Mirko Busto Blog » Rifiuti http://mirkobusto.net Cittadino portavoce alla Camera dei Deputati Sun, 03 Aug 2014 05:28:23 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.9.1 Discarica Torrazza, conferenza da rinviare! http://mirkobusto.net/discarica-torrazza-conferenza-da-rinviare/ http://mirkobusto.net/discarica-torrazza-conferenza-da-rinviare/#comments Thu, 24 Jul 2014 04:49:06 +0000 http://mirkobusto.net/?p=2711 Tutti gli articoli sulla vicenda Torrazza – Il Movimento 5 Stelle chiede alla Provincia di rinviare la conferenza dei servizi sull’ampliamento della discarica di Torrazza convocata per il 29 luglio. Lo chiede alla Provincia e sollecita le amministrazioni dei Comuni convocati (Torrazza, Verolengo, Rondissone) ad avanzare la medesima richiesta. A quanto ci risulta...]]> Aggiungo la mia voce a quella di consiglieri, attivisti cittadini che chiedono il rinvio della conferenza servizi in merito alla discarica di Torrazza Piemonte (Torino).

Sulla richiesta di ampliamento volumetrico della stessa, sono stati molti i passaggi poco chiari ed è stata totalmente dimenticata la partecipazione al processo decisionale da parte dei cittadini torrazzesi, che vivono in un vero e proprio “triangolo dei veleni”.

Tutti gli articoli sulla vicenda Torrazza

Il Movimento 5 Stelle chiede alla Provincia di rinviare la conferenza dei servizi sull’ampliamento della discarica di Torrazza convocata per il 29 luglio. Lo chiede alla Provincia e sollecita le amministrazioni dei Comuni convocati (Torrazza, Verolengo, Rondissone) ad avanzare la medesima richiesta.
A quanto ci risulta, la lettera di convocazione è giunta ai Comuni il 10 luglio, a pochi giorni dalla conferenza. Nella lettera non sono neanche indicati i documenti su cui si svolgerà il confronto.

E questi documenti non sono nemmeno stati pubblicati sul sito della Provincia. Informarsi e procurarseli richiederà altro tempo. Per conseguenza resta ai Comuni e ai cittadini una manciata di giorni per leggere complessi documenti tecnici, trovare un esperto e sottoporglieli, redigere le osservazioni al progetto.
I politici che amministrano la Provincia, i tecnici che conducono l’istruttoria sull’ampliamento, i dirigenti e i tecnici della società “La Torrazza” possono lavorare a tempo pieno a questi progetti. Gli amministratori dei piccoli Comuni generalmente non possono permetterselo. E in gran parte non se lo possono permettere i semplici cittadini che vogliano interessarsi della questione.
Si aggiunga che, in conseguenza del voto del 25 maggio, in tutti e tre i Comuni sono entrati in carica amministratori nuovi: la Provincia deve concedere loro il tempo di prendere conoscenza dell’intero procedimento, che è cominciato nel 2012 e ha prodotto ormai faldoni di documenti e di corrispondenza.
L’ampliamento della discarica costituisce l’ennesimo carico ambientale che colpisce Comuni già devastati da tante ferite all’ambiente e minacce alla salute.

I 94.000 nuovi metri cubi di rifiuti si aggiungerebbero ai 340.000 già autorizzati per la vasca 8. Attorno ci sono le sette vasche preesistenti. Sempre a Torrazza nella cava Cogefa è previsto lo smarino della Valsusa. Di fronte alla cava si trova la contestata centrale a biomasse.

A Rondissone continua ad ampliarsi la zona delle cave e delle discariche: anche potrebbe arrivare lo smarino, quello del TAV del Terzo Valico. A Saluggia c’è il deposito nucleare.

A Chivasso una discarica di quattro milioni di metri cubi di rifiuti, e la società
vorrebbe portarne un altro milione.

Sono altrettante ragioni per esigere prudenza, e per chiedere alla Provincia il rinvio della conferenza del 29 luglio. A nostro avviso il modo in cui la Provincia si è mossa costituisce un inaccettabile gesto di prepotenza.
Mirko BUSTO
Deputato M5S
Giorgio BERTOLA
M5S Capogruppo Consigliere Regione Piemonte
Francesca FREDIANI
M5S Consigliere Regione Piemonte
Marco MAROCCO
M5S Consigliere di Chivasso
Davide BUGLI
M5S Consigliere di Torrazza Piemonte
Sandro FRANCHI
M5S Consigliere di Verolengo

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#Rifiuti 2.0 http://mirkobusto.net/rifiuti-2-0/ http://mirkobusto.net/rifiuti-2-0/#comments Sat, 21 Jun 2014 20:25:53 +0000 http://mirkobusto.net/?p=2399 Le microplastiche (sono i piccoli detriti in plastica inferiori a un millimetro) si stanno accumulando negli habitat marini.
Perché la microplastica è così nociva?

Proprio perché è così minuscola.

L’ingestione di microplastica fornisce una via potenziale per il trasferimento di inquinanti per gli organismi, con conseguenze imprevedibili per la loro salute.
Da dove arriva la microplastica nociva?

Continuate a leggere perché non arriverete a crederci! 

Lo studio – al termine del post il link diretto – investiga la contaminazione di microplastica nelle coste in 18 siti in tutto il mondo, in rappresentanza di sei continenti dai poli all’equatore.

Secondo gli scienziati un’importante fonte di microplastica potrebbe arrivare dai liquami contaminati del… lavaggio degli abiti!
Una valutazione forense ha mostrato analogie tra le proporzioni di poliestere e acrilico utilizzati negli abiti e la microplastica che si trovano negli habitat che ricevono acque reflue e scarichi delle stesse.

Sarebbero le stesse LAVATRICI domestiche a produrre la microplastica a ogni lavaggio. Ciò suggerisce che una grande percentuale di microplastica possa derivare da acque reflue, di conseguenza dal lavaggio dei vestiti in poliestere e acrilico. 

A piccole gocce non è nocivo nemmeno il veleno?
Purtroppo in questo caso no.

Riflettiamo su questo quando acquistiamo o usiamo oggetti in plastica e, da oggi, riduciamo dagli armadi i capi in fibre sintetiche!
Fonte: http://pubs.acs.org/doi/abs/10.1021/es201811s
Post sul continente di plastica: http://mirkobusto.net/eco-progetti-futuro-sostenibile/

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Inceneritore Vercelli, parole vuote sulla pelle dei cittadini http://mirkobusto.net/inceneritore-vercelli-parole-vuote-sulla-pelle-dei-cittadini/ http://mirkobusto.net/inceneritore-vercelli-parole-vuote-sulla-pelle-dei-cittadini/#comments Tue, 04 Mar 2014 15:21:46 +0000 http://mirkobusto.net/?p=1701 fine all’attività dell’impianto, con il suo definitivo spegnimento. Si tratta di una fine apparente, perché l’indifferenziato che arriverà a Vercelli dovrebbe essere trattato a Cavaglià (impianto di produzione ecoballe e discarica). Oppure ...]]> cielo pulito al tramonto
Apprendo con preoccupazione la ben nota e triste fine della vetusta macchina cittadina, l’inceneritore.

Un quadro tetro quello tratteggiato dalla stampa locale in data odierna. Dopo alcuni decenni di servizio, in queste ore è stata apparentemente posta la parola fine all’attività dell’impianto, con il suo definitivo spegnimento.

Si tratta di una fine apparente, perché l’indifferenziato che arriverà a Vercelli dovrebbe essere trattato a Cavaglià (impianto di produzione ecoballe e discarica).

Oppure chissà, quando l’attenzione dell’opinione pubblica sarà scemata, l’indifferenziato sarà disintegrato nei forni dei cementifici, strutture meno controllabili di un inceneritore perché gestite da privati.

Rifiuti nei cementifici? In Italia si può, grazie al decreto Clini del marzo 2013 e al governo di centrosinistra Monti.

Maura Forte, candidata sindaco per le imminenti amministrative vercellesi, pare aver dimenticato questo “regalino” della sua stessa scuderia, perché in un’intervista dichiara che si occuperà di “inceneritore e polveri sottili nell’aria”.

Notizia Oggi Vercelli 03/03/2014

Notizia Oggi Vercelli 03/03/2014

Anche in questo caso notiamo che il PD si comporta come un cavallo imbizzarrito e confuso, che scalcia in una direzione e solleva la testa da un’altra.

O nella migliore delle ipotesi, una distanza siderale divide la base locale dai “piani alti” del proprio partito d’appartenenza e anche dal presidente del consiglio.

Matteo Renzi è da sempre a favore degli inceneritori e nemico di chi si batte per tutelare la salute dei cittadini. Basti ricordare le accuse lanciate al medico oncologo Patrizia Gentilini (video online sul sito www.vercelli5stelle.it).

Altra nota dolente, che annerisce un quadro e un cielo già di per sé tetro nel vercellese, è quella riguardante la condizione dei lavoratori in forza a questa piccola cittadella degli orrori (ricordate che l’inceneritore è stato anche teatro di una giovane morte bianca?).

Anche in questo caso, da parte delle istituzioni locali, de-umanizzate dal loro ruolo di apportatrici di servizi utili alla cittadinanza, arrivano solo faciloneria e pressappochismo: i lavoratori sembrano quasi trattati alla tregua di rifiuti, nel migliore dei casi alcuni di essi saranno ricollocati come autisti in marcia verso la “fossa” di Cavaglià.

Una sorte, quella di una macchina obsoleta e fuori tempo, che si poteva prevedere e su cui il M5S a livello nazionale e locale, assieme all’apporto di cittadini e associazioni del territorio, fa sentire la sua voce per immaginare e attuare un futuro più sostenibile.

Sotto gli occhi di tutti, anche il fatto che il revamping dell’inceneritore è stato uno spreco di denaro pubblico.

Oggi più che mai, alla luce di quanto sopra esposto, assieme agli attivisti locali ho sollecitato una risposta al neo ministro allo Sviluppo Economico Federica Guidi in merito alla bonifica dell’area e al futuro della mia città.

Link interrogazione

Mirko Busto – deputato M5S

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Incontri in MoVimento sul territorio http://mirkobusto.net/discarica-cavaglia-busto-m5s/ http://mirkobusto.net/discarica-cavaglia-busto-m5s/#comments Fri, 28 Feb 2014 15:03:27 +0000 http://mirkobusto.net/?p=1692 bioraffineria di Crescentino, questo sabato tornerò sul territorio per una visita all’impianto di produzione ecoballe presso la discarica di Cavaglià, oggetto a novembre di uno Spazzatour a cinque Stelle. Gli altri eventi dove sarò presente sul territorio piemontese questo sabato: Ore 14 – c/o bar “Life” via La Marmora 23, Cossato (Biella). Incontro con gli attivisti locali del gruppo di Cossato. Ore 16 – Biella c/o Museo del Territorio (via Quintin...]]> Ambiente e territorio

Dopo la bioraffineria di Crescentino, questo sabato tornerò sul territorio per una visita all’impianto di produzione ecoballe presso la discarica di Cavaglià, oggetto a novembre di uno Spazzatour a cinque Stelle.

Gli altri eventi dove sarò presente sul territorio piemontese questo sabato:

Ore 14 – c/o bar “Life” via La Marmora 23, Cossato (Biella). Incontro con gli attivisti locali del gruppo di Cossato.

Ore 16 – Biella c/o Museo del Territorio (via Quintino Sella, Biella – Chiostro di San Sebastiano). Presentazione del programma M5S Biella per un Comune a 5 Stelle in vista delle imminenti amministrative. Interverranno anche il portavoce al Senato Alberto Airola, il consigliere regionale Davide Bono, il candidato sindaco e portavoce M5S Biella Antonella Buscaglia.

Ore 18.30 – Vercelli c/o “Al Barotto” corso De Rege. Apericena con i cittadini per fornire informazioni di prima mano su quanto accade in Parlamento e per raccogliere proposte e idee dalla cittadinanza. Ampio spazio sarà dato anche alla tematica lavoro, economia e nuove professioni. L’incontro anticipa un convegno sugli stessi temi, organizzato da M5S Vercelli per la sera di venerdì 7 marzo c.m. con la mia partecipazione e quella del portavoce alla Camera Mattia Fantinati.

Evento Fb Biella
Evento Fb Vercelli
Evento Fb convegno lavoro

Mirko Busto – deputato M5S

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Discarica Torrazza, perché non si risponde a interrogazione M5S? http://mirkobusto.net/discarica-torrazza-perche-si-risponde-interrogazione-m5s/ http://mirkobusto.net/discarica-torrazza-perche-si-risponde-interrogazione-m5s/#comments Tue, 21 Jan 2014 08:23:03 +0000 http://mirkobusto.net/?p=1584 Immagini dalla discarica del 18/11/2013 Apprendo dai lavori in Aula nuovi sviluppi sulla vicenda della discarica di Torrazza. Il Ministro dell’Ambiente in data 10 gennaio, con risposta del sottosegretario Marco Flavio Cirillo, ha chiarito che la competenza sui rifiuti in questo caso è provinciale e non regionale. La situazione della discarica preoccupa da tempo cittadini e comitati locali poiché a luglio dello scorso anno la proprietà ha richiesto l’ampliamento del deposito destinato a rifiuti speciali, industriali, pericolosi...]]> Discarica Torrazza Piemonte. fumi e fiamme

Immagini dalla discarica del 18/11/2013

Apprendo dai lavori in Aula nuovi sviluppi sulla vicenda della discarica di Torrazza.

Il Ministro dell’Ambiente in data 10 gennaio, con risposta del sottosegretario Marco Flavio Cirillo, ha chiarito che la competenza sui rifiuti in questo caso è provinciale e non regionale.

La situazione della discarica preoccupa da tempo cittadini e comitati locali poiché a luglio dello scorso anno la proprietà ha richiesto l’ampliamento del deposito destinato a rifiuti speciali, industriali, pericolosi e non.

In merito alla richiesta dell’ampliamento della cella 8, per la precisione, si tratterebbe non di un «allargamento» del perimetro della discarica, ma di un ampliamento volumetrico, infatti i nuovi rifiuti verrebbero deposti «sopra» a quelli esistenti.

A ottobre, pochi giorni dopo un’interrogazione regionale del collega consigliere Davide Bono, per avere ulteriori chiarimenti in merito a tale pratica ho presentato un’interrogazione al Ministro Orlando a seguito della quale il Ministero ha inviato una serie di lettere agli enti locali interessati per avere a sua volta informazioni sulla situazione.

A questo punto è giunta l’interpellanza dell’on. Bonomo del Partito democratico… alla quale il Ministro ha risposto celermente…

Proprio in questi giorni è stata annunciata in provincia una commissione tecnico scientifica, mentre è ancora in corso la Conferenza di servizi che dovrà decidere se la società Torrazza srl potrà o meno conferire in discarica i già citati 94mila metri cubi di rifiuti.

Come M5S, non solo nazionale ma anche regionale e locale, prendiamo atto che questi ultimi eventi di fatto convogliano l’intera responsabilità in merito all’ampliamento sulla sola provincia di Torino (guarda caso anch’essa PD!).

In ogni caso, questo passaggio parlamentare evidenzia come il Governo non abbia definito in alcun modo superata la prescrizione del 1996 (DEC.VIA n. 2392 del 22/02/1996), sottolineando anzi la responsabilità della Provincia di ogni eventuale decisione presa in difformità, esattamente come aveva fatto la Regione Piemonte a ottobre.

Pertanto, nella prossima Conferenza dei Servizi per l’autorizzazione di questo infausto ampliamento, la Provincia, se vorrà autorizzare, non potrà in alcun modo definire superata e non più attuale la prescrizione data dal Governo nel ‘96, ma dovrà prendersi la responsabilità di spiegare perché tale prescrizione abbia perso validità.

Insomma, cosa è cambiato dal 1996 ad oggi?

Mirko Busto – deputato M5S

Davide Bono – consigliere regionale M5S

MoVimento 5 Stelle Piemonte gruppo di Torrazza

Interrogazione parlamentare M5S

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IL SETTIMO CONTINENTE: Strategie di sopravvivenza ambientale http://mirkobusto.net/eco-progetti-futuro-sostenibile/ http://mirkobusto.net/eco-progetti-futuro-sostenibile/#comments Wed, 18 Dec 2013 19:18:10 +0000 http://mirkobusto.net/?p=1486 Molti di voi ne hanno già sentito parlare, per alcuni sarà una sorpresa, ma nell’insieme credo si tratti di una di quelle notizie che dovrebbero far saltare tutti dalla sedia! Stiamo parlando di quella vasta area compresa fra le Hawaii e la California che per molti è diventato il settimo continente, o anche il continente di plastica o più realisticamente la più grande discarica galleggiante del mondo. La zuppa di plastica, come venne definita dall’oceanografo americano Charles Moore nel 1997 è l’insieme dei rifiuti scaricati in mare, che secondo l’ONU hanno formato una sorta di nuovo continente esteso su 3,4 milioni di chilometri quadrati, ad un ri...]]> continente di immondizia

Molti di voi ne hanno già sentito parlare, per alcuni sarà una sorpresa, ma nell’insieme credo si tratti di una di quelle notizie che dovrebbero far saltare tutti dalla sedia!

Stiamo parlando di quella vasta area compresa fra le Hawaii e la California che per molti è diventato il settimo continente, o anche il continente di plastica o più realisticamente la più grande discarica galleggiante del mondo.

La zuppa di plastica, come venne definita dall’oceanografo americano Charles Moore nel 1997 è l’insieme dei rifiuti scaricati in mare, che secondo l’ONU hanno formato una sorta di nuovo continente esteso su 3,4 milioni di chilometri quadrati, ad un ritmo di 5 milioni di pezzi di plastica al giorno, che raggiungerebbe spessori di circa 30 metri.

E’ uno dei regalini che il nostro sistema produttivo ci ha fatto per ricordarci delle nostre abitudini di uso e consumo irresponsabile di beni e risorse. Fortunatamente in questi ultimi anni si sta svegliando una sorta di coscienza ambientale globale che ha ben presente i danni commessi dal principio della crescita infinita e dalla pessima gestione dei prodotti di scarto del sistema stesso.

Mi viene in mente il monologo di Beppe Grillo, agli inizi degli anni ‘90, nel quale si faceva riferimento al famoso spazzolino che una volta gettato avremmo rivisto però sotto forma di branzino!

Stando alle ricerche effettuate, il nostro continente di bottiglie, reti, spazzolini e imballaggi di ogni genere si trasformerebbe in pezzetti sempre più piccoli pronti per avvelenare cetacei, uccelli, e pesci tutto a discapito del nostro ecosistema.

1.turtle

Questa premessa non può che indurci ad individuare delle strategie per la soluzione del problema che a nostro avviso passa per un’azione preventiva, ossia nel campo della produzione stessa del rifiuto.

Per ridurre i rifiuti che produciamo possiamo agire attraverso tre sfere d’influenza principali:

I consumatori possono ad esempio scegliere di acquistare prodotti con minori imballaggi o meglio ancora alla spina con contenitori riusabili. Posso anche scegliere prodotti dalla garanzia prolungata oppure con marchi di certificazione ecologica.

I produttori possono minimizzare Il rifiuto prodotto utilizzando il più possibile materie prime (seconde) provenienti da riciclaggio. Ma anche producendo beni più durevoli, riparabili e facilmente smontabili e separabili nei loro componenti nel momento in cui diventano rifiuti.

La politica deve favorire questo processo. I cittadini devono essere informati delle conseguenze ambientali ed economiche nonchè sui danni alla salute umana possibilmente dovuti ai loro acquisti. A diversi acquisti, infatti, corrispondono diversi quantitativi di rifiuti prodotti e una diversa possibilità di riuso e riciclo, con conseguenze ambientali e spreco di risorse naturali necessarie alle nuove produzione.

Diapositiva1

Una soluzione per l’industria potrebbe derivare dall’inclusione degli aspetti ambientali già nella fase di progetto. ECO-design e analisi di ciclo di vita (LCA) sono le parole chiave di questo processo.

Dobbiamo progettare tenendo in conto del ciclo di vita dei prodotti; cosa significa?

Ogni prodotto attraversa diverse fasi prima di arrivare nelle nostre mani e ne attraversa ulteriori dopo che ha smesso di esserci utile.

Per prima cosa si estraggono le materie prime naturali necessarie alla sua produzione (minerali, risorse fossili, etc.) con queste si realizzano prodotti intermedi e infine il prodotto finale di nostro interesse. A questo si uniscono trasporti e impacchettamento.

Si passa poi nelle nostre mani (fase d’uso) dopodiché, una volta diventato inutile, ci disfiamo del prodotto (fine vita). A questo punto ci sono essenzialmente tre possibilità: il riuso con o senza preparazione (es. bottiglie di vetro lavate), il riciclo e, per la parte che non rientra nelle precedenti, lo smaltimento (inceneritori e discariche principalmente).

Diapositiva2

Ciascuna di queste fasi ha ovviamente delle ripercussioni ambientali, economiche e sanitarie.

La politica dovrebbe facilitare questo processo di riconversione. Per esempio attraverso incentivazioni agli acquisti di prodotti a minore impatto ambientale (i cosiddetti acquisti verdi), oppure attraverso politiche fiscali che premiano i prodotti migliori, e proprio su questo aspetto stiamo lavorando in sede legislativa.

Per andare in questa direzione occorre infatti introdurre nel nostro ordinamento della norme che disciplinino una sorta di etichettatura ambientale dei prodotti: etichette in grado di descrivere in maniera semplice ed immediata gli impatti dei prodotti al fine di guidare e condizionare il comportamento dei consumatori.Un processo produttivo virtuoso in termini di impatto ambientale dovrà essere parte integrante della qualità o meno del prodotto, e se il metodo funziona dovrebbe anche costare meno!

(continua…)

Video intervento alla Camera dei deputati (23/12/2013)

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Rifiuti Malagrotta in Piemonte, lavoro di rete a 5 Stelle http://mirkobusto.net/rifiuti-malagrotta-piemonte-lavoro-di-rete-5-stelle/ http://mirkobusto.net/rifiuti-malagrotta-piemonte-lavoro-di-rete-5-stelle/#comments Tue, 29 Oct 2013 19:06:52 +0000 http://mirkobusto.net/?p=1233

Sabato 26 ottobre 2013, a Santhià (Vercelli), si è svolto un convegno sulla gestione ottimale dei rifiuti.

Presenti anche numerosi amministratori di enti locali, tra cui il direttore Covevar che è stato invitato a prendere in considerazione la proposta del Coordinamento regionale rifiuti Piemonte Carp.

Per il M5S, oltre al mio intervento sugli argomenti rifiuti zero, ambiente, salute , hanno dialogato con il folto e interessato pubblico in sala Davide Bono, consigliere Regione Piemonte, e Raffaele Vota, consigliere comunale ad Arborio (Vercelli).

Durante la mattina, si è tenuto anche un collegamento via internet con oggetto i rifiuti della discarica di Malagrotta in Piemonte.

Sul tema, Davide già alcuni giorni fa si era impegnato in Regione in un’interrogazione a risposta immediata.

Interrogazione Regione Piemonte Davide Bono

Buone cose !

Cittadino 5Stelle – Dep. Mirko Busto

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Caro Borghi, non bruciamoci il futuro http://mirkobusto.net/perche-non-dovremmo-bruciare-rifiuti-tantomeno-nei-cementifici/ http://mirkobusto.net/perche-non-dovremmo-bruciare-rifiuti-tantomeno-nei-cementifici/#comments Mon, 28 Oct 2013 14:06:14 +0000 http://mirkobusto.net/?p=1209 MIO POST PRECEDENTE, avevo ricevuto una replica pubblicata su di un blog di informazione ambientale (LA TROVATE QUI). Vi invito a leggere gli articoli e la nostra risposta con attenzione anche se la lettura è a tratti un poco tecnica. Spero potrete apprezzare il lavoro di analisi della letteratura scientifica che abbiamo svolto per poter motivare la nostra posizione contraria alla pratica della combustione dei rifiuti-CSS nei cementifici. Sentirci accusare di una posizione ideologicamente contraria sarebb...]]> Cemento tossico, apri gli occhi!Pubblico la nostra risposta all’Avv. Enrico Borghi, capogruppo PD in commissione ambiente.  In seguito al MIO POST PRECEDENTE, avevo ricevuto una replica pubblicata su di un blog di informazione ambientale (LA TROVATE QUI).

Vi invito a leggere gli articoli e la nostra risposta con attenzione anche se la lettura è a tratti un poco tecnica. Spero potrete apprezzare il lavoro di analisi della letteratura scientifica che abbiamo svolto per poter motivare la nostra posizione contraria alla pratica della combustione dei rifiuti-CSS nei cementifici.

Sentirci accusare di una posizione ideologicamente contraria sarebbe risibile se non fossimo consapevoli della disparità di mezzi di comunicazione che ci impedisce di dimostrare appropriatamente il contrario.

Opera Cement Eclipses di Isaac Cordal

Opera Cement Eclipses di Isaac Cordal

Grazie per la vostra attenzione!

Egregio On.Borghi

È quanto mai sintomatico di una grave anomalia trovarsi a discutere di un tema assai complesso e con serie ripercussioni sulla vita dei cittadini solamente per via di scambi di battute telematiche.

Una delle ragioni che ci ha spinto ad opporci fortemente alla combustione dei rifiuti-CSS nei cementifici è infatti la mancanza di una seria ed approfondita discussione in Commissione Ambiente in questa e nella scorsa legislatura.

Il decreto Clini del 14 febbraio 2013 è stata un’imposizione improvvida al termine della scorsa legislatura. Per cui, per ritrovare la normale dialettica fra maggioranza ed opposizione, sarebbe necessario utilizzare gli strumenti adeguati, cioè l’analisi in commissione degli argomenti, ed i tempi adeguati, evitando di essere troppo spesso schiacciati dall’analisi di decreti (e su questo punto lei essendo in maggioranza può interferire maggiormente rispetto a noi).

Uomini di cemento

Opera Cement Eclipses di Isaac Cordal

Aver letto la vostra mozione ci ha ingenerato un profondo scoramento perché speravamo davvero che richiedeste un’analisi puntuale della questione in commissione, magari con qualche audizione per sentire i punti di vista dei tanti soggetti interessati compresi comitati e associazioni.

Leggere che il Governo dovrebbe chiedere alle Regioni di regolarsi sul tema della combustione dei rifiuti-CSS nei cementifici, ci rimanda immediatamente al tema delle autorizzazioni degli impianti a biogas e biomasse. Stiamo discutendo in commissione di interferire o meno con le linee guida regionali visti gli esiti opinabili della proliferazione incontrollata di impianti di ogni tipo e in ogni dove, siamo sicuri di non doverci ritrovare a breve a discutere dello stesso metodo per i cementifici?

Inceneritore

Entrando nel merito tecnico della questione, noto con piacere che non viene più citato nel suo comunicato lo studio (Genon & Brizio, 2008) del Politecnico di Torino, che rivela l’incremento dell’emissione di diossine, furani, metalli pesanti (in particolar modo il mercurio) dei cementifici che utilizzano CSS rispetto a quelli che utilizzano combustibili tradizionali. Ricordo che nella lettera precedente lo abbiamo analizzato dettagliatamente.

Nei nostri interventi in aula abbiamo citato (e mi spiace che non si possa lasciare agli atti della Camera una completa bibliografia) studi scientifici selezionati da noi e da associazioni scientifiche fra cui International Doctors for Environment (ISDE). Non mi sembra si possa inserire il parere di Legambiente o i documenti di ARPA locali fra le fonti scientifiche.

Abbiamo citato i dati ventennali dell’ente di protezione ambientale americano (E.P.A.) che mostrano come sia stato impossibile ridurre le emissioni di diossine e altri interferenti endocrini per i cementifici che utilizzino i rifiuti, a differenza dei cementifici tradizionali. L’EPA documenta un minimo di 0.2 ng di diossine per Nm3 nei cementifici a CSS, a differenza dei 0.1 ng previsti dalla normativa UE.

Abbiamo citato studi della Commissione Europea e di Bellanger in merito alla tossicità del mercurio e alla diffusa sovraesposizione infantile, dati sull’aumento delle diossine in ambienti domestici limitrofi a cementifici-inceneritori (Deziel et al, Science of the Total Environment 2012;433:516–522) e sull’aumentato rischio di linfomi non-Hodgkin (patologia già in precedenza messa in relazione all’inquinamento da diossine) nei residenti entro 3 km da cementifici-inceneritori (Roberts et al, Environ Health Perspect 2013). Questi studi sono molto recenti e non valutati nella breve analisi di Commissione Ambiente del febbraio scorso.

Erba che cresce nel cemento

Anche andando indietro nel tempo importanti studi (Chen CM. The emission inventory of PCDD/PCDF in Taiwan. Chemosphere 2004;54:1413-20. Hu J, Zheng M, Liu W, Li C, Nie Z, Liu G et al. Characterization of polychlorinated naphthalenes in stack gas emissions from waste incinerators. Environmentalscience and pollution research international 2012. Chyang CS, Han YL, Wu LW, Wan HP, Lee HT and Chang YH. An investigation on pollutant emissions from co-firing of RDF and coal. Waste Manag. 2010;30:1334-40 e il già citato Genon G and Brizio E. Perspectives and limits for cement kilns as a destination for RDF. Waste Manag. 2008;28:2375-85) mostrano quanto sopra riportato in merito all’incremento emissivo di diossine e altri interferenti endocrini, metalli pesanti, ossidi di azoto.

Per gli ossidi di azoto, in particolare, è ben noto il diverso limite emissivo fra inceneritori (200 mg/Nm3) e cementifici (500 in nuovi impianti, 800 negli impianti già esistenti). Questi sono dati normativi, appannaggio pieno del ruolo dell’On. Borghi.

Per quanto riguarda la CO2 è ben noto che i cementifici emettono oltre 20 milioni di tonnellate di CO2 in Italia. La sostituzione dei combustibili fossili con i rifiuti potrà costituire un incentivo produttivo, e quindi emissivo, in relazione alla maggiore produttività dei cementifici. Rimandiamo alla nostra lettera precedente per un’analisi più compiuta di questo aspetto. Per gli interferenti endocrini stiamo appunto aspettando il recepimento di chiare direttive europee, finora possiamo e dobbiamo limitare le emissioni.

In Italia circa 15 anni fa si è intrapresa la strada della combustione dei rifiuti negli inceneritori mentre altre nazioni hanno spinto per la combustione dei rifiuti nei cementifici. Ad oggi siamo il terzo paese europeo per combustione di rifiuti, con oltre 50 inceneritori. Con la bocciatura della nostra mozione c’è il rischio che si accendano altri 59 camini nei cementifici…vincendo abbondantemente i campionati europei della combustione di rifiuti. Eppure la gerarchia europea dei rifiuti, condivisa dall’Italia, mette al primo posto il recupero di materia e non certo la combustione.

Alla faccia della strategia rifiuti zero…
manifestazione Greenpeace per riciclaggio

Inoltre, come avviene nel caso di Taranto, i cementifici possono essere inseriti in aree già pesantemente compromesse sul versante ambientale, e in molti casi i cementifici sono inseriti in contesti urbani. Ne è testimonianza l’intervento di dichiarazione di voto in dissenso dal gruppo dell’On. Carella Renzo del PD (lo stesso gruppo dell’On. Borghi), che ha fatto riferimento alla realtà di Colleferro (RM).

Speriamo che gli imprenditori che hanno telefonato ai parlamentari (vedi intervento dell’On. Zan di SEL) abbiano assistito alla discussione; la riqualificazione energetica degli edifici, voluta da tutto l’arco parlamentare, deve essere la via sostenibile di fare impresa nel settore edile e non una nuova stagione di cementificazione selvaggia….

La filiera dei rifiuti in Italia, fra urbani e speciali, costa oltre 30 miliardi di euro, senza contare gli illeciti connessi e i danni sanitari. É necessario spingere sul recupero della materia a fini economici e ambientali; la filiera virtuosa dei rifiuti li trasforma in risorse e offre opportunità occupazionali 5 volte superiori all’attuale sistema.

Erba nel cemento

Per ottimizzare la filiera dei rifiuti sono necessarie norme chiare e precise e un coinvolgimento di cittadini e imprese. Questi fattori faranno accettare anche sistemi inizialmente indaginosi come la raccolta differenziata porta a porta e i sistemi di tracciabilità, nell’ottica di città più pulite, meno inquinate e di una riduzione della spesa per le persone e gli enti, e di un’occupazione 5 volte superiore a quella garantita dai sistemi in uso.

Il riferimento dell’atto Atto Camera Mozione 1-00030, BUSTO Mirko et al:

Auspichiamo che la discussione sul tema della gestione dei rifiuti prosegua anche in Commissione Ambiente.

Ing. Mirko Busto Ph.D., capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Ambiente Camera

Dott. Alberto Zolezzi, Specialista in Malattie dell’Apparato Respiratorio, Commissione Ambiente Camera

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Torrazza Piemonte: cosa sta accadendo in discarica? http://mirkobusto.net/torrazza-piemonte-cosa-sta-accadendo-discarica/ http://mirkobusto.net/torrazza-piemonte-cosa-sta-accadendo-discarica/#comments Fri, 25 Oct 2013 14:40:19 +0000 http://mirkobusto.net/?p=1204 Interrogazioni Mirko Busto

Cosa sta accadendo nella discarica di Torrazza in provincia di Torino? Da alcuni anni la cittadinanza torrazzese convive con disagi evidenti e domande sulla gestione dell’area che non trovano risposte certe, in particolare non si comprende ancora chi abbia reale competenza su talune scelte di fondo che interessano lo stato della discarica. Per fare chiarezza  e su sollecitazione diretta del territorio abbiamo presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. Non appena riceveremo risposta ne informeremo cittadini e istituzioni.

Ecco il testo dell’interrogazione

Aggiornamento del 19/11/2013: dalla pagina Fb “Movimento 5 stelle Torrazza Piemonte” (portavoce Davide Bugli) segnalo le immagini della discarica di ierisera.

Cosa ci stanno facendo respirare?

Buone cose !

Cittadino 5Stelle – Dep. Mirko Busto

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Più cemento per far cosa? http://mirkobusto.net/cemento-per-cosa/ http://mirkobusto.net/cemento-per-cosa/#comments Wed, 23 Oct 2013 14:26:03 +0000 http://mirkobusto.net/?p=1188 Mozione con la quale chiedevamo una moratoria alla combustione dei rifiuti nei cementifici. Il decreto Clini del marzo 2013 prevede infatti che alcune tipologie di rifiuti, in particolare urbani e speciali non pericolosi, perdano la qualifica di rifiuti per diventare veri e propri prodotti utilizzabili in co-combustione nei cementifici. A supporto di...]]> interno cementificio“E quindi uscimmo a riveder le stelle”

 (Inferno XXXIV, 139)

Ieri in Aula il Governo e la maggioranza PDL PD-L che lo sostiene hanno bocciato la nostra Mozione con la quale chiedevamo una moratoria alla combustione dei rifiuti nei cementifici.

Il decreto Clini del marzo 2013 prevede infatti che alcune tipologie di rifiuti, in particolare urbani e speciali non pericolosi, perdano la qualifica di rifiuti per diventare veri e propri prodotti utilizzabili in co-combustione nei cementifici.
A supporto di questa scelta scellerata vengono citati dati, perlopiù correlati a studi finanziati dagli stessi cementieri, che mostrerebbero come la combustione nei cementifici porterebbe ad una diminuzione delle emissioni di questi impianti. L’operazione in realtà aiuterebbe l’industria del cemento e potrebbe anche risolvere parte del problema di dove/come smaltire i rifiuti indifferenziati.
Insomma 3 piccioni con una fava! Purtroppo è un’illusione e come spesso accade a pagarne il prezzo finale sono la salute dei cittadini e dell’Ambiente!
E’ bene essere molto chiari: la nostra posizione assolutamente contraria a questa soluzione non è il frutto di una proiezione ideologica, ma deriva direttamente dall’analisi di dati reperiti nella letteratura scientifica in materia. I nostri interventi in Aula hanno dimostrato, dati alla mano e analizzando anche gli stessi articoli scientifici citati dalla maggioranza come, in realtà, seguendo la prassi del decreto Clini, i problemi per l’ambiente e per la salute umana sarebbero di gran lunga superiori ai benefici.

Ma andiamo per ordine.

Per prima cosa la supposta riduzione delle emissioni di CO2.
Questo dato, citato nelle fonti della maggioranza, deriva non da una reale riduzione al camino, ma da un artificio di calcolo che trascura le emissioni dei materiali organici (carta, cartone, legno, etc.) considerandole neutrali per le emissioni di CO2. Il presupposto teorico di questa scelta è che nuove biomasse, nella loro crescita, assorbiranno il carbonio oggi emesso. Tuttavia al momento attuale questo artificio è oggetto di dibattito scientifico.
Le emissioni devono essere ridotte oggi, non domani, per evitare il raggiungimento e il superamento di concentrazioni di CO2 in atmosfera così elevate (il cosiddetto tipping point forse già recentemente raggiunto) da far partire un processo di riscaldamento globale irreversibile. Seguendo questo ragionamento, diventa prioritario non bruciare i rifiuti oggi, emettendo la CO2 in atmosfera, ma mantenerla nei materiali di cui sono costituiti i rifiuti tramite riuso e riciclo (mantenendo il “sequestro” della CO2).

Nella pratica, quindi, le emissioni di CO2 nette al camino non sono dunque affatto ridotte, ma anzi aumentate. Per due ragioni: la prima è che ci vuole più rifiuto (circa il 60% in più) per sostituire il combustibile fossile tradizionale che ha un potere calorifico maggiore. La seconda è che questa misura è sostanzialmente pensata per rilanciare l’industria cementiera. Una semplice equazione: più produzione = più emissioni.

Ma la CO2 non è l’unico problema dei CSS, anzi!
I problemi maggiori si registrano quando parliamo di metalli pesanti e di diossine. Nell’articolo citato dal Governo (Genon e Brizio, 2008) vengono evidenziati peggioramenti del quadro emissivo con particolare riferimento a metalli pesanti come mercurio, piombo, cadmio e micro inquinanti come diossine (di cui si preavvisa un potenziale raddoppio del totale emesso in Italia) e furani.

Ricordiamo che queste sostanze inquinanti sono non solo emesse in atmosfera ma anche imprigionate nel cemento andando quindi a contaminare i materiali da costruzione. Anche in questo caso articoli scientifici dimostrano che piccoli quantitativi di sostanze inquinanti sono rilasciati nelle abitazioni realizzate con questi materiali, pregiudicando la salute di chi vi vive e venendo comunque ri-emesse in grande quantità all’atto della loro demolizione.

Inoltre l’entità e la natura delle sostanze emesse dipende dalla composizione dei rifiuti bruciati, per loro natura piuttosto eterogenea, e ciò rende difficile determinarne le emissioni, in particolare riguardo alle emissioni di metalli pesanti. La norma UNI EN 15359 che determina le caratteristiche necessarie per perdere la qualifica di rifiuto e diventare il prodotto CSS, infatti, valuta solamente la composizione di Mercurio e Cloro del rifiuto, tralasciando quindi concentrazioni di altri metalli pesanti poi trasferiti in atmosfera e nel cemento.
C’è poi da dire che questo quadro emissivo, già di per se peggiorativo, non tiene conto di eventuali illeciti compiuti. Non sottovaluterei infatti il dato che secondo quanto disposto dal decreto Clini la cessazione della qualifica di rifiuto e conseguente immissione del materiale nel ciclo cementiero sarebbe autocertificata dallo stesso produttore. In un paese come il nostro dove l’assenza di controlli efficaci sulle emissioni è cosa ben nota – specie in alcune regioni italiane – è facile immaginare cosa potrà accadere.

E veniamo infine agli aspetti più sistemici del problema. Innanzitutto denotiamo una costante miopia nelle decisioni prese da questo governo: aprire 59 nuovi camini, dove vengono inceneriti (in co-combustione) i rifiuti, porta, come detto prima, ad un ulteriore peggioramento di una qualità dell’aria che già presenta evidenti criticità. Pensiamo alla pianura padana, che il recente rapporto sulla qualità dell’aria Europeo dimostra essere già oggi l’area peggiore per la presenza di particolato fine (PM10 e PM2.5) e ozono.
Questo potrà comportare un aumento delle patologie cardio-respiratorie e oncologiche con inevitabili ripercussioni sociali e aumento della spesa sanitaria. Più malattie e più tasse per i cittadini.

E per fare cosa? Per aiutare un settore in grave difficoltà, quello dei cementieri, che negli ultimi anni ha visto un consistente calo di produzione sicuramente causato della crisi economica ma certamente dovuto anche all’eccesso produttivo cronico degli anni passati (l’Italia ha avuto per molti anni il record di consumo pro-capite di cemento). Con i CSS i cementifici vedono trasformato un costo da sostenere per acquistare il combustibile in una fonte di guadagno, dato che vengono compensati per lo smaltimento dei rifiuti.
I CSS nei cementifici rappresentano inoltre una distorsione del mercato che andrebbe a privilegiare il recupero energetico (ossia il riutilizzo del rifiuti in termini energetici classificato come penultima opzione nella gerarchia europea dei rifiuti appena sopra lo smaltimento) portandoci ancora più lontano da un uso efficiente delle risorse, impendo il miglioramento delle politiche di riciclaggio e peggiorando in ultima analisi la salute dei cittadini e dell’Ambiente.

Più cemento per fare cosa? Per procedere nella cementificazione selvaggia del territorio italiano? Per nuove grandi opere inutili per perpetrare la devastazione del territorio?

Sembra proprio che l’Italia sia guidata da due nocchieri ciechi (PDL/PD-L) i quali non possono che condannare il paese al buio.
Ma noi del Movimento siamo qui, affinché accanto ai cittadini possiamo far risplendere la luce delle Stelle sul nostro futuro!

Video intervento alla Camera

Cittadino Mirko Busto – Portavoce M5S e Ingegnere ambientale

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