in altri paesi è ormai un fenomeno positivo e assodato.
Si tratta in tutti i casi di opere che trainano l’economia locale in modo tangibile e a ridotto impatto ambientale.
Scorrendo gli articoli della proposta noterete anche l’istituzione di un apposito ufficio di pianificazione per la mobilità dolce.
Inoltre, la pdl va decisamente oltre, disegnando un piano di recupero preciso e fattivo per la rete ferroviaria dismessa.
Il problema delle reti ferroviarie dismesse in Italia è cogente tanto da aver dato luogo a un database.
Le piccole opere pubbliche salveranno l’Italia?
Il MoVimento dice sì: tanto è il patrimonio da tutelare, tante le pmi da salvare e i posti di lavoro a vocazione artigiana da incentivare.
Recuperare la tradizione in un’ottica economica sostenibile ci accompagnerà dolcemente anche nella transizione verso nuovi stili di vita.
Non a caso nei movimenti dal basso da tempo si tratteggia proprio un nuovo essere umano, che torna a forme di manualità dopo aver sperimentato la tecnologia: l’Homo faber (dal romanzo sul controverso rapporto tra umani e tecnologia di Max Frisch).
]]>Neanche se state solo “innocuamente” esplorando.
Conoscete qualcuno che crede il contrario?
Forse conoscete qualcuno che è indifferente o che ha perso la voglia di lottare.
Ricordategli che
Un pozzo esplorativo “tipo”, per dire, scarica tra le 30 e le 120 tonnellate di sostanze tossiche nell’arco della sua (breve) vita, spiegano gli esperti che lavorano per Onu, Fao e Oms.
I rischi della trivellazione offshore sono evidenti per gli umani (a rischio incidenti) e per gli animali (uccisi dalle onde d’urto che setacciano i fondali).
Il Governo vuole spacciare per sostenibile una pratica che di innocuo ha ben poco.
Se anche fosse, indagate bene in che mani siamo!
Il collega portavoce Vito Petrocelli ha raccolto le testimonianze di due dirigenti di Saipem, spa del gruppo Eni attiva nel settore petrolifero.
Al MoVimento, i due ex dipendenti hanno rivelato la scarsa sicurezza della flotta italiana.
Nelle rispettive cause di lavoro hanno presentato documenti a sostegno della tesi secondo cui “Saipem avrebbe eseguito operazioni navali, di perforazione petrolifera e lavori industriali in acque profonde, senza il personale idoneo, in violazione delle certificazioni emesse o addirittura senza i certificati necessari come richiesto dalla legge italiana e dalle normative internazionali”, come si legge nell’interrogazione del M5S.
I due manager, che si sono rifiutati di firmare la garanzia di sicurezza di alcune navi Saipem, adesso sono ex dell’Eni.
Insomma: “Saipem, finché la barca va e butta a mare chi non è d’accordo“.
Un attimo. Questo nome vi ricorda qualcosa?
Certo, è all’asse Maltauro – Saipem che la Sogin ha affidato la costruzione del deposito di scorie nucleari liquide Cemex a Saluggia (Vercelli).
L’azienda pubblica al 100% MISE e il Governo forse pensano che sommare costruzioni e offshore generi la competenza delicata e complessa che serve per costrudire scorie nucleari!
O peggio, il Governo non vuole arrivare a una soluzione certa e definitiva sul nucleare e temporeggia, favorendo i soliti noti…
Peccato che la magistratura coraggiosa abbia sentito subito la puzza di appalti truccati.
Che competenze ha un’azienda che nemmeno nel suo campo d’azione può garantirci la sicurezza?
Apriamo gli occhi e non smettiamo di stupirci del malaffare e sosteniamo chi lo denuncia.
Per chi non ci crede ancora, condividete questo articolo!
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Leggi la storia de Il Fatto sul blog Pontini
]]>Dopo le incredibili rivelazioni del Il Fatto Quotidiano, ormai i dubbi sono banditi.
Cosa farebbe la ‘ndrangheta ai #NoTav?
Ce lo possiamo immaginare con facilità da quanto emerso dalle intercettazioni:
Se arrivano i No Tav con l’escavatore ci giriamo e ne becchiamo qualcuno – dice – E che cazzo, stiamo lavorando, spostatevi che dobbiamo lavorare. E col rullo gli vado add… cioè salgo io sul rullo e accelero. Se non ti togli ti schiaccio. Che dobbiamo fare, la guerra! (Giovanni Toro, imprenditore)
Il Tav è opera dannosa per ambiente e salute e a rischio infiltrazioni malavitose.
Tanti cittadini, privati e nei movimenti, lo stanno ripetendo da tempo.
Alla luce delle intercettazioni e degli arresti, assieme agli attivisti chiediamo al Governo di spiegare meglio i criteri di questo patto.
Dobbiamo considerarlo scellerato o soltanto sbadato?
Chiediamo con gli attivisti M5S di Pinerolo:
1) chi ha firmato l’attuale accordo che ripartisce i costi dell’opera tra Francia e Italia rispettivamente al 42 e 58%, nonostante oltre l’80 % dell’opera risulti collocata in Francia??
Vedi anche il video Marco Scibona M5S contro la ratifica dell’accordo TAV
2) perché non è stato fatto un accordo 99 – 1 % con scavo tutto dalla parte francese, visto che l’entrata in funzione del doppione comporta per noi una perdita economica? Infatti la linea storica, da trent’anni interamente a doppio binario, è oggi anche in standard di Tratta ad Alta Capacità (TAC) grazie agli adeguamenti previsti nel 2001.
Il Governo sulle grandi opere dovrà e avrebbe dovuto usare il buon senso per i cittadini e per l’economia, senza quelli che ormai appaiono chiaramente come REGALI… alle mafie!
Firma anche tu la petizione al Tribunale Permanente dei Popoli per accogliere l’esposto del Controsservatorio Val Susa
Ritrovarsi all’interno di una comunità unita da un obiettivo comune fa percepire quanto l’atteggiamento verso i beni comuni stia cambiando. C’è più cura e attenzione per la natura e l’ambiente in cui viviamo, unito alla consapevolezza che alcune risorse stanno esaurendosi o che in ogni caso non sono infinite.
Il nostro gruppo in Commissione Ambiente s’interroga spesso su mobilità e trasporti, una tematica legata a stretto filo all’energia. A differenza di governo e vecchi partiti, che stanno cercando di godersi l’ultimo soffio di pseudo-vita che gli rimane, il MoVimento s’interroga sul futuro delle comunità in termini di sostenibilità e risparmio energetico.
Se non ripensiamo le nostre comunità adesso, domani sarà tardi per noi e per chi ci seguirà.
Per questo, il Movimento con i cittadini è arrivato persino a ridisegnare spazi di vita e socialità.
Per esempio perché non recuperare opere di mobilità non più utilizzate?
Pensiamo alle migliaia di km di ferrovie dismesse, alle strade abbandonate e ai sentieri dimenticati.
Oltre a risparmiare la nostra Terra da altro consumo di suolo, riflettiamo sulle conseguenze economiche che porterebbero le opere di riconversione di questi spazi.
Il risultato finale potrebbe dare molto lavoro alle pmi locali e impegnare modeste risorse pubbliche.
Ormai certi colossi della produzione auto, dopo averci violentato il portafogli (sia quello pubblico sia quello privato) si allontanano giorno dopo giorno dalla nostra penisola, lasciando una mentalità ancora troppo legata alla velocità e alla potenza dei mezzi di trasporto.
Per voi è importante arrivare subito o bene?
Diamo allora uno sguardo alle buone pratiche per il bisogno di rivedere le nostre abitudini in chiave sostenibile e di risparmio energetico, di suolo, economico.
Pensate che tra più Stati si può arrivare a ideare e realizzare una pista ciclabile di ben 300 km, come quella dalla tedesca Passau all’austriaca Vienna.
Avete capito bene, ripensare la mobilità oltre che all’ambiente farà bene anche alla nostra salute e al portafoglio!
Dopo questo confronto tra cittadini, abbiamo depositato una proposta di legge in merito alle mobilità dolce e al riutilizzo delle ferrovie dismesse.
Chi non crede a tutto questo lo troverete, spero non spesso, nella vita di tutti i giorni.
Rispondetegli così.
Progettare scenari sociali alternativi non è un sogno, ma significa costruire ponti dove altri vorrebbero che cadessimo in precipizi.
Mirko Busto capogruppo M5S VIII commissione Ambiente
]]>Il sindaco Giorgio Gallina, tra l’altro agronomo, illustrerà le problematiche formatesi nel tempo, in particolare a proposito delle briglie, opere concepite per ridurre il trasporto di materiale solido da parte del corso d’acqua.
Come capogruppo #M5S della commissione Ambiente della Camera dei deputati, approfondirò la proposta di legge recentemente depositata dal MoVimento in merito al rischio idrogeologico.
Il ritrovo è fissato per le 14.45 con partenza alle 15 presso il Comune di Casanova Elvo in via Gramsci 6.
Per tutti gli interessati sarà dato un resoconto del sopralluogo al termine dello stesso (indicativamente alle ore 17) presso la Sala consiliare del Comune.
Il programma della giornata di sabato 5 aprile proseguirà con altre due tappe:
Ore 19 – Santhià c/o Bar Jolly corso Sant’Ignazio 6. Apericena a 5 Stelle con la cittadinanza, per dialogare sull’attività parlamentare e raccogliere proposte dal territorio.
Ore 21 – Quinto Vercellese c/o Bar SS230 via Roma. Incontro con i cittadini in sala dedicata con possibilità facoltativa di degustare cibi e bevande del locale.
Gli eventi in cui sarò presente domenica 6 aprile:
Ore 11 – Verolengo piazza 4 Novembre con il senatore Alberto Airola e il candidato presidente Davide Bono
Ore 18 – Villar Focchiardo via Cappella delle Vigne 3/B con il senatore Marco Scibona, il deputato Ivan Della Valle, il candidato presidente Davide Bono e le candidate regionali Francesca Frediani e Stefania Batzella
Ore 21 Nole (Torino) Società Operaia, via Mazzini 13 con il candidato presidente Davide Bono (presentazione lista e candidato sindaco)
DIFFONDETE CON GLI HASHTAG #PiemOltre #YesWePiem #davidebonopresidente!!!
]]>Uno studio Onu (per la precisione del panel internazionale sul cambiamento climatico Ipcc che oggi si è riunito in Giappone) ha recentemente disegnato un futuro in cui le comunità più fortunate pagheranno a caro prezzo il cibo e quelle più sfortunate saranno costrette a fare i conti con la scarsità. A fine mese ne sapremo di più grazie a un ulteriore studio di approfondimento che sarà da valutare criticamente e con lucidità.
Se il report troverà o meno conferma, in ogni caso, è utile chiederci come indirizzare il cammino in una direzione più sostenibile.
In questo blog lavorando in rete tra attivisti abbiamo lanciato una soluzione dal basso: ridurre il consumo di carne per aumentare la salute degli individui e la sostenibilità delle comunità.
La scelta di eliminare le proteine animali può avere sia motivazioni etiche sia ragioni legate a salute e sostenibilità.
Nel particolare, oggi parleremo di libertà di scelta alimentare nelle mense scolastiche.
Stavo riflettendo su un paradosso in questa società: ogni genitore ha il dovere di tutelare la salute del figlio, tuttavia troppo spesso questo diritto viene a mancare quando il bambino è seduto alla mensa scolastica.
Molti genitori sono costretti ad accettare menu scolastici che includono esclusivamente alimenti lontani dal loro stile di vita familiare. Sempre più famiglie trovano benefici attraverso l’adozione di una dieta priva di proteine animali, o gluten-free.
C’è da notare che l’OMS, l’ONU e lo stesso congresso Europeo sulla Cardiologia invitano a diminuire il consumo di prodotti animali a vantaggio dei vegetali per il bene della specie umana e del pianeta che occupiamo. L’Asl di Milano ha stilato nuove linee guida per la cura dei pazienti diabetici, sulla base degli ultimi studi in materia, consigliando un’alimentazione vegana.
Inoltre, a suggerire l’importanza di questo stile di vita potrebbe contribuire la crescita esponenziale di casi di intolleranza al glutine, malattie neonatali, neurologiche infantili e altre gravi malattie.
L’alimentazione priva di derivati animali ha un impatto ambientale meno alto, che si traduce in costi produttivi, impatto idrico e territoriale di gran lunga minori.
Le recenti ricerche scientifiche e le tante testimonianze di bambini vegani in salute parlano chiaro. I bambini che seguono una dieta priva di derivati animali e/o gluten-free non presentano i classici disturbi che hanno i coetanei che seguono l’alimentazione “tradizionale” (asma, colite, stipsi, tosse persistente, difese immunitarie basse, febbre ricorrente, bronchite e così via).
I benefici riguardano anche lo stato d’animo e la serenità dei nostri bimbi. Studi scientifici dimostrano che la carne stimola nell’uomo una ipercatecolaminosi, ovvero una produzione alterata di neurotrasmettitori che può causare aggressività, violenza e ansia.
Si può quindi affermare che la sana alimentazione incrementa uno stato di maggiore serenità. Il buon senso dovrebbe spingerci a proporre l’adozione da parte di ogni mensa scolastica di menu vegani e/o gluten-free, oltre a quello più tradizionale, affinché i genitori possano esser liberi di optare, in base alle esigenze del proprio figlio, per l’alimentazione più adatta a lui.
Non pretendiamo che tutti mangino allo stesso modo, ma vorremmo permettere a tutti di scegliere: non avere un’alternativa è la più grave forma di ingiustizia.
]]>A novembre scorso, ospite dei comitati e cittadini locali, con altri colleghi portavoce avevo effettuato un sopralluogo dell’area constatando il degrado della zona, l’esistenza di enormi discariche in attività e ancor più grandi cave con scarsissime opere di ripristino.
Recentemente, a seguito della presentazione alla Provincia di Biella di due nuovi progetti di cave, ho richiesto di poter partecipare alla Conferenza dei Servizi come uditore e di effettuare un incontro con il proponente.
Un primo incontro pubblico si terrà domani pomeriggio (11/03/2014) presso la Provincia di Biella.
Di seguito il comunicato di Movimento Valledora: un invito ad attivarsi per associazioni e cittadini!
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Appuntamento mercoledì 12 alle 9.15 a Cavaglià, davanti al Municipio
Nelle settimane scorse è stato presentato alla Provincia di Biella il progetto di rinnovo e ampliamento della ditta Valledora S.p.a. per l’attività estrattiva in territorio di Cavaglià (Bi).
Come da nostra abitudine, abbiamo esaminato con attenzione i documenti presentati e abbiamo espresso, come cittadini, le nostre perplessità, di cui le principali sono:
- l’enormità della quantità interessata, al momento sono autorizzati 6,5 milioni di mc, di cui restano da scavare 2,6 milioni di mc; nonostante questo residuo viene richiesto un ampliamento di 1,5 milioni di mc.
- la situazione dei ripristini, non ancora effettuati interamente, neanche con le piantumazioni perimetrali di alberi o arbusti;
- le ripercussioni sulla falda acquifera (ricordiamo che questa è un’area di ricarica delle falde utilizzate per il consumo potabile) di uno scavo con profondità di 30 metri e con un’estensione di 436.000 metri quadri che si va ad aggiungere alle altre cave (e discariche!) della zona;
Auspichiamo che vengano effettuati dei controlli specifici sulla conduzione della cava (profondità, pendenza pareti, osservanza del piano di scavo), sui ripristini ambientali e che, in caso di mancanze, vengano riscosse le fidejussioni.
In termini generali, come sempre, poniamo ai nostri amministratori il problema del consumo di suolo, della tutela dell’ambiente e della salute degli abitanti e della salvaguardia dell’economia agricola locale, oltre alla necessità di applicare gli strumenti di pianificazione già previsti (Piano tutela delle acque, Piano territoriale provinciale, Piano paesaggistico regionale).
Abbiamo espresso tutte le nostre perplessità in un documento (reperibile sul sito del Movimento Valledora) che è stato presentato alla Provincia di Biella nei giorni scorsi. A tale relazione si sono aggiunte le osservazioni presentate da Pronatura Piemonte, Legambiente Biella, Coor.di.te Novara (Coordinamento per la difesa del territorio), Movimento 5 Stelle, in particolare l’On. Mirko Busto e il Consigliere regionale Davide Bono.
Invitiamo la presa di posizione di altre Associazioni e di altre formazioni politiche interessate a tenere l’attenzione sul problema dell’escavazione, ormai fuori controllo nella nostra zona.
Con l’occasione informiamo che Movimento Valledora sarà presente, con coloro che hanno mandato documenti di osservazione al progetto, martedì 11 marzo presso la Provincia di Biella per l’incontro con la ditta escavatrice.
Si ricorda che i cittadini interessati a unirsi a noi per la tutela del territorio, della salute e dell’economia della zona possono scrivere a [email protected].
]]>Bioraffineria Crescentino (Vercelli): vi ricordate quando, dopo aver richiesto una visita, eravamo stati considerati alla stregua di ospiti sgraditi nell’area dove sarà prodotto biocarburante unico al mondo?
Il mese scorso, complice l’interesse di un attivo comitato di cittadini, la stampa piemontese ha dato spazio alla singolare vicenda.
Magicamente, le porte della bioraffineria di Crescentino si sono aperte e domani varcherò quella soglia!
Di seguito il comunicato stampa inviato ai media piemontesi per la giornata di domani.
Bioraffineria Crescentino – visita Mirko Busto M5S _ Sabato 22 Febbraio
Il deputato Mirko Busto (capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Ambiente alla Camera) a novembre dello scorso anno ha chiesto di visitare la bioraffineria Mossi-Ghisolfi di Crescentino. Una visita che aveva lo scopo di approfondire il funzionamento dell’impianto già oggetto di un’interrogazione del consigliere regionale M5S Davide Bono.
Grazie all’interessamento di opinione pubblica e media, l’azienda ha recentemente cambiato parere rispetto all’iniziale diniego.
La visita si svolgerà nella mattinata di questo sabato 22 febbraio.
Gli altri eventi del deputato sul territorio piemontese durante la giornata di Sabato:
Ore 16 – Arborio (Vc) c/o salone polivalente – Sul tema tablet nella scuola primaria locale, verranno illustrati i risultati del primo periodo di sperimentazione del progetto di digitalizzazione testi scolastici, ma si parlerà anche delle criticità affrontate e delle prospettive future. Saranno presenti il consigliere comunale M5S Raffaele Vota, ideatore del progetto, il coordinatore didattico professor Antonino Reitano, l’informatico Andrea Tosone.
Ore 21 – Torrazza Piemonte (Torino) c/o salone comunale – Serata di incontro con la cittadinanza sulle tematiche ambientali del territorio. In particolare, sarà trattato il tema della discarica locale, sul cui ampliamento dovrà pronunciarsi la provincia di Torino e su cui M5S ha presentato un’interrogazione parlamentare. Sarà presente il senatore Marco Scibona e il consigliere regionale Davide Bono.
Nel primo pomeriggio, inoltre, Mirko Busto sarà presente – in primis come cittadino – per dare sostegno alla manifestazione No Tav di Vercelli.
Mirko Busto capogruppo M5S VIII commissione Ambiente
]]>Sulla spinosa e controversa questione della Centrale a biomasse di Rivarolo Canavese grazie alla collaborazione del Comitato “Non bruciamoci il futuro” ho presentato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente, come sempre sostenuto dai colleghi portavoce della commissione Ambiente Federica Daga, Massimo De Rosa, Claudia Mannino, Samuele Segoni, Patrizia Terzoni, Angelo Tofalo e Alberto Zolezzi.
A Rivarolo Canavese, in provincia di Torino sorge e lavora, tra la preoccupazione dei cittadini, una grande centrale a biomasse alimentata da circa 200 tonnellate al giorno di biomasse pari a 65.000 tonnellate l’anno. Sul territorio però la biomassa legnosa, materia prima dell’impianto, è scarsamente presente. Evidentemente il materiale giunge da altrove…
Come possiamo allora parlare di sostenibilità e filiera corta?
Il territorio inoltre ospita altri impianti analoghi ma non esiste ad oggi una normativa precisa che parli di sostenibilità territoriale in relazione alla presenza di questi tipi di impianti.
Questo è solo uno dei problemi sollevati dai cittadini, che ad oggi si trovano a dover convivere con la centrale posta a ridosso del centro abitato. Purtroppo la tematica delle centrali a biomasse, ed in genere tutto il comparto normativo riguardante gli impianti alimentati da fonti rinnovabili, presenta al momento dei profili critici nei quali non sempre è agevole comprendere le reali responsabilità delle istituzioni coinvolte nei processi autorizzativi e di controllo.
A tal riguardo il Movimento 5 Stelle, ed in particolare i membri della Commissione Ambiente, hanno presentato in Parlamento alcuni documenti tesi propri a chiarire la situazione in vista di una razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse nel rispetto dell’Ambiente e della salute dei cittadini.
Vi invitiamo a prendere visione dei due testi qui di seguito linkati.
La risoluzione in Commissione sulla quale è in corso il dibattito, e la Mozione – che aspettiamo con impazienza il Governo decida di portare in Aula per la discussione.
L’interrogazione riguardante la Centrale di Rivarolo va dunque inserita nel contesto sopra sinteticamente descritto e speriamo possa ricevere dal Ministro l’attenzione necessaria al fine di tutelare il bene e la salute della cittadinanza. Di seguito oltre al testo dell’interrogazione trovate ulteriori link a diversi articoli apparsi on-line, testimonianza che sul tema sono vivi l’interesse e la sete di sapere dei cittadini, primo motore per una gestione condivisa e partecipata dei beni comuni.
Facciamo rete e difendiamo i nostri territori!
A presto,
Mirko Busto _ portavoce 5 Stelle e membro Commissione Ambiente
Testo interrogazione
Testo blog a 5 Stelle Rivarolo Canavese
–
Damasio
Il Bombarolo
La Sentinella
Localport
Obiettivo News
Sgonfia il biogas
Quotidiano Canavese
Lasciatemi raccontare un caso emblematico di una grande azienda che contribuisce finanziariamente all’ascesa o per meglio dire all’ascesso del Partito Democratico.
Su indicazione di un gruppo di cittadini di Crescentino (video), esasperati da diverse e delicate situazioni ambientali presenti nel loro territorio situato in provincia di Vercelli, ho richiesto tramite il mio staff e con toni ovviamente civili una visita alla bioraffineria Mossi & Ghisolfi. Tra i primi impianti al mondo di questo tipo, dovrebbe produrre biocarburante da una specie vegetale autoctona e non destinata al consumo umano.
L’impianto però, che per inciso andrà a produrre un biocarburante ancora non utilizzato in Italia, desta preoccupazione tra la popolazione per le possibili emissioni e anche per il consumo di suolo agricolo in un periodo di crisi economica e scarsità di risorse.
Dalla prima richiesta, a fine novembre 2013, a oggi sono intercorse diverse mail sino a un nulla di fatto, in data 10 dicembre, data in cui vengo cortesemente invitato, tanto per iniziare, a un “primo incontro conoscitivo” da svolgersi… in un’altra sede (quella di Rivalta Scrivia, in provincia di Alessandria).
Qui non sorge però un impianto produttivo ma un centro ricerche, meta sicuramente interessante se volessi informarmi in generale in tema di biocarburanti.
Come ribadito poco sopra però l’obbiettivo fondante del MoVimento 5 Stelle è la tutela della salute dei cittadini e dell’economia italiana.
Ringrazio dell’offerta di un tour didattico e prendo atto del fatto che al M5S si preferisce non far accedere ad aree operative dell’impianto.
Peccato che da un quotidiano online della mia città, Vercelli Oggi, nelle stesse ore l’impianto IBP di Crescentino sia stato visitato da una delegazione dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Vercelli!
Forse alla Mossi & Ghisolfi pensano che, da quando sono portavoce dei cittadini nella commissione Ambiente della Camera, i miei titoli accademici e le mie ricerche nell’ingegneria ambientale siano finiti in un cassetto?
O forse sarà perché, contrariamente a quanto riportato dalla stampa anche internazionale, il bioetanolo dalla canna chiamata gentile non ne viene ancora prodotto a Crescentino?
La “canna gentile” infatti, era un vegetale autoctono forse un tempo (quando il Vercellese era paludoso?), ma adesso andrà piantata di nuovo.
Su questo, il collega portavoce dei cittadini piemontesi Davide Bono aveva interrogato la Regione Piemonte ricevendo la conferma che al momento nell’impianto non si stanno utilizzando risorse autoctone.
Per non parlare degli sforamenti delle emissioni in atmosfera dei mesi passati, rilevati dal sistema di monitoraggio in continuo della stessa ditta e messi a verbale dal settore tutela ambientale della Provincia di Vercelli.
Per non parlare degli sforamenti delle emissioni in atmosfera dei mesi passati, rilevati dal sistema di monitoraggio in continuo della stessa ditta e messi a verbale dal settore tutela ambientale della Provincia di Vercelli.
Saremo lieti di fornire ai media tutta la documentazione.
E buon pro facciano a questo moderno Golia senz’anima le canne gentili…
Forse le fumano alla Mossi & Ghisolfi, invece di produrre carburante per i paesi Vip d’Europa.
Loro ci provano, ma noi non molliamo.
Siamo tanti piccoli Davide, tanti e tenaci come i punti di una rete.
Leggera e al tempo stesso resistente.
Mirko Busto capogruppo M5S VIII commissione Ambiente
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